Calcioscommesse, Pastina vuole andare fino in fondo: altro ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport

““Ancora non è finita”. Christian Pastina affida ai social la reazione dopo la sentenza di secondo grado che ha attenuato la squalifica, ridotta in pratica del 50% con metà della stessa da impiegare in servizi di volontariato sociale. Il difensore del Benevento lascia intendere che la sua battaglia non si è ancora conclusa e che andrà fino in fondo per far valere le proprie ragioni”. Lo riporta Il Mattino.

“Scontato – precisa il quotidiano – a questo punto il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport, organo di ultima istanza, che si esprime su questioni procedurali e di legittimità e non sul merito (è un po’ l’equivalente della Suprema Corte di Cassazione nella giustizia ordinaria). Come ormai riconosciuto da consolidata e unanime giurisprudenza, il ricorso per motivi di legittimità dinanzi al Collegio di Garanzia presso il Coni non può essere configurato come terzo grado di giudizio per valutare ulteriormente le istanze e le argomentazioni sviluppate dalle parti. Il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport è preordinato sic et simpliciter all’annullamento delle pronunce che si assumono viziate solo da violazione di specifiche norme, ovvero da omessa o insufficiente o contraddittoria motivazione su un punto decisivo della controversia”.

“La Corte d’Appello federale – aggiunge il giornale – accogliendo parzialmente il reclamo dei suoi legali, pur confermando i due anni di squalifica sanciti dal Tfn in primo grado, ha commutato 12 mesi in pena alternativa consentendogli di recuperare un anno di carriera professionale. Una decisione che, considerate come si erano chiuse le vicende che avevano interessato i vari Tonali, Zaniolo e Fagioli, appare più equa rispetto alla precedente”.

“Il Benevento – conclude Il Mattino – comunque danneggiato da questo epilogo perché perderà un calciatore su cui puntava molto per un anno intero, dovrà decidere come regolarsi. Essendo Pastina comunque un suo patrimonio, il club giallorosso può decidere di aspettarlo e farlo allenare nel frattempo, così come ha facoltà (glielo consente la squalifica superiore a 6 mesi) di ridurgli lo stipendio (fino a portarlo al minimo consentito) e interdirlo dalle sedute di lavoro. Dopo il terzo grado, quando la sentenza sarà definitiva, qualora la sanzione dovesse essere confermata, la società ha anche la possibilità di rivolgersi al Collegio arbitrale onde chiedere la risoluzione per giusta causa. In caso contrario, se lo stop fosse ridotto al di sotto dei 6 mesi oppure Pastina dovesse essere prosciolto, allora dovrebbe essere senza dubbio reintegrato. Anche se il Benevento volesse temporeggiare, la questione si riproporrebbe a fine luglio del 2025, quando per Pastina termineranno i 12 mesi di inattività forzata: essendo legato da un altro anno di contratto, la società dovrà per forza fare una scelta, ovvero se continuare a puntare su di lui o cederlo. Confermati i proscioglimenti per Letizia e Brignola, ma anche nel loro caso, la Procura federale può decidere di ricorrere al Collegio di Garanzia. Una ipotesi che al momento viene ritenuta poco probabile, alla luce dei due pronunciamenti di Tfn e Caf, entrambi favorevoli ai calciatori”.
Sui social lo stesso Pastina ha spiegato la scelta di continuare a battersi per far valere le proprie ragioni: “La decisione della Corte Federale, con la quale è stata ridotta a un anno la mia squalifica, insegna – sottolinea il ragazzo di Battipaglia – che lottando i risultati prima o poi arrivano ed io insieme ai mie legali avv. Fabio Giotti e avv. Giuseppe Annunziata non abbiamo ancora finito di lottare. La verità purtroppo non è ancora emersa e faremo di tutto per farla emergere. Mi ritengo una persona corretta e leale e per questo agirò in tutte le sedi e con tutte le mie forze affinché ciò sia accertato e possa così tornare prima possibile a fare quello che amo e che ho sempre fatto con lealtà, ovvero giocare a calcio”.