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Calcio

Strega, Dottor Jekill o Mr. Hyde? Un campionato dai due volti che va chiuso almeno dignitosamente

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“Le due facce della stessa medaglia per un campionato che non trova precedenti nella recente storia giallorossa. Il Benevento in questa stagione è stato davvero Dottor Jekill & Mr. Hyde se si considerano il girone d’andata e quello di ritorno. I giallorossi nella prima parte del torneo hanno seminato record su record detenendo a lungo il miglior attacco del raggruppamento meridionale come pure dell’Intera Serie C, la miglior differenza reti, la seconda miglior difesa, il maggior numero di vittorie, di punti fatti in casa, il minor numero di ammonizioni ed espulsioni, e via discorrendo. Hanno vinto le prime 7 gare disputate al “Ciro Vigorito” rendendolo un vero e proprio fortino. Poi all’improvviso qualcosa si è inceppato”. Lo scrive Il Mattino.

“I pareggi interni con Avellino e Audace Cerignola spiega il quotidiano – hanno dato il via ad una metamorfosi casalinga difficile da decifrare. Dal 4 novembre 2024, quando si giocò Benevento-Turris (terminata 2-1 ma che poi è stata cancellata, per cui si potrebbe andare ancora più a ritroso) ad oggi sono trascorsi 164 giorni, ovverosia 5 mesi e mezzo. Ebbene da quella data, i giallorossi in casa si sono imposti solo contro il Catania il 5 gennaio e poi non lo hanno mai più fatto. Stesso discorso per le partite in trasferta. Il Benevento ha vinto a Cerignola domenica scorsa, ma in trasferta non firmava un blitz dal 20 dicembre a Cava de’ Tirreni, e cioè da 117 giorni. Eppure dopo il giro di boa, i giallorossi si erano liberati di Cavese e Catania una dopo l’altra e parevano pronti a prendere di nuovo il largo sulle inseguitrici. L’Avellino era sprofondato a 10 punti di distacco e l’Audace Cerignola era indietro di 5 lunghezze”.

“Il collasso – rileva il giornale – dopo l’Epifania. E non è accaduto a caso. Mentre le dirette concorrenti, Avellino e Cerignola in primis, si rinforzavano tra fuochi d’artificio e innesti chirurgici, la società sceglieva deliberatamente di non intervenire sul mercato, risultando l’unica in tutto il calcio professionistico italiano a non fare neppure un’operazione in entrata o in uscita nella finestra di mercato di gennaio. Come se non bastasse, aveva cominciato a mettere in discussione Auteri già dopo il pari interno con il Team Altamura (errore clamoroso di Berra, ma pure di Manfredini), e dopo il 3-0 rimediato a Potenza nella sfida rinviata per neve la panchina del tecnico aveva preso a traballare. A nulla era valso il pari di Foggia prima dell’esonero in seguito allo 0-0 in casa contro il Monopoli allora capolista con 2 punti di vantaggio. L’avvento di Pazienza è stato il colpo di grazia: 5 gare e 4 punti per il tecnico che aveva strappato il contratto con l’Avellino da cui era stato a sua volta silurato dopo un ruolino di marcia abbastanza simile (5 partite 3 punti). Il Benevento con Pazienza al timone ha conosciuto il suo punto più basso e dopo essere uscito sconfitto nettamente contro la Juventus Next Gen, non è riuscito neppure a battere una tra le peggiori squadre del girone incontrate in serie. Con Latina, Messina, Casertana e Sorrento quattro scialbi pareggi”.

“Col ritorno di Auteri – prosegue l’articolo – sono tornati a vedersi miglioramenti, ma la squadra non è riuscita a superare tra le mura amiche Crotone e Picerno e in più si è aggiunta l’onta della battuta d’arresto nel derby di Avellino, dolorosissima. Anche perché ha spianato la strada ai mal tollerati cugini irpini verso la promozione diretta in B. Dodici gare senza uno straccio di successo e il crollo verticale dal primo all’ottavo posto, il peggiore posizionamento dell’anno, raggiunto alle ore 19.15 di domenica scorsa dopo la vittoria del Potenza sulla Casertana e il relativo sorpasso, prima del fischio d’inizio del match del “Monterisi” contro l’Audace. In quella partita, il Benevento ha lanciato un forte segnale di risveglio. Ma per capire se sia conclamata la definitiva resurrezione bisogna aspettare il sabato Santo che cade nella giornata odierna. Contro il Trapani al “Ciro Vigorito” servono altri tre punti per continuare la risalita, provarsi a garantire il quinto posto (e anche qualcosa in più se Crotone Monopoli dovessero steccare) e sfatare anche il tabù interno dopo tre mesi e mezzo di digiuno. E’ proprio il caso di dire: ora o mai più”.

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