Calcio
Strega, la grande illusione: il titolo del film della stagione. Il primo tempo di Avellino come il girone d’andata

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“La grande illusione. E’ il titolo più adatto per riassumere la stagione del Benevento. Il primo tempo del derby come l’intero girone d’andata. Una squadra che lascia intendere di poter fare chissà cosa, per poi squagliarsi come neve al sole ma quando il gioco si fa duro. Il campionato dei giallorossi si è virtualmente concluso domenica sera al “Partenio-Lombardi”, con l’ennesima dimostrazione di inadeguatezza e la certificazione del fallimento dell’obiettivo prefissato”. Lo scrive Il Mattino.
“’Vogliamo fare meglio dello scorso anno’ e ‘Non siamo qui per vedere vincere gli altri’ le affermazioni della dirigenza alla presentazione delle magliette a luglio 2024. Ebbene, pur mancando ancora 4 giornate (ma per gli uomini di Auteri le partite da disputare saranno solo 3), per l’aritmetica – incalza il quotidiano – esistono già due certezze: la prima è che il Benevento non è riuscito a migliorare la posizione dell’ultimo torneo. La seconda è che, anche stavolta, i giallorossi vedranno vincere gli altri. Probabilmente gli acerrimi rivali”.
“La qualificazione ai playoff – spiega il giornale – non è ancora matematica, ma alla fine arriverà più che altro per demeriti altrui. Il Benevento sta campando di rendita sui punti fatti prima del giro di boa, ma questa dotazione extra sta per esaurirsi: 9 punti in 12 di gare, nessuna squadra ha fatto così male in questo lasso di tempo. Stesso discorso per i gol fatti: appena 5 nelle ultime 9 partite, un bottino più che misero, per nulla degno di una squadra che fino a qualche mese fa coltivava l’ambizione di andare in B. L’andatura degli ultimi 3 mesi è da retrocessione diretta, e se non fosse stato per il cospicuo bottino conquistato fino al 5 gennaio, oggi il Benevento starebbe lottando per non finire nei playout”.
“L’Avellino – aggiunge l’articolo – si è imposto con merito, non certo perché ha giocato meglio. Semplicemente ha avuto più fame, più voglia di vincere, è stato più aggressivo e sul pezzo, più scaltro e smaliziato. Ha tirato fuori gli attributi quando serviva e sfruttato il potenziale di calciatori che sanno come si vince, come si incute paura agli avversari, come si fa valere la legge del proprio stadio. Il Benevento nel primo tempo ha giochicchiato come fa sempre, gettato come al solito alle ortiche l’occasione per passare in vantaggio per poi spegnersi totalmente nella ripresa, complici clamorose disattenzioni in linea con una organizzazione difensiva spesso deficitaria. Ha incassato due gol fotocopia, e altri tre tiri scagliati verso la porta, due dei quali (di Patierno) sono usciti di qualche millimetro e uno (punizione di Palmiero) ha colpito il palo. In tutti e cinque questi casi, Nunziante (zero parate), non solo non ha neppure accennato all’intervento, ma era immobile, praticamente inchiodato coi piedi sulla linea di porta. Non sono ascrivibili a lui le responsabilità delle reti, ma è evidente che se hai un portiere la cui ultima parata decisiva risale alla notte dei tempi, ci sta che la retroguardia sia meno tranquilla. Che poi il Benevento difenda a zona senza saperlo fare e che non abbia fisicità e capacità nel gioco aereo, questo è un fatto acclarato. Lo sanno tutti, specialmente gli allenatori avversari”.
“Sbalordisce – conclude Il Mattino – anche la differenza di cifra tecnica emersa nel derby: basterebbe soffermarsi sui corner e i calci da fermo battuti da Palmiero e D’Ausilio, e i cross dello stesso D’Ausilio e di Russo, e confrontarli con quelli calciati da Lamesta, per non parlare della punizione di Prisco nel finale. Le traiettorie disegnate dai giallorossi non sono mai arrivate a destinazione, e in alcuni casi non hanno varcato neppure la soglia dell’area di rigore. D’altro canto c’è chi scende in campo col sangue agli occhi e chi, invece, con le gambe che tremano. Come se non bastasse, ora ci sarà anche un’altra sosta: se ne riparla fra 13 giorni a Cerignola. Ieri la squadra ha fatto scarico, oggi la ripresa vera e propria. Auteri in questo lasso di tempo potrebbe recuperare finalmente Ferrara che è fermo dai primi di febbraio. Uscito il regolamento playoff con le date: primo e secondo turno fase a gironi in gara unica in casa della meglio piazzata il 4 e il 7 maggio, primo turno fase nazionale a partire dall’11 maggio (andata), ritorno il 14. Secondo turno 18 e 21. Semifinali 25 e 28 maggio, finalissima 2 e 7 giugno”.