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Calcio

Il diesse Amarante: “Catania e Benevento favorite, ma la Salernitana non è tagliata fuori. Il Cosenza darà fastidio”

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Ha 43 anni, esattamente come Antonio Floro Flores, ma Alessandro Amarante conosce già bene il girone C di Serie C: lo ha vissuto da direttore sportivo del Sorrento nelle ultime tre stagioni, dopo aver vinto un campionato di Serie D nel 2023. Amarante è stato direttore dell’area scouting giovanile del Cesena dal 2012 al 2017 e osservatore del Pisa nell’annata 2017/18. Nel novembre scorso è arrivato la separazione – insieme all’esonero dell’allenatore Mirko Conte – dalla società rossonera, dopo le sconfitte con Cerignola e Crotone. Nel luglio di un anno fa Amarante portò l’attaccante Don Bolsius ai costieri, prelevandolo proprio dal Benevento. Ha rilasciato un’interessante intervista al quotidiano Il Mattino.

Catania e Benevento in testa al giro di boa. Quanto conta il titolo di metà torneo?
“Conta certamente per il morale, perché é sempre un traguardo importante che ti fa godere il Natale con serenità e ti dà la carica per preparare al meglio il ritorno in campo. Ovviamente poi viene il difficile, cioé confermarsi nel girone di ritorno in un campionato difficilissimo”.

La promozione sarà un affare a due, oppure anche Salernitana, Cosenza e Casertana possono considerarsi in corsa?
“Catania e Benevento sono davvero forti, sono state allestite per vincere e hanno superato momenti complicati. Ma con loro metto anche la Salernitana che ha un allenatore di spessore e un direttore, come Faggiano, che non devo di certo presentare io. Una tra Cosenza e Casertana potrà essere l’outsider, ovvero quella squadra che darà fastidio fino alla fine”. 

Il Sorrento, con lei ancora in carica, è stata l’unica squadra a strappare punti al Vigorito nel girone di andata. Quell’1-1 ha probabilmente inciso sulla scelta della società di esonerare Auteri…
“Onestamente, non avevo visto un Benevento in calo. I giallorossi, pur essendo in un periodo particolare perché avevano perso a Catania ed erano stati eliminati in Coppa Italia, indirizzarono subito una partita che poi fu condizionata dagli episodi: ci fu l’espulsione di Ceresoli e il gol del 2-0 sbagliato da Tumminello. Con la superiorità numerica noi prendemmo coraggio e riuscimmo a pareggiare. I motivi dell’esonero di Auteri, peraltro arrivati dopo la convincente vittoria di Foggia, li conosce solo la società”.

Si aspettava che Floro Flores facesse così bene?
“Anche in questo caso bisognerebbe conoscere il perché la società abbia scelto una soluzione interna. Probabilmente se, dopo alcuni sondaggi, si è scelto di andare su Floro è perché il club lo ha ritenuto pronto e anche con le caratteristiche adatte alla squadra in quel momento. I risultati, per ora, stanno dando ragione”. 

La sessione invernale di calciomercato si avvicina. Più breve e quindi anche più complicata di quella estiva?
“È una sessione che io definirei “antipatica” soprattutto per le piccole squadre che, se hanno giocatori forti ai quali si interessano le big, possono essere abbastanza disturbate. I calciatori magari vogliono andare via e sono difficili da trattenere; allo stesso tempo un club vuole monetizzare. Sono tutte dinamiche che si sviluppano poi col campionato in corso. Il mercato di riparazione si definisce, per l’appunto così, perché serve a fare dei ritocchi: se ti ritrovi a gennaio a dover fare rivoluzioni, vuol dire che in estate hai sbagliato qualcosa e non ti trovi nella posizione in cui volevi essere”.

Il Benevento è migliorabile?
“Tutto è sempre migliorabile e il Benevento potrà valutare dove intervenire. Anche un solo giocatore può servire”.

Due ko dopo il pari nel Sannio e poi è arrivata la sua separazione dal club. Perché?
“Già in estate si era presentata la possibilità che le nostre strade si dividessero. Poi a novembre con la società ci siamo parlati e abbiamo preso la decisione. Ho avuto qualche chiacchierata con qualche club, sono in attesa. Nel frattempo vedo partite, sia di B che di C”.

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