Calcio
Vigorito: “Da 19 anni non basta una sconfitta o una protesta per farmi cambiare idea. Ho preso 18 giocatori in 15 giorni, pur avendone altri 10 a libro paga”

Ascolta la lettura dell'articolo
“‘Non va dimenticato che da diciannove anni dimostro che non basta una sconfitta o un protesta per farmi cambiare idea. Le idee si cambiano quando resti profondamente deluso da ciò che tu hai fatto, non quando sono gli altri a deluderti’. Dopo l’amaro epilogo della scorsa stagione, Oreste Vigorito è rimasto in silenzio per mesi per metabolizzare la delusione e, qualcuno pensava, forse per lasciare il timone del Benevento Calcio”. Lo riporta Il Mattino.
“Ancora una volta – rileva il giornale – però il presidente giallorosso è ripartito con forza e convinzione, per riportare la strega in Serie B: ‘Mi sono preso le mie responsabilità, acquistando ben diciotto calciatori in quindici giorni, avendone sulle spalle altri dieci che sto continuando a pagare – ha detto il patron a margine dell’inaugurazione, a cui ha preso parte ieri mattina, dell’anno scolastico presso l’istituto superiore “Enrico Fermi” di Montesarchio -. Ciò non significa avere dei soldi e buttarli al vento, ma dimostrare l’amore che provo per la città, la squadra e la tifoseria’”.
“Proprio la piazza – sottolinea il quotidiano – ha apprezzato gli sforzi della proprietà, ricambiando con oltre 5100 abbonamenti (record assoluto in Serie C per il club, ieri pomeriggio via alla prevendita per la gara interna di domenica prossima con l’Atalanta Under 23). Nel girone meridionale solo a Catania (12mila) e a Salerno (5300) sono stati sottoscritti più abbonamenti; meno di Benevento persino a Bari (5mila), in Serie B”.
“‘Credo che in questa nuova stagione si sia creata la giusta atmosfera. E’ una grossa responsabilità per la stampa, la tifoseria organizzata e le istituzioni. Non parlo di ciò che potrà fare la squadra. Noi abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare. Abbiamo dato un esempio di ripartenza e lo ha dato anche la tifoseria. Dobbiamo ricercare le giuste sensazioni fuori dallo stadio – ha sottolineato Vigorito -. Al nostro interno c’è serietà, qualità, fatica, sudore e attenzione. Devo ringraziare la tifoseria, siamo arrivati ad un dato abbonamenti mai toccato qui in Serie C, ma è bastata una sconfitta a Casarano per far cambiare idea a qualcuno’”.
“A riavvicinare tanti tifosi – si legge ancora – è stata la scelta, proprio del patron, di riportare in società tre protagonisti della doppia promozione dalla C alla A, Emanuele Padella, Fabrizio Melara ed Andrea De Falco: ‘Li ricordavo come calciatori di grande affidabilità e serietà, ora ho scoperto che sono tre uomini veri, che hanno portato quei valori del campo anche in dirigenza. Sono figure con le quali si può creare qualcosa di importante’. Rispetto allo scorso anno il club ha cambiato strategia, inserendo in prima squadra tanti elementi di esperienza, non trascurando però, come ha precisato Vigorito, il prezioso lavoro della cantera: ‘Quando arrivai a Benevento, nel vivaio era passato Raffaele Palladino, attualmente allenatore, che però era stato preso da un’altra squadra e rimase qui per sette-otto mesi. Bisognerebbe ricordarsi che abbiamo avuto circa 45 calciatori, diventati professionisti, di cui 5 sono arrivati in Serie A e tanti in B o C. Ricordarlo è importante perché farebbe bene alla città, rimarcando il lavoro svolto dal club che da vent’anni opera sul territorio e farebbe bene ai giovani per riaccendere in loro la fiammella del voler diventare calciatori. Siamo uno dei migliori vivai del centro sud, perché siamo in una città tranquilla’”.
“Il Football Video Support – conclude Il Mattino – è stata la grossa novità nel campionato di terza serie appena iniziato, uno strumento che va però ancora perfezionato, come ha dimostrato l’episodio del rigore prima assegnato e poi tolto al Benevento a Casarano: ‘Nonostante abbia qualche anno sulle spalle, adoro il futuro e la tecnologia, ma allo stesso tempo resto dell’idea che gli uomini sono umani e non tecnologici – ha concluso il presidente -. A Casarano il rigore per noi era netto, ma con la tecnologia, controllandolo, ci stato tolto ed è successo il contrario di ciò che ci si aspetta, ossia la correzione in negativo. Magari qualche volta aiuta, altre no, ma il calcio non si vince con i mezzi tecnologici, ma lavorando, investendo, impegnandosi e aspettando con tranquillità ciò che può succedere’”.