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L’Italia parte col piede giusto al Mondiale Under 20. Australia battuta, Nunziante blinda il vantaggio e compie due miracoli

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Il Mondiale U20, d’abitudine, per le europee parte a fari spenti. È così anche per l’Italia vice campione del mondo, battuta due anni fa solo in finale dall’Uruguay (che tra l’altro non si è qualificato e quindi non può difendere il titolo). Ma gli azzurrini di Carmine Nunziata – che ha fatto una gran fatica a comporre la rosa, con tanti giocatori non liberati dai club – cominciano comunque con il piede giusto nell’edizione 2025 in Cile. A Valparaiso il rigore trasformato da Mattia Mannini, dopo 10’, basta a superare la più esperta e vitaminica Australia, che con questo gruppo – sono quasi tutti 2005 – ha vinto la Coppa d’Asia U20, il capitano è Sebastian Esposito passato dalla Primavera del Lecce mentre in mezzo al campo c’è il figlio dell’ex laziale Paul Okon.
In porta c’è un certo Alessandro Nunziante, l’ex giallorosso che fra i tre estremi difensori convocati dal cittì è quello designato per fare il titolare. Una grande soddisfazione per il ragazzo di Foggia come pure per il Benevento Calcio, che lo ha cresciuto, forgiato e lanciato tra i professionisti, per poi cederlo all’Udinese per 1,5 milioni di euro e il 10% sulla futura rivendita.
Nunziata disegna un 3-4-2-1 in cui Lorenzo Riccio – figlio di Gigi, vice del ct Gattuso – vince il ballottaggio in mediana con Sala, mentre Okoro si fa preferire all’atteso Liberali che parte dalla panchina. In avvio l’Italia rischia sull’imbucata per Jovanovic che impegna severamente Nunziante, ma sul ribaltamento di fronte riesce a far male: gran palla in diagonale di Cama per Mosconi, il portiere Hall è costretto ad atterrare l’attaccante dell’Inter e manda così sul dischetto Mannini. Il centrocampista della Juve Stabia, in prestito dalla Roma, calcia forte e abbastanza centrale ma va a segno. Tra il 23’ e il 24’ l’Italia ha una doppia occasione per raddoppiare: prima il tacco al volo di Corradi da angolo – gran parata di Hall –, poi il rimpallo in area che porta al tiro alto di Amey, ma poco dopo è ancora Jovanovic a sfiorare il pari mirando il palo lontano con un destro in corsa. Fuori per centimetri, ma si soffre. Alla mezz’ora, Nunziata deve forzare un cambio con Sardo dentro per Amey (fermato da un guaio muscolare). E mentre la difesa azzurra si risistema, Bennie ha un’occasione clamorosa che cestina davanti a Nunziante (era stato Corradi a non leggere al meglio l’inserimento verticale).
A inizio ripresa Nunziata rinfresca i suoi con la qualità di Liberali e la struttura di Konatè davanti (al posto di Okoro e Mosconi) per tenere qualche pallone in più nella metà campo avversaria. Al 60’, su sviluppo di calcio d’angolo, Nunziante deve però disinnescare un altro pericolo. Le occasioni arrivano da una parte e dall’altra e al 71’ è Liberali a sfiorare il 2-0, centrando il palo dopo un pallone recuperato sulla costruzione dal basso degli australiani. Da lì al traguardo, il ritmo si abbassa e gli azzurrini riescono con merito a tenere lontani i pericoli. “Abbiamo affrontato un avversario difficile – sottolinea il tecnico Carmine Nunziata – ma era importante vincere, perché la prima partita del girone è sempre fondamentale. Siamo stati bravi, perché abbiamo saputo anche soffrire, ottenendo una vittoria meritata. Siamo una squadra nuova, radunata solo cinque giorni fa, e quindi è normale che ci siano ancora alcune cose da sistemare. Tuttavia, questo successo ci permette di lavorare con maggiore serenità. Stasera ci godiamo la vittoria, e da domani iniziamo subito a pensare alla prossima partita”. Missione compiuta: era importante partire con tre punti, pur nella consapevolezza delle tante cose da migliorare. E delle conoscenze da acquisire, per un gruppo tutto nuovo che fisiologicamente non è ancora squadra. Ma spera di diventarlo, magari prolungando il soggiorno in Cile il più a lungo possibile (dai sei gironi, passano anche le quattro migliori terze oltre alle prime due). Mercoledì, sempre a Valparaiso, la sfida con Cuba. Poi il big match con l’Argentina nella notte tra il 4 e il 5 ottobre.
Ricordiamo che i Mondiali di calcio Under 20 rappresentano da sempre una vetrina privilegiata per scoprire i campioni di domani. Manifestazione organizzata dalla Fifa e riservata ai migliori talenti in età giovanile, il torneo si gioca ogni due anni ed è spesso stato il trampolino di lancio per futuri fuoriclasse. Da Messi a Pogba, da Aguero a Haaland, molti protagonisti del calcio mondiale hanno cominciato a farsi notare proprio qui, in un contesto internazionale che unisce entusiasmo, freschezza e voglia di emergere.
