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Calcio

Dopo la finale playoff persa la Ternana rischia il fallimento. Il sindaco Bandecchi cerca un acquirente: servono soldi subito

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“La Ternana potrebbe fallire”. È l’annuncio con cui il sindaco di Terni e presidente della Provincia, Stefano Bandecchi (e tra l’altro ex presidente del club), ha scosso l’opinione pubblica al termine della seduta del consiglio provinciale. Una dichiarazione che getta ombre pesanti sul futuro della società rossoverde, impegnata in una difficile fase gestionale ed economica.

La dichiarazione choc di Stefano Bandecchi ha attivato un frenetico tam tam di messaggi e richieste di spiegazioni tra tifosi, senza tuttavia trovare la risposta del vertici della società rossoverde. Una mancata smentita che dà adito al sospetto che quella rappresentata dal sindaco di Terni sia proprio l’esatta realtà dei fatti.

E in effetti le avvisaglie sono risalenti nel tempo. Dallo scorso marzo si trascinerebbe una situazione di difficoltà economica che sta evidentemente per esplodere con tutta la sua forza ora che si avvicinano le scadenze di tutti i pagamenti per dare seguito all’avvenuta iscrizione del club alla Serie C. Le cifre sono ovviamente consistenti: non ci si allontana mai troppo dal milione di euro. E a quanto pare l’attuale proprietà non sarebbe pronta a tali esborsi. La soluzione paracadute individuata martedì a Roma potrebbe dunque essere quella della cessione. La Ternana insomma potrebbe tornare in vendita e il coinvolgimento di Bandecchi, stante anche il progetto stadio-clinica sul tavolo del Comune, sarebbe finalizzato a favorire la ricerca di un nuovo patron. I supporters della squadra cittadina vorrebbero vederci chiaro una volta per tutte.

Bandecchi ha parlato senza mezzi termini della gravità della situazione finanziaria del club, sottolineando l’urgenza di adottare decisioni immediate per evitare scenari peggiori, compresa la possibilità concreta di retrocedere o peggio, scomparire dai campionati professionistici.
Il primo cittadino ha rivelato di aver avuto un confronto diretto nella stessa giornata con l’attuale amministratore unico del club, Stefano D’Alessandro. Da questo colloquio sarebbe emersa la volontà dello stesso D’Alessandro di uscire di scena, cedendo la proprietà della società.

Bandecchi, pur non essendo più formalmente coinvolto nella gestione della Ternana dopo averne lasciato la proprietà, continua a seguire con attenzione le vicende della squadra. Ha spiegato che i problemi attuali non possono essere attribuiti esclusivamente all’attuale gestione, ma derivano da criticità accumulate nel tempo. Tuttavia, secondo il sindaco, è indispensabile affrontare subito la situazione, poiché il tempo per trovare una soluzione è limitato e le spese imminenti sono ingenti.

Durante il suo intervento, Bandecchi ha toccato anche altri aspetti della gestione societaria, facendo intendere che le difficoltà non sono legate soltanto alla prima squadra, ma anche al progetto complessivo che comprende lo stadio e l’intero assetto sportivo e immobiliare. Ha fatto riferimento alla Commissione Stadio, attualmente ferma, come segno evidente di un’impasse che rischia di compromettere la tenuta dell’intero sistema Ternana.
Il sindaco ha ribadito più volte che la situazione va affrontata “nella maniera più giusta possibile”, evidenziando la necessità di trovare rapidamente dei punti di convergenza. In caso contrario, ha avvertito, la squadra rischia di disputare la prossima stagione in una categoria inferiore, con tutte le conseguenze del caso per l’indotto sportivo ed economico della città.
La questione della possibile cessione societaria è tornata prepotentemente al centro del dibattito. L’intenzione manifestata da D’Alessandro di farsi da parte apre ufficialmente il fronte per un possibile cambio di proprietà. Tuttavia, al momento non sono emersi nomi di eventuali acquirenti interessati né è stata delineata una tempistica precisa per l’eventuale passaggio di consegne.

