Calcio
Strega, la linea verde per ora funziona: servono rinforzi, ma c’è una buona base sulla quale lavorare
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“Il Benevento è partito col piede giusto. E nonostante abbia sudato le proverbiali sette camicie per battere la neopromossa Cavese nel derby, è l’unica delle quattro favorite della vigilia ad aver aperto la stagione regolare con una vittoria (Avellino sconfitto a Picerno, per Catania e Trapani pari in trasferta con Sorrento e Foggia)”. Lo scrive Il Mattino.
“I giallorossi lunedì prossimo – prosegue il quotidiano – sono attesi subito da uno scontro diretto in Sicilia al “Massimino” contro gli etnei, per una partita che rappresenterà già un primo, iniziale crocevia di un campionato che può riservare sorprese a non finire. Gli uomini di Auteri hanno impiegato poco più di un tempo a prendere le contromisure agli aquilotti, ma poi una volta prese in mano le redini del gioco e dopo essersi sbloccati, la gara è stata un crescendo (e difatti hanno chiuso nella metà campo avversaria, sfiorando il tris in almeno tre circostanze)”.
“Il Benevento in versione “green” – si legge – non è dispiaciuto all’esordio ed è sceso in campo con un 2007 (Nunziante, bravissimo ad annullare due palle del 2-0 per la Cavese), un 2004 (Prisco), un 2001 (Simonetti), due 2000 (Lamesta e Capellini), e tra i subentrati ci sono stati un 2000 (Viviani), un 2004 (Viscardi), e un 2005 (Perlingieri). I reintegri di Acampora e Viviani, per quanto si è visto, si sono dimostrati una scelta azzeccata: il napoletano ha retto per quasi 70 minuti mostrando determinazione e spirito di sacrificio e dispensando colpi d’alta scuola, come le pennellate per la testa di Berra (una nel primo tempo sciupata, l’altra da cui è nato il gol del pari) e il delizioso lob di sinistro che ha pescato la sponda di Manconi da cui è nato il raddoppio di Pinato. Il bresciano ha giocato 22 minuti con intensità e intelligenza, Auteri l’ha sistemato vicino a Prisco per giocare col doppio mediano e lasciare maggiore libertà alle incursioni di Pinato e anche grazie alla sapiente gestione di palla e alla personalità con cui ha approcciato, il Benevento non ha rischiato nulla e ha chiuso la gara vicino alla bandierina avversaria (lo corso anno era sempre un patema per proteggere i vantaggi”.
“Rispetto allo scorso anno – conclude Il Mattino – il Benevento ha innestato qualità (non solo con Acampora e Viviani, ma anche con Prisco, Lamesta, Manconi) e corsa (Lamesta, Ferrara, Viscardi che lo scorso anno ha giocato in pratica solo i playoff), rimane un deficit di fisicità (sulle palle alte gli avversari erano spesso dominanti e così era stato pure col Cosenza) che si spera possa essere colmato con gli ultimi giorni di mercato”.