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Calcio

La squadra più giovane della C ha tenuto testa a quella più attrezzata: ecco perché la Strega ha messo paura al lupo

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“Considerato che il primo posto, a prescindere da una eventuale sconfitta e dal risultato del Cerignola, sarebbe stato preservato in ogni caso, il principale effetto prodotto dal pari con l’Avellino è stato quello, non di scarsa rilevanza, di aver tenuto proprio gli irpini ancora dietro di ben 6 lunghezze. Tra le squadre viste finora, di sicuro quella di Biancolino è la più attrezzata oltre che concorrente maggiormente agguerrita dei giallorossi per il primo posto. Alla fine, soprattutto per come è maturato, il 2-2 del “Vigorito” rende più soddisfatto Auteri rispetto al collega. E non solo per le distanze rimaste invariate”. Lo scrive Il Mattino.

“Il Benevento – sottolinea il quotidiano – ha dimostrato di non arrendersi mai e di essere anche capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Il tecnico siciliano può raccogliere positive indicazioni dal derby, anche se va aperta una riflessione sotto altri aspetti. Incoraggiante lo spirito battagliero della ripresa, come l’attitudine a provare sempre a giocare a calcio e a riprenderla attraverso la manovra anche quando forse il momento richiedeva ben altro”.

“Le principali occasioni – analizza il giornale – le hanno avute proprio i sanniti sia nel primo tempo che nel secondo. Nunziante ha ricevuto due soli tiri nello specchio della porta e subìto due gol (e purtroppo non è stato impeccabile in entrambe le occasioni). Iannarilli ha compiuti almeno un paio di interventi decisivi (prodigioso quello sulla punizione di Lamesta, non complicato quello di piede su Manconi, ma sulla respinta c’erano tre giallorossi pronti a raccogliere, anticipati dall’unico difensore dell’Avellino sulla traiettoria). Sugli scudi Oukhadda, Berra, Talia, ma soprattutto Viviani e Starita. Il primo ha messo il marchio sul secondo derby dopo quello con la Casertana ed è entrato non bene, di più. Al di là del gol e del pregevole inserimento, si è impadronito del palleggio e si è portato a spasso, in più di una circostanza, mezza squadra avversaria. Quanto a Starita, forse è stato tenuto troppo tempo in naftalina. E soprattutto in occasione dell’assist per la rete di Viviani, ha dimostrato quanto può essere mortifero in area di rigore. Farlo giocare troppo distante dalla porta avversaria è controproducente”.

“Questa volta – evidenzia Il Mattino – i subentrati hanno cambiato in meglio le cose e non le hanno peggiorate come era accaduto a Crotone, con la Turris e a Picerno. Si tratta senza dubbio di un fattore da non trascurare in chiave futura. Ci sono giocatori che probabilmente in questo periodo stanno meglio di altri e meritano di stare in campo più di altri che, di contro, necessitano di tirare un po’ il fiato e non già la carretta. Anche senza trovare chissà quali spazi, il Benevento della seconda frazione ha spinto con costanza, ed ha saputo essere più forte delle difficoltà (quelle che potevano riscontrarsi contro una squadra schierata con 10 uomini dietro la linea della palla), oltre che mentalmente lucido e sul pezzo fino all’ultimo istante. Man mano che passava il tempo, i giallorossi con la loro azione insistente, hanno messo sempre più paura a Biancolino. Al punto da costringerlo prima a spostare Enrici, un centrale, nella posizione di terzino sinistro facendo entrare Cionek, e poi addirittura togliere l’ultimo punto di riferimento avanzato, Patierno, per inserire Liotti e passare alla difesa a cinque con quattro centrali di ruolo in campo”.

“La prestazione del Benevento – conclude l’articolo – assume ancora più valore se si ricorda – perché ogni tanto qualcuno lo dimentica – che quella di Auteri è la formazione più giovane non solo del girone, ma dell’intera Serie C. E che l’Avellino era imbottito di gente che ha stravinto campionati e avvezza a partite così importanti, a differenza dei titolari e subentrati del Benevento dove tolti Oukhadda e Lanini, che hanno vinto con Modena e Reggiana, nessuno annovera titoli e trofei. Note dolenti: le palle inattive, problema atavico e da risolvere assolutamente a gennaio, i troppi regali concessi pagati a caro prezzo (corner del primo gol omaggio di Manconi, difesa a zona messa male) come pure il blackout in quei due minuti fatali. Ora testa al Taranto: ieri già in campo per lo scarico, niente riposo questa settimana, oggi la ripresa vera e propria degli allenamenti. Da valutare Acampora e Ferrara”.

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