Calcio
Serie C, Orsato annuncia il Var ‘a chiamata’. Semplice ed economico, ecco cos’è e come funzionerà il Football Video Support

Ascolta la lettura dell'articolo
L’ex arbitro internazionale Daniele Orsato ha iniziato la sua nuova avventura come designatore della Can C on un obiettivo chiaro: rivoluzionare il mondo arbitrale dei campionati minori attraverso innovazione tecnologica e formazione continua. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Orsato ha confermato l’arrivo di una novità tecnologica che cambierà il volto della Serie C: il Football Video Support, comunemente chiamato “var light” o “var a chiamata”.
«Chiamatelo Football Video Support e sarà una grande innovazione», ha spiegato il nuovo designatore. «Ho parlato col presidente Marani e c’è entusiasmo. Come funzionerà? Il quarto ufficiale controllerà ogni frame delle azioni e ogni allenatore avrà due chiamate a disposizione: se ha ragione le mantiene e se no le perde. Poi, sarà l’arbitro ad andare al video a guardare e controllare le richieste dei tecnici prendendo la decisione opportuna». Il sistema rappresenta una soluzione intermedia tra l’assenza totale di supporto video e il più costoso VAR tradizionale, rendendo la tecnologia accessibile anche ai campionati con budget più limitati. Per il Benevento, questa innovazione potrebbe tradursi in una maggiore equità nelle decisioni arbitrali e una riduzione delle polemiche post-partita. Ricordiamo che a metà marzo la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha ufficialmente richiesto alla FIFA e all’IFAB l’autorizzazione per introdurre il Football Video Support (FVS) sia nel campionato di Serie C che nella Serie A femminile, aprendo potenzialmente la strada anche per una futura implementazione in Serie D.
Ma cos’è il Football Video Support e come funziona?
A differenza del più complesso e costoso VAR (Video Assistant Referee), il Football Video Support rappresenta una soluzione tecnologica più accessibile, progettata specificamente per i campionati con risorse economiche più limitate. Il sistema consente all’arbitro di rivedere determinate situazioni di gioco attraverso un monitor posizionato a bordo campo, assistito da un operatore video.
Come anticipato, la grande novità sta nella possibilità di “chiamata” da parte delle squadre: ciascun team potrà richiedere la revisione fino a un massimo di due volte durante la partita. Un aspetto interessante del regolamento prevede che, nel caso in cui la revisione porti alla modifica della decisione arbitrale originaria, la “chiamata” non venga conteggiata nel limite delle due consentite.
Gli episodi revisionabili rimangono simili a quelli previsti dal protocollo VAR: assegnazione o annullamento di una rete, calcio di rigore, espulsione diretta o casi di scambio d’identità tra calciatori. La decisione arbitrale iniziale verrà modificata solo in presenza di un “chiaro ed evidente errore” o di un “grave episodio non visto” dall’arbitro. In poche parole: semplificazione tecnologica ed economica.
Un aspetto fondamentale del Football Video Support è la sua accessibilità: il sistema richiede una copertura televisiva minima, da una a quattro telecamere, significativamente inferiore rispetto alle numerose angolazioni necessarie per il VAR. Inoltre, non è richiesta la presenza di arbitri aggiuntivi, riducendo ulteriormente i costi di implementazione. Questa soluzione potrebbe rappresentare un importante passo avanti per garantire maggiore equità nelle decisioni arbitrali anche nei campionati minori, dove fino a ora la tecnologia era considerata inaccessibile per ragioni economiche.