L’edizione 2025 che si svolge in Cile, da sabato 27 settembre a domenica 19 ottobre, vedrà l’Italia arrivare da vice campione in carica, dopo la sconfitta con l’Uruguay nella finale 2023, con 24 nazionali divise in sei gironi da quattro. Dopo la fase a gironi, le prime due di ogni gruppo e le quattro migliori terze accedono agli ottavi, aprendo il tabellone a eliminazione diretta che condurrà fino alla finale. Nonostante l’assenza di star già affermate, la competizione è seguita con grande attenzione da scout, addetti ai lavori e tifosi curiosi di intravedere i futuri protagonisti delle massime competizioni per club e nazionali.
La forza di un Mondiale U20 non è infatti soltanto nell’albo d’oro, ma soprattutto nella capacità di anticipare le tendenze future del calcio internazionale. Le squadre osservano, i club prendono appunti, gli agenti cercano conferme. Per i ragazzi azzurri si tratta di un’occasione irripetibile per mostrare talento, carattere e personalità davanti a un palcoscenico globale.
L’Italia arriva al torneo con entusiasmo, consapevolezza e una generazione che sembra poter dire la sua anche negli anni a venire e che può rappresentare una ventata di freschezza per la Nazionale maggiore del nuovo ct Gennaro Gattuso. Perché i Mondiali Under 20, alla fine, sono proprio questo: un laboratorio di futuro.
Come in ogni edizione, anche quest’anno ci sono alcune selezioni considerate sulla carta più pronte e talentuose. In primis c’è il Brasile, che a livello giovanile resta un’autentica potenza: tecnica individuale sopra la media, attaccanti sempre imprevedibili e un serbatoio inesauribile di talenti. Accanto alla Selecao, impossibile non citare l’Argentina, inserita nel girone dell’Italia, già sei volte vincitrice del torneo e abituata a forgiare calciatori pronti a bruciare le tappe e dare fiducia ai propri giovani, che spesso arrivano presto in Europa a suon di milioni.
Grande attenzione anche alle nazionali europee: la Francia, campione del mondo nel 2013, presenta una generazione fisicamente imponente e già abituata a contesti competitivi; la Spagna, che se la vedrà con il Brasile nella fase a gironi, resta invece sinonimo di qualità tecnica e capacità di imporre il proprio gioco, anche a livello giovanile.
Infine, occhio a qualche sorpresa: le selezioni africane come la Nigeria hanno spesso dimostrato di poter arrivare in fondo grazie a intensità, forza atletica e spirito di squadra, mentre dal lato asiatico il Giappone continua a crescere per organizzazione e disciplina tattica.
L’Italia Under 20 negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio importante a livello mondiale. Le semifinali raggiunte nel 2017 e nel 2019, unite alla finale persa nel 2023 contro l’Uruguay, hanno certificato la crescita del movimento giovanile azzurro. Il commissario tecnico Carmine Nunziata ha convocato una rosa competitiva, capace di mescolare ragazzi che si sono distinti nei settori giovanili con chi si sta cominciando ad affacciare in prima squadra, a giocare in Serie B o all’estero. Tutti però hanno fame e margini di crescita.
Gli Azzurrini, inseriti nel girone D insieme ad Australia, Cuba e Argentina, arrivano a questo Mondiale con un obiettivo chiaro: confermarsi tra le migliori e, perché no, provare a centrare quella coppa che ancora manca nella bacheca giovanile italiana. Rispetto ad altre nazioni, l’Italia si distingue per compattezza tattica, spirito di sacrificio e una solidità difensiva che raramente si trova in selezioni giovanili. Ma la vera arma in più potrebbe essere la qualità di alcuni singoli, già sotto i riflettori del grande calcio.I convocati dell’Italia per il Mondiale
Per il Mondiale Under 20 2025 il ct Nunziata ha convocato 24 giocatori, ecco l’elenco completo:Portieri: Alessandro Nunziante (Udinese), Jacopo Seghetti (Livorno), Lapo Siviero (Torino)Difensori: Wisdom Amey (Pianese), Cristian Cama (Roma), Christian Corradi (Trento), Emanuel Benjamín de Santana Balbinot (Real Madrid), Fellipe Jack Ozilio Moreira Pacheco (Spezia), Javison Osarumwense Idele (Atalanta), Andrea Natali (AZ Alkmaar).Centrocampisti: Alessandro Berretta (Giana Erminio), Mattia Mannini (Juve Stabia), Lorenzo Riccio (Atalanta), Emanuele Sala (Milan), Jacopo Sardo (Monza).Attaccanti: Jamal Iddrissou (Inter), Ismael Konaté (Empoli), Mattia Liberali (Catanzaro), Mattia Mosconi (Inter), Alvin Obinna Okoro (Juventus), Marco Romano (Genoa).