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Calcio

Andreoletti: “Senza l’esperienza di Benevento non avrei mai vinto a Padova. Il segreto? Giocatori di categoria che hanno fame”

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In un’intervista rilascia al quotidiano Il Mattino, Matteo Andreoletti ha raccontato la sua stagione trionfale con il Padova, che ha permesso ai biancoscudati di tornare inB a distanza di 6 anni. 

“Il Benevento gli ha probabilmente dato poco tempo per mettere in mostra le sue qualità da allenatore emergente. Matteo Andreoletti – scrive il giornale – fu scelto dopo la disastrosa retrocessione dalla B: era reduce da una straordinaria annata con la Pro Sesto, portata fino al 4° posto nel girone A e al terzo turno playoff (eliminata dal Vicenza). Sulla panchina giallorossa il trainer di Alzano Lombardo è stato fino al dicembre 2023, venendo esonerato dopo il pesante (0-4) ko interno col Catania e dopo aver perso anche i derby con Juve Stabia e Avellino. Eppure il Benevento di Andreoletti aveva infilato 12 risultati utili di fila nelle prime 13 giornate. È stato il Padova a dargli fiducia dopo l’esonero nel Sannio, scelta che si è rivelata azzeccata: dopo aver comandato praticamente sempre la classifica, i biancoscudati hanno centrato il ritorno in B dopo sei anni. Sul campo Andreoletti, che ha rinnovato il contratto fino al 2028, si è guadagnato quindi l’opportunità di misurarsi anche in cadetteria”. 
“Dopo la promozione col Padova, ho ricevuto tanti messaggi da Benevento ed è stato un grande piacere”, dice il trainer.

In un percorso netto solo un calo tra la 31ma e la 34ma giornata che ha rischiato di compromettere il raggiungimento dell’obiettivo…
“Abbiamo fatto una cavalcata bellissima, con il record di punti in C nel girone di andata e con un girone di ritorno straordinario. Ci siamo trovati a più dieci sul Vicenza, sembrava tutto facile, ma nel calcio non è mai detta l’ultima parola. Il Vicenza ha fatto una gran rincorsa e noi abbiamo lasciato qualche punto per strada. In casa col Lecco eravamo a -4, lì si è vista l’unione di tutte le componenti e così abbiamo chiuso alla grande”.

Qual è stato il segreto del suo Padova?
“In Serie C non si vince con le figurine, ma con giocatori di categoria che hanno la fame giusta”.

Il gol del pari di Spagnoli al 94’ del derby col Vicenza è stato quel segnale che le ha fatto capire che sareste arrivati all’obiettivo? “Quella partita è stata una delle emozioni più grandi della stagione. Io mi sgolavo in panchina ed ho visto una squadra che voleva, a tutti i costi, impedire al Vicenza di avvicinarsi in classifica”. 

Cosa si è portato dietro dell’esperienza al Benevento?
“Sinceramente, dà fastidio che la mia parentesi in giallorosso sia ricordata come negativa, non tenendo conto del percorso, ma solo delle ultime partite. Siamo ripartiti da una retrocessione drammatica, avevamo tanti calciatori sotto contratto che dovevano andare via. Centrammo una lunga striscia di risultati e vincendo a Castellammare saremmo andati primi. Personalmente, senza l’esperienza di Benevento non avrei avuto le capacità di vincere a Padova. Quando vieni esonerato ti ritrovi a mettere in discussione il tuo lavoro e io ed il mio staff abbiamo analizzato ciò che dovevamo fare meglio per ripartire nel modo giusto”. 

In giallorosso pensa di aver avuto troppo poco tempo?
“Eravamo arrivati in una condizione dove l’esonero era inevitabile. Dopo il derby perso a Castellammare, si era rotto qualcosa e la società non aveva altre soluzioni. Alla piazza sono rimasto comunque legato. Anche lo scorso anno, appena potevo, guardavo qualche partita del Benevento o comunque mi informavo sul risultato”.

Strega tra le favorite alla promozione nel girone C?
“Sono arrivati tanti calciatori importanti. Il Benevento partirà come la grande favorita, ha una proprietà forte e un allenatore esperto ed abituato a vincere. Sarà una grande responsabilità, perché non sempre vince la più forte, bensì quella che ha più fame. Con i giallorossi se la giocheranno Salernitana e Catania”.

“Il mister mi ha voluto fortemente”, con lei in biancorosso anche Pastina che ha allenato nel Sannio…
“È un giocatore forte e per questo l’ho voluto qui. È stato condannato, ha pagato, ma nella vita esistono anche le seconde chance. Spero che Padova sia la sua”.

È la salvezza l’obiettivo del suo Padova per questo ritorno in B?
“Voglio ricambiare certamente la fiducia del club. Sarà un torneo difficilissimo, l’obiettivo primario è la salvezza”.

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