Strega, nel Sorrento ben 4 ex giallorossi. Uno di questi è Matera, promosso in A con Baroni: “A Benevento l’anno più bello della mia vita”

Una fugace esperienza, da febbraio a maggio 2017, con appena 6 presenze, che però gli ha lasciato in eredità una storica promozione in Serie A. Antonio Matera, attuale centrocampista del Sorrento, arrivò a Benevento nel gennaio di otto anni, prelevato dalla Fidelis Andria, e salutò già nel giugno dello stesso anno, facendo ritorno ai pugliesi. Il classe ‘96 ha giocato tanto in Serie C, soprattutto nel girone C, con le maglie di Potenza, Cavese, Avellino, Turris, Taranto e dal gennaio 2024 con quella rossonera del Sorrento. Matera è uno dei quattro ex del Sorrento (gli altri sono Fusco, Cuccurullo e Bolsius) che ha rilasciato una interessante intervista al quotidiano Il Mattino.

Sensazione particolare, quella di tornare al Vigorito domenica?

“L’ho già fatto due stagioni fa con la Turris e lo scorso anno col Sorrento, ma mi darà certamente una bella emozione. Ci aspettiamo una gara difficile, contro una squadra forte. Noi però conosciamo le nostre qualità, possiamo giocarcela”.

C’è anche il suo nome nella promozione in A dei giallorossi. Cosa ricorda di quei pochi mesi nel Sannio?

“Probabilmente ho vissuto il momento più bello della mia vita e della mia carriera. Ricordo perfettamente una piazza con un entusiasmo incredibile, lo stadio strapieno nella finale playoff di ritorno col Carpi. Ho fatto parte di una società seria e di un gruppo di calciatori forti, giovani ed esperti, guidati da un grande allenatore, Baroni, che ora allena stabilmente in Serie A”.

Nei giallorossi ci sono due suoi ex compagni, Vannucchi e Salvemini. Il Benevento è una delle favorite alla promozione?

“Gianmarco è uno dei migliori portieri in circolazione, come Ciccio tra gli attaccanti. Nel Benevento c’è anche Mattia Maita, col quale ho un rapporto di amicizia, al di là del calcio. Parliamo di una squadra assolutamente attrezzata per vincere”.

Il Sorrento ha già sfidato le altre due big del girone, Salernitana e Catania, perdendo immeritatamente a Salerno e meritando forse di vincere al Massimino. Che impressione le hanno fatto granata e rossazzurri?

“La squadra che mi ha più impressionato è stata il Catania: compatta, aggressiva, che non lascia giocare l’avversario. Ma la Salernitana ha grandi individualità, come Inglese, Matino e De Boer”.

Dopo un avvio di stagione difficile, vi siete ritrovati e siete in una lunga serie positiva (7 partite). Il Sorrento mira a qualcosa in più della salvezza?

“L’obiettivo primario è preservare la categoria. Se ci sarà tempo e spazio per ambire a qualcosa di più importante, ci proveremo”.

Da calciatori, quanto incide sul rendimento in campo dover giocare le gare casalinghe non a Sorrento e non potersi allenare in città?

“C’è sicuramente un pizzico di rabbia per questa situazione. Ognuno di noi vorrebbe avere il fattore campo. Lo scorso anno, pur giocando a Potenza, potevamo almeno allenarci a Sorrento. Ora siamo costretti ad andare ad Angri. È un aspetto che può influire mentalmente e fisicamente; non è però una scusante. Ci dispiace per i tifosi, che devono viaggiare, e per la società, che fa grossi sacrifici economici per metterci nelle migliori condizioni”.