Calcio
Catania-Benevento: sfida tra Toscano e Auteri, due maestri della Serie C con stili, approccio e modi di giocare diversi
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“Catania-Benevento non sarà solo uno scontro d’alta classifica, ma anche il confronto tra due allenatori, vincenti sì, ma con filosofie calcistiche completamente diverse, probabilmente opposte. Più ingiallita, rispetto a quella di Domenico Toscano, la carta d’identità di Gaetano Auteri, classe ‘61, dieci anni in più rispetto al collega rossazzurro. Ma sul curriculum entrambi vantano cinque (Auteri) e sei (Toscano) campionati vinti”. Lo riporta Il Mattino.
“Faceva l’attaccante “don Tano” ma ha dovuto smettere presto, ad appena 31 anni, per colpa di problemi alle ginocchia: una carriera iniziata, a Siracusa, e finita, a Licata e Leonzio, nella sua Sicilia, in mezzo Varese, Genoa, Monza e Palermo. Appesi gli scarpini al chiodo – ricorda il giornale – si è seduto subito in panchina: nel 2000 il primo campionato vinto, portando l’Igea Virtus in Serie C. Una promozione che lo lancia in piazze importanti come Avellino e Crotone; nel 2006 bissa guidando il Gallipoli in C1. Nel 2008 poi la decisione di tornare nella “sua” Siracusa (è nato a Floridia, paese della provincia), dove era già stato, per poco, all’alba dell’annata 2004/05, per riportare la squadra in terza serie: ci riesce, nonostante si dimetta a poche giornate dalla fine. Più recenti le ultime due imprese: nel 2011 riporta in Serie B la Nocerina, dopo trentadue anni di assenza, e nel 2016 porta, per la prima volta nella sua storia, il Benevento in cadetteria”.
“Era calciatore, ma centrocampista, anche Mimmo Toscano. Reggina, Potenza, Catanzaro, Cosenza e Nocerina, alcune delle tappe della sua carriera, conclusasi nel 2005 al Rende, dove ha poi cominciato subito ad allenare nelle giovanili. È l’unico allenatore, nella storia del calcio italiano, ad aver vinto cinque campionato di terza serie: a Cosenza, nel 2008/09 (l’anno prima aveva vinto in D), a Terni, nel 2011/12, a Novara, nel 2014/15, a Reggio Calabria, nel 2019/20, e infine a Cesena, nel 2023/24. Sarà quindi sfida tra due tecnici vincenti ed esperti della categoria – 640 panchine per Auteri e 348 per Toscano – ma con filosofie di gioco diverse”.
“Il trainer rossazzurro può contare su una squadra abbastanza esperta: considerando l’undici titolare, il più giovane sarebbe Quaini, classe 1998, e il più anziano Di Tacchio, classe 1990. Nell’undici tipo del Benevento, ci sono invece due 2003, Saio e Ceresoli, e un 2004, Prisco; Manconi, Scognamillo e Maita i più esperti, tutti nati nel 1994. Nella rosa etnea sono ben 14 i calciatori ad aver vinto almeno un campionato di C o B: Dini, Pieraccini, Di Gennaro, Celli, Donarumma, Casasola, Aloi, Di Tacchio, Corbari, Lunetta, D’Ausilio, Cicerelli, Caturano e Forte. Dalla sua, il Benevento risponde con 7 giocatori: Russo, Scognamillo, Maita, Pierozzi, Ricci, Manconi e Tumminello. Proprio l’esperienza sarà la principale carta da giocare per Toscano, elemento che si riflette anche nel modo di giocare dei rossazzurri, una delle poche squadre del campionato ad utilizzare due elementi in mediana (3-4-2-1), proprio come il Benevento (3-4-3). Fisicità, solidità, pragmatismo e praticità le principali caratteristiche degli etnei che, soprattutto negli ultimi metri, si affidano alle individualità di Cicerelli, Lunetta e Forte. Proprio l’ex giallorosso è l’elemento offensivo su cui i compagni si poggiano: palla lunga sulla punta e poi si gioca sulle seconde palle. Con la velocità delle due mezze punte Cicerelli e Lunetta e la gamba degli esterni Casasola e Donnarumma, il Catania, attendendo in difesa l’avversario (0 gol presi in casa), può essere letale nelle ripartenze. Tanta pericolosità anche sui calci piazzati. L’atteggiamento un pizzico attendista dei ragazzi di Toscano può essere proprio l’elemento che mette in difficoltà il Benevento, squadra propositiva e dinamica, non di certo abituata a non aggredire l’avversario. Ma la truppa di Auteri avrà dalla sua idee, organizzazione e freschezza atletica che gli permetterà di performare meglio nell’arco di tutti i 90 minuti. Con un risultato in bilico nell’ultima mezz’ora di partita, il Benevento potrebbe avere più energie da spendere”.





