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Calcio

Strega, sesto pareggio di fila e ritmo da retrocessione diretta. Soliti problemi: attacco spuntato e calciatori già in vacanza

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“Sesto pareggio di fila per il Benevento che ormai non vince dalla notte dei tempi. Rendimento sempre più da squadra di bassa classifica, ad un ritmo da retrocessione diretta (9 punti nelle ultime 11 gare) figlio di una prestazione dignitosa solo nella ripresa. Neanche il ritorno di Auteri guarisce una squadra che con la testa, soprattutto nel primo tempo, sembra già in vacanza. I problemi sono sempre gli stessi, amplificati dalle negatività che la squadra non riesce a scrollarsi di dosso: attaccanti involuti e deprimenti, nessuno che veda la porta, errori clamorosi in zona-gol e in più ci si mette anche l’arbitro che sorvola su due evidenti falli di mano a distanza di un minuto l’uno dall’altro”. Lo scrive Il Mattino.

“Rispetto alla sfida col Crotone Auteri presenta novità in tutti i reparti e cambia modulo passando al 4-3-3 con Acampora a fare il pendolo tra centrocampo e attacco. In porta c’è Manfredini (Nunziante in nazionale), in difesa rientra Berra per lo squalificato Capellini, in mediana Viviani viene preferito a Prisco mentre in avanti finiscono fuori Lamesta e Perlingieri (quest’ultimo febbricitante addirittura in tribuna, ma era fortemente indiziato per la panchina) a vantaggio di Lanini e Starita, ma quest’ultimo, purtroppo, continua a fare l’esterno, un ruolo per il quale non è per niente adatto, stesso discorso per Manconi che agisce da centravanti vedendo il suo potenziale ridotto di almeno il 50% in quella posizione che (per sua stessa ammissione) non gli calza per nulla. Tomei mette in campo il solito Picerno quadrato, ordinato, gagliardo con il sannita Petito schierato a destra, Graziani ed Esposito sulla stessa linea, con Maiorino terminale offensivo. Il primo tempo è alla camomilla, con pochissime cose da segnalare.

Il Benevento fa una fatica immane a produrre gioco e occasioni, stavolta non gli riesce neppure di fraseggiare nello stretto perché i lucani chiudono tutti gli spazi e operano un pressing altissimo, costringendo il Benevento ad evitare la costruzione dal basso e a provare a saltare il centrocampo con i lanci lunghi. Gli ospiti si affacciano al 4’ con un sinistro di Petito di cui Manfredini controlla l’uscita, i padroni di casa replicano al minuto numero 8 con uno destro strozzato di Lanini deviato in corner da un difensore. Da questo momento in poi, il buio totale sul terreno di gioco fino al minuto 37, quando Maiorino prova dalla distanza ma calcia debolmente tra le braccia di Manfredini.

Il Benevento a tratti è imbarazzante, gli attaccanti sembrano ibernati anche se la serata è abbastanza tiepida. Manconi non ne azzecca una, Lanini è un corpo estraneo e Starita si sbatte ma crea solo confusione. I giallorossi sono Acampora-dipendenti: quando si accende il numero 17 si rendono pericolosi, diversamente giocano nel più totale anonimato.

Per vedere il primo tiro verso la porta di Merelli bisogna aspettare il 38’ quando proprio Acampora innesca Starita che spara in diagonale, Merelli si salva con i piedi. Un minuto appena e ancora Acampora aziona Manconi che sgancia il destro Merelli smanaccia come può, sulla ribattuta Lanini non riesce a ribadire in rete. Nell’intervallo Tomei toglie Maiorino per Bernardotto”.

“La ripresa è molto più vivace, fioccano le occasioni da ambo le parti grazie ai cambi. Le più clamorose sono per il Benevento nel finale con Pinato e Manconi che per due volte, a porta spalancata, sparano alto incredibilmente. Merelli neutralizza le conclusioni di Manconi (ravvicinata), Lamesta (a mano aperta), Acampora (che si infortuna al ginocchio) la manda a lato da buona posizione, stesso discorso per Simonetti con un diagonale velenoso. A queste si aggiungono i soliti passaggi al portiere di Lamesta e Talia (due volte ciascuno). L’intervento più difficile lo compie però Manfredini su Bernardotto. Nel recupero espulso Papini per fallo da ultimo uomo su Pinato, sul piazzato Lamesta si è esibisce nella ormai rituale telefonata al portiere”.

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