Calcio
Auteri, ovvero il perfetto capro espiatorio: il tecnico ha pagato soprattutto colpe non sue. I retroscena di un esonero annunciato
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“L’avventura di Gaetano Auteri sulla panchina del Benevento è arrivata al capolinea. Oreste Vigorito ha scelto Michele Pazienza, suo vecchio pallino: aveva già pensato a lui prima che Carli lo convincesse, lo scorso anno, a puntare su Andreoletti. Pazienza è stato esonerato dall’Avellino nello scorso mese di settembre con la squadra biancoverde relegata al penultimo posto (3 punti in 5 partite). Nella stagione precedente, sempre con la squadra irpina, dopo essere subentrato a Rastelli, aveva raggiunto il secondo posto alle spalle della Juve Stabia, per poi essere sconfitto dal Vicenza nella semifinale playoff. Essendo stato sollevato dall’incarico prima del 30 dicembre 2023, Pazienza poteva essere ritesserato da un altro club”. Lo scrive Il Mattino.
“Gli interessi di Pazienza – spiega il quotidiano – sono rappresentati dal procuratore Vincenzo Pisacane, lo stesso di Mario Perlingieri, ma anche dell’attuale tecnico dell’Avellino, Raffaele Biancolino, e di quello del Catania, Domenico Toscano. Pisacane è anche l’agente dell’ex giallorosso Amato Ciciretti. Dopo la vittoria del campionato nel 2015/16, e il terzo posto con il raggiungimento della semifinale playoff dello scorso anno, a Gaetano Auteri è stato dato il benservito. Fatali al tecnico le quattro partite di fila con soli 3 punti racimolati (Team Altamura, Potenza, Foggia e Monopoli), prima e unica crisi della stagione”.
“La squadra – rileva il giornale – è in evidente involuzione, perché pare aver dato tutto ciò che era nel suo potenziale. E’ priva di fisicità e ha un deficit di personalità (sente troppo la pressione e ha pochissimi elementi abituati a vincere i campionati), in più ha una impostazione ormai troppo prevedibile: per fare quello step necessario a tagliare per prima il traguardo, andava rinforzata adeguatamente. Sarebbero bastati un difensore centrale e un centravanti in grado di avvicendare Perlingieri e magari consentire di giocare in una maniera differente, trovando soluzioni alternative”.
“Auteri – conclude Il Mattino – ha commesso errori, di comunicazione in primis. E’ stato troppo aziendalista e non si è impuntato sui rinforzi, o perlomeno non abbastanza. Ma pagherà per tutti, anche per colpe non sue. E’ il perfetto capro espiatorio e avrebbe dovuto saperlo. Il progetto giovani però, nasce e sarebbe dovuto esaurirsi con lui, almeno per questa stagione, considerato che l’obiettivo, a quanto pare non è quello di vincere il campionato (o forse è stato corretto in corso, chi lo sa…): nessun altro allenatore si sarebbe mai sognato di giocare con un 2007, un 2005, due 2004 e un 2003 titolari”.