Calcio
Calcio a 5, la Asd De Vita Soccer risponde al direttore sportivo della Sandro Abate: ‘La verità verrà a galla’
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E’ trascorsa esattamente una settimana dalla partita che ha visto sfidarsi l’Asd De Vita Soccer e la irpina Sandro Abate: gara valevole per il campionato under 17 Elite regionale di Calcio a 5. Match andato in scena sabato 22 febbraio a Benevento.
Nel corso dell’incontro calcistico si è registrata una pagina triste di sport che è sfociata in una serie di scontri verbali e di accuse reciproche. Il direttore sportiva della squadra ospite ha rilasciato una recente intervista nella quale non si risparmia e racconta la sua verità: ‘Siamo stati derubati con i miei giocatori che a fine gara rientrando negli spogliatoi hanno trovato borsoni e scarpe gettati sotto le docce con l’acqua a bagnare ogni oggetto personale. Non solo ci sono state accuse e minacce verbali che noi abbiamo prontamente denunciato’.
Una versione che non va giù agli esponenti della squadra beneventana che hanno raccontato la loro versione dei fatti. ‘Tutto quello che il signor Pavarese, direttore sportivo della Sandro Abate, ha raccontato nella sua recente intervista non corrisponde al vero. Dopo dieci minuti di gara – spiega mister Alfredo De Vita – eravamo in vantaggio, e i miei ragazzi erano entrati in campo carichi e determinati a vincere con la sana e giusta competizione agonistica che contraddistingue non solo il calcio ma lo sport in generale. Credo che fossero venuti a Benevento convinti di vincere, ma nel momento in cui hanno iniziato a subire il nostro gioco e prendendo consapevolezza della nostra superiorità, il loro approccio al match è decisamente cambiato, in peggio. A dare il pessimo esempio in primis uno dei dirigenti avversari che si è avvicinato a me con fare aggressivo, portando la sua testa vicino alla mia con il piglio di sfida. Questo primo tafferuglio è stato immediatamente sedato dal direttore di gara che ha riportato gli animi apparentemente alla normalità facendo riprendere il gioco.
Per quanto riguarda le infondate accuse di furto e di vandalismo – aggiunge – siamo completamente estranei a fatti raccontati e per noi inventati di sana pianta: i miei ragazzi sono andati via con le loro famiglie che li aspettavano fuori al campo. Accanimento anche nei confronti del presidente della nostra squadra Veronica Sanginario, allontanata dalla panchina perché non indicata in distinta ma che in quel momento era intenta a prendersi cura della figlia minore presente con lei al match. Tutte bugie e illazioni che offendono la nostra società. Sottolineo che nel verbale del Carabinieri non è stato indicato nessun furto e nessun atto vandalico, tantomeno non c’è nulla nel referto del direttore di gara: solo bugie. Per questo motivo denuncerò singolarmente ogni dirigente o rappresentante della società che abbia addotto questa tesi fasulla.
Noi abbiamo subito – aggiunge il presidente Veronica Sanginario – le decisioni del giudice di Gara e del commissario di campo. Quest’ultimo nonostante fosse stato per tutta la durata della gara vicino alla nostra panchina elargendo complimenti ai nostri ragazzi ha poi omesso nella redazione del referto l’inserimento di episodi spiacevoli come la testata rifilata a mister alfredo, nonché mio marito, da parte di uno dei dirigenti avversari. Noi abbiamo già depositato il Ricorso alla sentenza del giudice che si è già espresso in prima seduta con parere che ci vede colpevoli: noi non ci stiamo e faremo emergere la verità, non nostra ma quella assoluta nelle sedi opportune’.