Calcio
Benevento, l’agonia continua: 290 minuti senza gol e un mese e mezzo senza vittorie. La ‘cura Pazienza’ non sortisce effetti
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“L’agonia continua. Il Benevento resta ancora a secco di gol (e sono 290 minuti) e di vittorie e non va oltre uno scialbo 0-0 contro un Messina che tutti hanno visto attaccare al massimo con un paio di calciatori. Una squadra ormai crollata sul piano della tenuta psicologica e del mordente, sull’orlo di una crisi di nervi, che ha smarrito completamente la bussola”. Lo scrive Il Mattino commentando la sfida con il Messina.
“Anche Pazienza – rileva il quotidiano – ci mette del suo applicando la logica del “prima non prenderle”, infarcendo la formazione iniziale di centrocampisti (Talia, Viviani, Acampora e Simonetti tutti insieme), con due terzini bloccati o quasi (la prima propulsione offensiva di Viscardi al 43’, per non parlare dei cross telefonati di Veltri) e due punte che in realtà sono esterni offensivi, senza un vero centravanti”.
“I peloritani, con la quarta peggior difesa del campionato (40 reti al passivo), la fanno franca e strappano un punto – osserva il giornale – senza concedere un solo tiro nello specchio della porta ai padroni di casa. Krapikas, a parte qualche uscita (l’ultima delle quali, a recupero scaduto, a vuoto senza che nessuno ne approfitti) non è stato mai chiamato all’intervento. Alla fine di occasioni vere, ce ne sono due per Manconi (una per tempo, entrambe sprecate malamente dalla controfigura del giocatore ammirato nel girone d’andata) e una per Acampora, il cui diagonale si perde d’un soffio sul fondo con deviazione. Per il resto, buio pesto e contestazione finale tra i fischi assordanti da parte di quei pochi che hanno inteso sfidare la pioggia per assistere ad uno spettacolo davvero poco decoroso”.
“Il Benevento non c’è più – conclude l’articolo – e il cambio in panchina sembra aver addirittura peggiorato le cose. Pazienza, tra infortuni (Ferrara, Meccariello), squalifiche (Berra) e alcuni acciacchi (Oukhadda, Prisco), e per la verità anche per una poco interpretabile scelta tecnica, cambia 7/11 rispetto alla sfida con la Juventus Next Gen di una settimana prima: dentro Veltri, Tosca e Viscardi a comporre una difesa inedita, Talia, Viviani e Acampora per una mediana totalmente rimodellato più Manconi in avanti a far coppia con Lanini supportato da Simonetti che agisce da rifinitore. E dunque un centrocampista in più e un attaccante in meno per avere ancora più equilibrio, forse troppo e nemmeno necessario contro un avversario per nulla trascendentale”.