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Calcio

Strega, la prima volta (in trasferta) non si scorda mai: la nuova maglia nera ha portato fortuna

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“Lo sfoggio della maglia nera, quella ritenuta a furor di popolo la più bella delle tre, per la prima volta in stagione, porta decisamente fortuna ad un Benevento grigio per buona parte della gara, ma dannatamente solido”. Lo scrive Il Mattino.

“I minuti finali – racconta il quotidiano – sono quelli decisivi e fanno scattare la festa sotto il settore occupato dai tifosi giallorossi: la squadra si raggruppa, come accade nelle gare casalinghe, sotto lo spicchio dove sono sistemati i 400 arrivati dal Sannio ed accompagna battendo le mani il coro di chiusura “Che vinca o che perda, noi siamo sempre qua, a sostener la maglia… Alè Stregone Alè””.

“Il Benevento – si legge – si prende il secondo posto in solitaria un punto dietro alla capolista Cerignola che non stecca in casa col Giugliano e la ribalta dopo essere andata in svantaggio. La classifica ora sorride ai giallorossi che possono preparare la partita interna di domenica prossima con il Foggia con maggiore serenità. Da valutare gli infortuni di Ferrara (indurimento al polpaccio) e Acampora (fastidio al flessore), nella speranza che per entrambi non si tratti di nulla di grave, domani gli esami per entrambi. Il Team Altamura se l’è giocata bene ma alla fine ha dovuto capitolare dinanzi all’esperienza e al colpo risolutore della strega, che ha dimostrato di essere in grado di vincere anche partite sporche”.

“Di Donato ha provato a sorprendere Auteri – spiega Il Mattino – schierando, per la prima volta in stagione, la sua squadra con il 3-5-2 dopo essersi affidato in precedenza al 4-2-3-1 e al 4-1-4-1. Fisicità e densità a centrocampo e pressione costante sui portatori, con Prisco ingabbiato e Talia spaesato. Il Benevento è stato però condizionato dagli infortuni di Ferrara e Acampora in rapida successione che hanno costretto Auteri a spendere due slot nella frazione d’apertura sui tre disponibili. Addirittura nell’attesa di un veloce riscaldamento e dei cambi, i giallorossi si sono ritrovati a giocare per diversi minuti in 10 contro 11. Un Lamesta sottotono, benché servito spesso, non è mai riuscito a far salire i giri del motore e dare quelle sgasate a cui di solito è abituato. Qualche brivido dalle parti di Nunziante per alcune palle perse malamente, regalate agli avversari attraverso passaggi azzardati. Una circolazione di palla lenta, prevedibile. Fraseggio eccessivo, manovra articolata, ad aggirare e mai ficcante. Stesso spartito nella ripresa, se non fosse stato per la traversa di Lamesta, soltanto un semplice episodio nel grigiore generale. Ma in ogni caso, tranne quale isolata circostanza, la difesa non ha concesso nulla e difatti l’ottimo Nunziante ha fatto registrare il primo clean sheet del campionato”.

“L’uno-due terrificante nelle battute finali – conclude il giornale . ha fatto il resto, facendo emergere la volontà dei giallorossi di crederci sempre e non arrendersi mai. Un ritorno a casa dal sapore dolce per i tifosi giallorossi, che sugli spalti erano arrivati alla spicciolata, ma poi quando sono entrati tutti, si sono mostrati subito compatti e rumorosi. Come al solito, sono stati fatti accedere al settore in notevole ritardo, quasi 12 minuti dopo il fischio d’inizio. Una prassi consolidata che cozza contro il sacrosanto diritto di assistere al match per chi ha regolarmente pagato il ticket d’ingresso. Il “San Nicola” è un impianto che ha sempre il suo fascino, anche se poco funzionale per la Serie C. Il Team Altamura, che sta aspettando che si concludano i lavori nel proprio impianto, paga 55 mila euro a partita al Bari per poter usufruire dell’impianto. Che ieri poteva sembrare una cattedrale nel deserto se non fosse stato per l’incitamento delle due tifoserie che si sono fatte sentire eccome. I cori scanditi dagli ultras sanniti riecheggiavano all’interno dello stadio come una sorta di impulso di lotta ed in effetti il Benevento, mai come in questa occasione, non ha mai tirato indietro la gamba. I ragazzi di Auteri hanno saputo battagliare con un avversario che non lesinava colpi senza mai chinare la testa, hanno saputo soffrire in alcuni frangenti della sfida (per la verità pochissimi) e quando si pensava che la partita si fosse incanalata verso uno scialbo risultato a occhiali, hanno tirato fuori i due conigli dal cilindro con capitan Berra e Lanini. Avanti il prossimo, e vediamo cosa succede”.

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