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Calcio

Taranto Calcio, il coma è quasi irreversibile: via Cazzarò, i giocatori valutano la messa in mora. La squadra può essere ritirata dal campionato

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In casa Taranto continua a tenere banco la questione societaria. L’assenza di comunicazioni ufficiali dopo il mancato closing e sopratutto dopo non aver onorato la scadenza relativa agli oneri federali, con conseguente deferimento e probabile nuova maxi penalizzazione in arrivo, getta serie ombre sul futuro immediato, e non del Taranto, che a questo punto rischia seriamente di scomparire dai radar del calcio.

Se da una parte infatti non esiste lo spettro, almeno per ora della radiazione, dall’altra la situazione resta estremamente complessa con Michele Cazzarò, il suo staff ed il Responsabile del settore giovanile, Piergiuseppe Sapio, che dopo oltre ventiquattr’ore di riflessione, sarebbero in procinto di rassegnare le proprie dimissioni. Diventa quindi di principale importanza comprendere chi siederà sulla panchina in occasione della gara con il Giugliano.

Sul fronte calciatori, le cose non sembrano essere più serene con la squadra che potrebbe, come confermato dal rappresentante dell’Associazione Italiana Calciatori, Danilo Coppola, iniziare a pensare alla messa in mora. In tutto questo nessuna traccia di Apex, con Campbell trincerato nel silenzio interrotto solo dal comunicato stampa inoltrato nella mattina di lunedì. Alla luce di quanto accaduto, sembra tuttavia, abbastanza difficile, riuscire laddove ce ne sia voglia e possibilità, riuscire a recuperare la fiducia di una piazza che adesso inizia ad intravedere all’orizzonte, addirittura lo spettro del ritiro dal campionato.

Inoltre, secondo quanto riporta “Taranto Buonasera”: “La Apex Capital Global va verso il disimpegno dall’operazione Taranto. Nessun rilancio ed anzi stop alla trattativa per l’acquisizione del club calcistico rossoblù. Da quel che trapela sembrerebbe che Apex attribuisca all’attuale proprietà la responsabilità del fallimento della trattativa.”
L’ultima scadenza non rispettata potrebbe quindi rappresentare la goccia che fa traboccare il classico vaso. In un ambiente ormai avvelenato, dove è scattato il tutti contro tutti, si inizia ad abbandonare la barca che affonda. L’indiscrezione di ieri, confermata poi dallo stesso interessato via social, sulle dimissioni di mister Cazzarò è solo il primo passo, seguito a ruota dal suo vice Murianni e forse anche dal responsabile del settore giovanile, Piergiuseppe Sapio: come nella teoria del piano inclinato, la sfera ha iniziato la sua corsa, accelerando costantemente verso la fine. E la fine potrebbe essere anche quella della società, vista la totale immobilità dell’attuale proprietà e del promesso sposo Campbell, che sembra sia tornato negli Stati Uniti per serrare le fila e capire che margini ci sono ancora per chiudere.

Come anticipato dal Quotidiano di Puglia, c’è sentore di messa in mora: i calciatori potrebbero fare vertenza per recuperare i propri crediti, se soluzione diversa non dovesse concretizzarsi nelle prossime 72 ore. A seguire, i calciatori, assistiti dall’Assocalciatori, potrebbero svincolarsi e accasarsi altrove.

Ma ci sarebbe di più: ieri è aleggiata nell’aria anche la possibilità di ritiro del Taranto dal campionato in corso, ovvero la fine del calcio in città. Il tutto nel silenzio generale della politica e di tutti gli altri attori interessati: mentre lo stadio Iacovone viene smantellato, per far spazio al futuro nuovo Iacovone, impianto che dovrebbe portare finalmente Taranto nel calcio del terzo millennio, il pallone a Taranto potrebbe sgonfiarsi definitivamente. Almeno per questa stagione. Chi paga tutto questo?

Michele Cazzarò, allenatore del peggior Taranto di tutti i tempi (società e squadra, ndr), starebbe quindi per dare le dimissioni, probabilmente assieme all’intero staff tecnico. Ma non è solo la situazione drammatica con una squadra ormai allo sbando ma probabilmente c’è dell’altro e lo si intuisce da un suo post social: “A scanso di equivoci domani saranno firmate le Mie dimissioni. Tranquilli chi ha messo la Faccia fino a ora se ne va e toglie il disturbo. Fatto solo perchù quella maglia per me è l unica cosa che importa veramente. Ma tranquilli tolgo il disturbo. Se non piaccio ci sta , ma la famiglia dovete lasciarla stare” .
A distanza di alcuni minuti da questo post, ne arriva un altro: “C’è chi fa certificati, io lascio i soldi. Non c’è problema, mai avrei fatto la vertenza al Taranto. Questo è Michele Cazzarò”.

