Calcio
Strega, a Latina per un solo risultato: anche il pari non servirebbe a nulla e sarebbe come una sconfitta
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“A Latina per un solo risultato. Il Benevento è senza alternative e se vuole tenere ancora accesa una fiammella di speranza nella rincorsa al primo posto, deve solo vincere, altrimenti sarà meglio concentrarsi unicamente sulla conquista di un buon piazzamento playoff. L’ormai più che probabile esclusione della Turris potrebbe infatti rimettere in gioco i giallorossi, consentendogli di ridurre, anche se solo temporaneamente, il gap dalla capolista Audace Cerignola (che perderebbe 6 punti contro i 3 dei giallorossi e quando poi il Benevento riposerebbe, sarebbe impegnata sul difficile campo di Crotone)”. Lo scrive Il Mattino.
“Tuttavia, per accertarsi che il Benevento sia tornato in lizza per la promozione diretta, occorre che Berra e compagni superino il Latina e lascino alle spalle il periodo nero. Insomma, la squadra – rileva il giornale – deve assolutamente battere un colpo, dando segnali prima di esistenza e poi di ripresa. Per una squadra reduce da 4 punti in 6 partite, il pareggio non servirebbe a nulla, peraltro ottenuto contro quella che, tolte Taranto e Turris, sarebbe la terzultima in classifica (con quattro sconfitte sul groppone in cinque uscite), dopo aver già pareggiato in casa contro l’ultima (il Messina)”.
“Parliamoci chiaro, senza fare troppi giri di parole: qualunque risultato diverso dal successo al “Francioni”, equivarrebbe ad una sconfitta, non interessando – osserva il quotidiano – neppure come lo stesso sia maturato. Perché le scuse sono finite da tempo, e con esse i giri di parole, le attenuanti e pure gli alibi. Lo sa Pazienza e lo sanno i calciatori, che peraltro sono anche consapevoli che la società ha parlato chiaro e tondo di ritiro a tempo indeterminato, e pertanto, se non dovesse riscontrare una reazione a Latina, la clausura rischia di protrarsi anche nella settimana successiva”.
“Non sbarazzarsi di un Latina che, oltre a non essere una squadra di fenomeni, arriva a questo appuntamento con 8/9 calciatori in meno, sarebbe clamoroso. Il Benevento – ricorda l’articolo – ha già steccato con il Messina e non può permettersi altri passi falsi. I turni si assottigliano e la squadra ha scelto il momento peggiore per entrare in crisi: non solo non è neppure più considerata dagli addetti ai lavori nello sprint per la promozione diretta (che i più ritengono ormai ristretta a Cerignola e Avellino), ma se non inverte la rotta, a detta di molti di questi, rischia di precipitare ulteriormente in classifica.
Se non bastano i provvedimenti punitivi della società, i giudizi “tranchant” di chi orbita in questo mondo, l’eliminazione dai pronostici da parte degli operatori specializzati, le critiche della stampa e i fischi dei tifosi a scatenare una reazione rabbiosa e orgogliosa sul campo, cos’altro deve accadere? Se non è stato sufficiente nemmeno il cambio in panchina per ritrovare serenità e soprattutto convinzione nei propri mezzi, cosa deve succedere più? Si tratta di quesiti che domani sera troveranno certamente risposta, nel bene e nel male”.