Calcio
Vannucchi e Scognamillo, gli stakanovisti giallorossi. Il difensore contro il suo passato, a Trapani la sua prima promozione

Ascolta la lettura dell'articolo
“Con 540’ giocati, Stefano Scognamillo è, insieme a Gianmarco Vannucchi e Pietro Saio, il giocatore più impiegato finora da Gaetano Auteri. L’ex Catanzaro ha giocato tutte e sei le gare di campionato, contro Crotone, Casertana, Casarano, Siracusa, Atalanta U23 e Picerno, senza mai essere sostituito; se si aggiungono anche i 90 giocati contro il Guidonia in Coppa Italia, i minuti disputati diventano 630. In estate il difensore è stato fortemente voluto dal trainer, che lo aveva già avuto a Matera, dal 2016 al 2018, impiegandolo in 44 partite nella sua gestione. Braccetto, a destra o a sinistra (come a Siracusa, quando ha giocato Borghini sul lato opposto), oppure centrale, non fa differenza, il numero 14 è il leader del reparto arretrato giallorosso, anche perché in grado di trasmettere le idee dell’allenatore ai compagni. A Picerno anche lui però ha mostrato qualche scricchiolìo: in occasione del gol di Energe, non ha affondato il tackle e, in avvio di azione, ha lasciato troppa libertà ad Esposito di dialogare proprio col compagno. È certamente presto per metterlo sul banco degli imputati, perché, dai tempi di Lucioni e Caldirola, alla strega mancava un leader difensivo. Sarà lo stesso Scognamillo ad avere voglia di riscatto, già domenica contro il suo passato”. Lo scrive Il Mattino.
“A Trapani, con un certo Vincenzo Italiano in panchina e insieme all’ex giallorosso Felice Evacuo, il calciatore napoletano ha infatti vinto il suo primo campionato di C nel 2018/19 (a Catanzaro avrebbe poi bissato nel 2023). I siciliani chiusero la regular season al secondo posto, dietro alla Juve Stabia di Fabio Caserta, accendo, dalla fase nazionale, ai playoff dove superarono in semifinale il Catania di Marotta e Angiulli e il Piacenza all’ultimo atto. In quella stagione Scognamillo giocò 21 partite, saltando però quasi tutta la prima parte di stagione a causa di un infortunio e rientrando solo a dicembre. Da febbraio riuscì a scalare le gerarchie, guadagnandosi un posto a discapito di Taugourdeau e Mulé, accanto a capitan Pagliarulo, nella difesa a quattro. Il centrale segnò anche due reti, di cui una decisiva nella vittoria casalinga con la Paganese alla penultima giornata. Sempre con i granata siciliani, Scognamillo assaporò anche la B per la prima volta da protagonista (nel 2011, ad appena 17 anni collezionò solo qualche panchina ad Ascoli).
L’annata del Trapani fu contraddistinta da problemi societari, di carattere finanziario, e da un negativo girone di andata con appena 15 punti raccolti (contro il Benevento di Inzaghi, che avrebbe stravinto il campionato, i granata persero 5-0 al Vigorito); dopo la 16ma giornata il tecnico Francesco Baldini fu sostituito da Fabrizio Castori. Sotto la guida del tecnico marchigiano, il Trapani conquistò la bellezza di 31 punti nel girone di ritorno, battendo anche il Benevento a cinque giornate dalla fine (i giallorossi erano già promossi in A e si presentarono al Provinciale con tante seconde linee); accanto a Scognamillo cresceva un certo Alessandro Buongiorno. Un rendimento che però non riuscì ad evitare la retrocessione, visto che, a causa di una penalizzazione di 2 punti per un ritardo della società nel pagamento degli stipendi, il Trapani chiuse terzultimo, con 44 punti; con 46 punti si sarebbe salvato, senza passare per gli spareggi. Scognamillò salutò Trapani, dove era arrivato in prestito dal Parma nel 2018 e si era guadagnato l’affetto dei tifosi che lo avevano soprannominato “zar” essendo nato a San Pietroburgo, per trasferirsi all’Alessandria”.