Calcio
Anno nuovo, problemi vecchi: Strega, due sconfitte in tre gare vere. Il minimo sindacale non basta, bisogna fare di più
Ascolta la lettura dell'articolo
“Nuova stagione, vecchio Benevento”. Il Mattino apre così l’edizione odierna delle pagine sportive sannite parlando di un Benevento alla seconda sconfitta in tre gare ufficiali “vere” (considerando anche quella di Coppa col Potenza e non certo quella contro il Taranto).
“In attesa di fare quello step per il quale si è lavorato in ottica mercato – scrive il quotidiano – i giallorossi restano ancora troppo vicini alla squadra dell’anno passato e i problemi sembrano pressoché gli stessi. Un’intera frazione concessa agli avversari, errori banali pagati a caro prezzo, una fatica immane nel capitalizzare le occasioni, difficoltà ataviche sulle palle inattive e nei duelli fisici. Ed esattamente come nello scorso campionato, si continuano a perdere i confronti diretti”.
“Da salvare – sottolinea l’articolo – lo spirito battagliero con cui si è affrontato il secondo tempo, oltre alla (risaputa) capacità di giocare palla a terra in velocità, mostrata ovviamente solo nella ripresa, dopo un primo tempo in perenne sofferenza. Ma è anche vero che il Catania (che si conferma bestia nera dei giallorossi, sconfitti tre volte su tre gare in soli 8 mesi) a quel punto ormai non ne aveva più, dopo aver fatto l’impossibile per ipotecare il successo, nell’unico modo che gli era consentito: partendo a razzo con pressing e aggressività, facendo valere stazza e maggiore esperienza, inducendo i giallorossi a commettere qualche leggerezza, passando in vantaggio per poi difendersi stringendo i denti fino alla fine, in conseguenza di un prevedibile calo atletico. Agli etnei è stato sufficiente concentrare tutte le energie nella prima mezzora per garantirsi il bottino pieno”.
“Grossa l’ingenuità – rileva Il Mattino – sul gol incassato (Capellini sbaglia e Viscardi rimane nella terra di mezzo senza riuscire a metterci una pezza) da parte di una difesa che, com’è successo contro la Cavese, quando viene messa sotto pressione, balla da paura (Guglielmotti ha annichilito Ferrara), mentre gridano vendetta le occasioni fallite da Manconi. C’è anche la questione Lanini sul tavolo (due indizi fanno una prova, considerando la Coppa sarebbero tre), autore dell’ennesima prestazione incolore e capace di fallire un rigore in movimento nell’unico sussulto giallorosso del primo tempo”.
“Poco comprensibile – aggiunge il giornale – la scelta di far entrare Starita al minuto 88, e di tenerlo così lontano dalla porta, lui che è l’unico, tra tutti gli attaccanti in rosa, che ha le caratteristiche per realizzare qualche gol sporco. Bene gli ingressi di Borello, che ha ripulito diversi palloni, e di Perlingieri, che in area risulta sempre fastidioso per gli avversari, ma il ragazzo non ha l’istinto del killer. Positivo anche quello di Pinato che ha assicurato un po’ di vigore e prestanza ad un reparto carente sul piano strutturale. Col 4-2-3-1 è andata decisamente meglio, ma senza qualcuno che abbia nelle corde il colpo risolutore o la stoccata decisiva, diventa complicato”.
“Per Auteri c’è ancora tanto da lavorare – conclude l’analisi – come pure meccanismi da oliare: dire che va tutto bene o provare a minimizzare rispetto a quanto accaduto equivale a nascondere la cenere sotto il tappeto. Occorre cambiare approccio, non si può aspettare di ricevere uno schiaffo per scatenare una reazione, peraltro tardiva. Contro il Potenza, che già li ha buttati fuori dalla Coppa Italia, i giallorossi non potranno sperare di affidarsi al minimo sindacale. Bisogna fare di più, rimanere sul pezzo per un lasso di tempo maggiore rispetto all’avversario, creare occasioni a raffica per avere la certezza di tramutarle in gol. D’altro canto, una squadra che paga un gap consistente sui calci da fermo e sulle palle alte (a proposito, come mai non è più stato ingaggiato il collaboratore tecnico specialista delle palle inattive a lungo cercato?), non potendo permettersi variazioni al tema, deve ricorrere al fraseggio e alle combinazioni rapide, sfruttando le proprie caratteristiche, esaltando il suo potenziale e costringendo gli avversari a misurarsi sul terreno ad essa congeniale. Inutile riversare cross e alzare palloni nell’area di rigore quando non c’è nessuno capace di raccoglierli. Gli uomini a disposizione contro i lucani saranno gli stessi, i recuperi di Tosca e Meccariello, seppur vicini, non sono ancora completati. Restano out pure Agazzi, Carfora e Talia. Da verificare le condizioni di Pinato, sempre sofferente per i noti fastidi all’altezza del pube-adduttore