Durante la stessa mattinata, Bandecchi ha utilizzato toni a tratti ironici e paradossali per descrivere il clima d’incertezza che si respira attorno al club. Ha fatto riferimenti coloriti e provocatori per sottolineare l’urgenza della situazione e la mancanza di risposte chiare, soprattutto in merito alla gestione delle scadenze e delle responsabilità economiche.
Nonostante l’apparente tono leggero in alcuni passaggi, il contenuto del messaggio è apparso inequivocabile: senza un intervento deciso e condiviso, la Ternana è a un passo dal baratro. Bandecchi ha evocato la possibilità di assumersi ulteriori oneri, se necessario, pur dichiarando di essere già alle prese con altri problemi gestionali.

Il sindaco ha concluso assicurando che è in corso un lavoro per tentare di risolvere la crisi, ma ha anche invitato gli altri attori coinvolti – senza citarli direttamente – ad assumersi le proprie responsabilità e contribuire alla ricerca di una via d’uscita. Resta ora da capire quali sviluppi potranno concretizzarsi nei prossimi giorni. Il quadro tracciato da Bandecchi non lascia spazio a fraintendimenti: senza un cambio di passo, la Ternana rischia seriamente di vedere compromesso il proprio futuro sportivo e societario.

Rivela, Bandecchi di aver avuto in mattinata un lungo e teso colloquio con D’Alessandro. Che fa seguito, secondo indiscrezioni, a quelli avvenuti nel fine settimana che precedette le scadenze per l’iscrizione al prossimo campionato di serie C. Quel fine settimana al termine del quale proprio Bandecchi assicurò tutti dicendo di avere visto i bonifici partiti dalla banca dei fratelli romani per pagare l’iscrizione del club.

“D’Alessandro mi ha detto che lui ha intenzionato a cedere la società – chiarisce il sindaco di Terni -. Quindi la società, voglio dire, potrà anche essere venduta a un nuovo acquirente. Questo è quello che mi è stato detto. Se stiamo lavorando alla soluzione? Lo sto facendo perché sono il sindaco, ma se vedo che le cose non si fanno nel giusto modo al massimo io prendo le chiavi e le distribuisco a chi verrà. Detto questo, signori, è ovvio che io ci stia lavorando, altrimenti non sarei così informato. Voi ternani ci state lavorando, signori? Speriamo di avere novità a breve, perché ci sono delle scadenze: c’è un proprietario tocca a lui pagarle”.

L’incontro ha confermato le difficoltà dell’imprenditore romano nel fronteggiare le prossime scadenze. Sarà quindi una corsa contro il tempo per risolvere la situazione perché manca pochissimo. Il primo luglio infatti scadono i termini per i pagamenti di competenza maggio 2025, inerenti emolumenti, contributi Enpals, ritenute Irpef e Fondo fine carriera dei calciatori. Il tutto per circa 1 milione di euro. Si tratta della stessa scadenza nella quale incappò, nell’estate del 2024, Nicola Guida e che ironia della sorte, fu proprio D’Alessandro a saldare, sia pure in ritardo. Ma cosa rischia la Ternana?

Non pagarla vorrebbe dire partire sicuramente da -2 punti nel prossimo campionato. Fondamentale ancora più della prima pagare la seconda tranche, quella del primo agosto: stessi adempimenti ma relativi al mese di giugno 2025. In questo caso, il mancato adempimento degli obblighi comporterebbe l’estromissione dal campionato.

Che farà quindi la Ternana? Certamente meglio partire da -2 e giocare che non giocare per niente, quindi non è escluso che – se non si troveranno soluzioni a breve – la strada possa essere questa. Se invece non si vuole incorrere in penalizzazioni bisogna vendere subito o comunque trovare il modo di tamponare il buco (come è già stato fatto, verrebbe da pensare) e intanto vendere. Operazione non facile da mettere a segno in tempi rapidi perché il potenziale acquirente ha diritto ad effettuare una due diligence sui conti, soprattutto se fosse anche interessato al progetto stadio clinica. Al Comune di Terni contano di chiudere il lavoro di verifica della documentazione entro i primi di luglio. Ma è tutto poco chiaro.

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