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Calcio

Maita, personalità e professionalità da vendere. Il Benevento ha il suo leader carismatico: “Non dobbiamo avere paura di sporcarci le mani”

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“Gaetano Auteri lo aveva già allenato a Bari e Catanzaro, lo ha convinto a sposare il progetto giallorosso e Mattia Maita è sceso di categoria per riportare il Benevento in cadetteria”. Lo scrive Il Mattino.

“Lo spogliatoio lo ha eletto capitano e il centrocampista messinese sta dimostrando la sua leadership in campo: tra i migliori a Siracusa, servendo anche la palla del tris a Manconi. ‘Non è stata una settimana facile prima della gara di Siracusa. Qui si vive di calcio e noi lavoriamo tutti i giorni per il risultato finale della partita. Sappiamo di essere una grande squadra e ci ha fatto male tornare da Casarano con una sconfitta a mio avviso immeritata – ha detto il numero 8 nel corso di OttoGol su OttoChannel -. In campi dove il pallone rimbalza tre volte prima di metterlo giù, avendo giocatori tecnici, non è facile. Lì a volte è mancato l’ultimo passaggio. Ma questa è la Serie C e lo sappiamo benissimo. Siamo una squadra propensa a giocare a calcio, ma se c’è da fare la guerra siamo pronti. Sono tranquillo e fiducioso della mia squadra, più andiamo avanti e più ci conosciamo. Dobbiamo stare davanti, dall’inizio alla fine, altrimenti diventa difficile fare punti. Non abbiamo paura di sporcarci le mani, anzi. La C è questa e ci vorrà anche quello, siamo pronti”. 

“Il classe ‘94 non ha esitato a sottolineare come la concorrenza, in ogni ruolo, debba stimolare tutti a dare il massimo, partendo dall’obbligo di vincere: ‘Se sei al Benevento non puoi avere paura della concorrenza, perché deve vincere e sei circondato da compagni forti. Per quanto mi riguarda a Bari era così, a Catanzaro era così e qui è così. Magari caratterialmente qualcuno va coccolato, ma non deve essere una scusante, né un’abitudine. Altrimenti non puoi giocare a calcio. Se vai in squadre forti ci sono altri giocatori forti e magari anche più forti di te, ma tu devi andare a tremila lo stesso. Questo è quello che voglio trasmettere alla squadra. Se io mi alleno forte e si allena forte anche l’altro che giocherebbe al posto mio, mi sprona a fare meglio ed è pronto ad andare a tremila quando magari io non ci sono perché ho la febbre’”. 
“Per l’ex Bari la squadra ha ancora margini di crescita molto ampi: ‘Ci sono tanti giocatori forti e anche nuovi, inoltre c’è ancora tanta gente fuori e poi magari qualcuno è ancora un po’ in ritardo di condizione. Siamo una squadra forte per la categoria, poi ovviamente dobbiamo dimostrarlo in campo. Tutti noi dobbiamo seguire il mister, la voglia di vincere sta in questo: ci dobbiamo allenare tutti i giorni e tutti nel modo giusto. Non che chi ora sta in panchina si allena meno forte, perché magari potrebbe conquistarsi il posto. Abbiamo anche gente fuori, la aspettiamo e speriamo ci possa dare una mano’. Maita è tornato sul suo trasferimento in giallorosso, ribadendo di non aver avuto esitazioni: ‘Per la fascia è stata una votazione di squadra, sono fiero di essere il capitano del Benevento. Sono felice ed orgoglioso di essere qua, mi ricordavo l’atmosfera dello stadio in B e quando c’è stata la possibilità di venire ho accettato subito’”. 

“Per Maita nel novero delle pretendenti alla promozione, oltre a Catania e Salernitana, ci sono anche Cosenza e Trapani: ‘Non ho guardato il Catania contro il Cosenza, ho visto soltanto i gol. Anche col Monopoli il Catania avrebbe dovuto prendere gol. Il Cosenza ha una squadra forte, ci sono giocatori che hanno fatto la B, non è facile andare su quel campo e vincere. Sono tutte squadre forti: Cosenza, Catania, Salernitana, Trapani”. Domenica il Benevento cercherà il bis in casa contro l’Atalanta Under 23: “Mi aspetto una squadra che sa quello che deve fare, forte e che va uomo contro uomo – ha concluso Maita -. Bisognerà essere bravi e attenti, per giocarcela’”.

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