Questa sottolineatura sul non voler mai fare vertenza al club potrebbe anche significare che nella rosa attuale c’è chi starebbe pensando a mettere in mora la società. Si attendono conferme nelle prossime ore.

Le dimissioni del tecnico Michele Cazzarò potrebbero essere solo l’inizio di un esodo più ampio: pronti a lasciare anche il vice allenatore Vincenzo Murianni, il preparatore atletico Francesco Rizzo e l’allenatore dei portieri Fabrizio Martellotta. A rischio addio pure Piergiuseppe Sapio, responsabile del settore giovanile. Il terremoto arriva pochi giorni dopo il mancato closing del 13 dicembre e a seguito del duro scambio di comunicati tra Apex e l’attuale socio di maggioranza, Massimo Giove.

La situazione del Taranto Calcio riflette un momento di gravissima crisi sportiva e gestionale, una delle peggiori pagine della sua storia recente. Le dimissioni di Michele Cazzarò sono solo l’ultimo atto di una stagione che, al di là dei pessimi risultati sul campo, evidenzia problemi profondi, strutturali e societari. La necessità di tesserare un nuovo allenatore prima dell’incontro con il Giugliano è cruciale per evitare la sconfitta a tavolino, un’eventualità che rappresenterebbe non solo un danno sportivo ma anche un ulteriore schiaffo all’orgoglio di una piazza appassionata come quella tarantina.

Il caos societario, lascia poco spazio a ottimismo. La priorità adesso è trovare una figura che possa garantire la presenza in panchina e motivare una squadra ormai allo sbando, anche solo per salvare la dignità in un campionato che sta assumendo toni drammatici. L’incapacità di garantire una gestione minima dimostrerebbe l’ennesima mancanza di rispetto verso i tifosi, già provati da anni di promesse disattese e delusioni.

Le prossime ore saranno cruciali per chiarire quale tra la vecchia e la ‘nuova società’ avrà l’autorità di procedere con la scelta di un nuovo allenatore, ma soprattutto se ci sarà la volontà di evitare l’ennesima figuraccia.

Per chiudere, il vice-sindaco di Taranto Gianni Azzaro, dopo gli striscioni contro di lui e contro il sindaco Melucci, ha smentito con un comunicato stampa qualsiasi coinvolgimento dell’Amministrazione comunale nella trattativa per l’acquisizione delle quote del Taranto da parte di Apex.

“Nonostante nei giorni scorsi – recita la missiva del numero due del Comune – l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rinaldo Melucci attraverso una nota stampa avesse precisato di non aver mai assunto alcun ruolo nella trattativa per il passaggio di proprietà della società del Taranto calcio, apprendo con sconcerto della diffusione da parte di testate giornalistiche online di notizie che, assolutamente destituite di fondamento, mi coinvolgono nelle fasi di questa operazione commerciale.

L’ultima in ordine di tempo è quella secondo cui, in qualità di vicesindaco del Comune capoluogo, avrei partecipato ad una “videocall” con il CEO di “Apex Capital Global”, Mark Campbell, ed un gruppo di commercialisti romani da cui sarebbe emerso un disimpegno dei potenziali acquirenti del sodalizio rossoblu. Ribadendo che il sottoscritto non ha preso parte a questa interlocuzione e che non è a conoscenza del suo avvenuto svolgimento, desidero chiarire per l’ennesima volta che alcun esponente dell’Amministrazione comunale ha mai avuto parte in questa vicenda, come del resto affermato ufficialmente dalla stessa “Apex Capital Global” in un suo comunicato diramato agli organi di informazione nella giornata dello scorso lunedì. Ricordando che l’Amministrazione fu contattata dalla stessa “Apex” per avere informazioni sui tempi di ristrutturazione dello “Stadio Iacovone” (di cui il Comune è proprietario), forse il solo “coinvolgimento” dell’Ente civico è stato quello di aver salutato con favore l’arrivo a Taranto dell’unico soggetto imprenditoriale che ha mostrato interesse all’acquisto del club rossoblu ospitando a Palazzo di Città una conferenza stampa che avrebbe dovuto illustrare il punto in cui era arrivata la trattativa per il passaggio delle quote societarie.
Con l’auspicio di non dover leggere su questa vicenda altre notizie che non fanno altro che alimentare pericolosamente la confusione che la sta caratterizzando, si comunica che è in corso la valutazione di opportune iniziative volte a tutelare l’immagine del sottoscritto e dell’Amministrazione comunale”.

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