Calcio
La mancata riammissione in B della Spal può sbloccare Meccariello. Improta chiede oltre 100mila euro di buonuscita
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“La mancata riammissione della Spal alla prossima Serie B può in qualche modo sbloccare l’affare Meccariello. E’ quello che si augura il Benevento che aspetta segnali dall’entourage del calciatore nel corso di questa settimana”. Lo riporta Il Mattino, secondo cui “pur tenendo monitorati altri profili per cautelarsi, Marcello Carli ha preferito non virare ancora in maniera decisa su un’alternativa, perché è fiducioso che la svolta possa arrivare a momenti: sin dall’inizio del ritiro della Spal, Meccariello si sta allenando per conto suo e non partecipa alle amichevoli della formazione guidata da Mimmo Di Carlo.
Il club estense è al corrente del fatto che il ragazzo intenda cambiare aria, avvicinandosi a casa e guadagnandosi l’ultimo contratto importante della sua carriera. Per tale ragione, non ritenendolo sintonizzato con il resto del gruppo, è stato confinato ai margini dello stesso.
Anche nel test match di lunedì contro il Napoli, Meccariello non è stato inserito proprio in distinta e ha assistito alla partita dagli spalti insieme agli infortunati, ufficialmente per una contrattura. Ma in realtà, secondo i bene informati, è in atto un braccio di ferro con la società romagnola per farsi liberare”. Il centrale difensivo nativo di Airola ha già un accordo con il Benevento ed è pronto a trasferirsi armi e bagagli nel suo Sannio.
“La Spal – spiega Il Mattino – vuole monetizzare dalla sua cessione, ma è difficile incassare soldi per un atleta prossimo ai 33 anni. Sono le regole del mercato: il Benevento, al pari della totalità degli altri sodalizi, non tirerebbe mai fuori un solo euro per il cartellino di un calciatore appena retrocesso in C e che ha davanti a sé al massimo un altro paio d’anni a buoni livelli. Il ritiro della Spal a Mezzana si è concluso ieri, con la squadra che ha fatto ritorno a Ferrara e sta godendo di un paio di giorni di libertà. Si ritroveranno nel fine settimana ed è probabile che si tenti di risolvere la grana Meccariello. La dirigenza estense è infastidita dal suo atteggiamento.
Oltretutto i ferraresi, su suggerimento di Di Carlo hanno in pugno un altro difensore, quel Bruscagin fedelissimo del tecnico che lo ha avuto sia a Pordenone che a Vicenza, ma il suo arrivo per adesso è bloccato dal mancato alleggerimento dai contratti onerosi, incluso quello di Meccariello. Il cui cartellino fu pagato circa 700 mila euro al Lecce e di questi ne sono stati ammortati solo 400. Quindi il giocatore incide ancora per 300 mila euro a bilancio ed è soprattutto per questo che il diesse Fusco non vuole lasciarlo partire gratis”.
“La guerra di nervi e i tatticismi proseguono, ma la telenovela – spiega l’edizione sannita del quotidiano napoletano – potrebbe chiudersi nel giro di qualche giorno, perché se con la riammissione in B della Spal Meccariello poteva avere qualche chance di prolungamento, ora non potrà contare neppure su un ipotetico rinnovo. Per cui, onde scongiurare che le frizioni si acuiscano, potrebbe essere interesse sia del calciatore che della società, sedersi intorno ad un tavolo e trattare l’addio.
Il Benevento attende impaziente, perché là in mezzo c’è un buco e gli unici centrali disponibili in ritiro, considerata la labirintite di Capellini, sono Veltri e Pastina, più Viscardi che si può adattare, ovvero due 19enni esordienti e un 22enne senza esperienza in C”.
“In uscita – aggiunge Il Mattino – per adesso si muove qualcosa solo per Improta, che il Cosenza ha messo nel mirino su spinta di Caserta. Il diesse calabrese Gemmi ne ha parlato con il procuratore Giuffredi e si è messo in attesa: l’accordo tra Improta e il Cosenza c’è, ma è evidente che il club rossoblù non sia in grado di riconoscergli lo stesso stipendio del Benevento. Il jolly di Pozzuoli vorrebbe che il Benevento coprisse la differenza per la stagione in corso con un incentivo all’esodo abbastanza consistente (si parla di una cifra superiore ai 100 mila euro), ma giustamente Carli, che già lo lascerà partire gratis, da quell’orecchio non ci sente.
L’input di Oreste Vigorito è quello di non dare neppure un euro ai protagonisti della retrocessione: con Veseli è stata fatta un’eccezione perché eravamo di fronte ad una cifra irrisoria (intorno ai 35mila), ma con gli altri l’orientamento è di non concedere nulla”.