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Aurora Castiello, la stella mondiale del Natural Bodybuilding: ‘Mangiare sano e allenarsi è la più potente medicina della vita’

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“Tutti gli uomini e le donne di successo sono dei grandi sognatori. Immaginano come potrebbe essere il loro futuro, ideale in ogni aspetto, e poi lavorano ogni giorno in direzione di quella distante visione, quell’obiettivo o proposito”. La frase è del noto speaker motivazionale e autore bestseller Brian Tracy e calza a pennello per la storia di questa domenica. La protagonista della nostra intervista è la beneventana Aurora Castiello, personal trainer e coach on line, che qualche settimana fa si è laureata campionessa bikini amateur e pro ai mondiali di Natural Bodybuilding ICN di Valencia, federazione tra le più prestigiose e tra le più impegnate verso la trasparenza, la giustizia e la promozione di uno stile di vita sano e naturale. Un sogno, quello di Aurora, realizzato in soli tre anni grazie a tanti elementi che fanno della sannita una atleta straordinaria: alle qualità fisiche innate ha saputo unire con disciplina e frequenza allenamenti ben pianificati, un’alimentazione bilanciata e adeguato riposo. Oggi è un punto di riferimento per tante ragazze, che aiuta a conseguire sì benefici fisici ma soprattutto mentali, riducendo stress, ansia e depressione. Sebbene possa sembrare solo un’attività orientata all’estetica, per Aurora il bodybuilding è molto di più e tanto altro ancora: è una scienza, uno stile di vita e un’arte che richiede costanza, conoscenza e determinazione.

Il mondo del fitness è solo l’ultima delle tue passioni. Lo sport, invece, ha fatto sempre parte della tua vita…
Sono da sempre una sportiva. Avrò avuto all’incirca 3 anni quando i miei genitori mi portarono per la prima volta a danza in una scuola gestita da una parente. Sin da piccolissima, mi raccontano i miei, mi incantavo davanti alla tv e ‘scimmiottavo’ i passi di danza che vedevo realizzare nello schermo. Una passione, quella per lo sport in generale, ereditata da mio padre che insegna calcio. Con le Olimpiadi in televisione, poi, mi innamorai della ginnastica artistica, praticandola a livello agonistico per cinque anni e, per altri tre anni, mi sono dedicata all’atletica. Successivamente ho ballato hip-hop per dieci anni raggiungendo nel 2018 la mia prima grande soddisfazione: con il mio gruppo di ballo abbiamo partecipato ai mondiali negli States. Tornata dalla competizione e concluso il percorso di studi, ero in una fase di stallo, mi sentivo spaesata e in cerca di una identità: dovevo decidere quale direzione dare alla mia vita professionale. Così mi sono iscritta a Scienze Motorie e, in concomitanza, ho lasciato la danza.

La svolta con l’Università, che ti ha aperto un nuovo mondo…
Ho sempre amato tutto ciò che studiavo: approfondivo le cose che leggevo e che avevano a che fare con il cibo, con il funzionamento del corpo umano, con l’allenamento e la corretta alimentazione. Il lavoro in palestra è stata una naturale conseguenza del mettere in pratica le cose che studiavo sui libri. La passione per il body building è poi cresciuta di pari passo con i risultati che vedevo attraverso la trasformazione del mio corpo. Sui social prendevo ispirazione da atlete che gareggiavano, ma ancora non avevo il coraggio di intraprendere un percorso agonistico, non sapendo a chi affidarmi. Una volta laureata, ho iniziato a lavorare come personal trainer e formandomi in questo settore. Fino a quando non ho conosciuto il mio coach Francesco Crisci, che è poi diventato anche il mio compagno di vita. E’ in questo mondo da 20 anni, ha visto del potenziale in me e mi ha spinto a provarci.

Hai superato lo scetticismo iniziale che avevi verso questo sport e sei salita sul palco…
Nonostante mi piacesse, ero un po’ scettica: vedevo molti atleti vivere il body building con estrema ossessione. Per me, invece, lo sport ha sempre significato passione e miglioramento personale. Francesco, che condivide con me la stessa visione, mi ha aperto un mondo riaccendendo in me quella voglia di gareggiare che avevo lasciato sopita da anni: mi mancavano, infatti, il salire sul palco, l’adrenalina, le emozioni della gara, l’impegno per raggiungere un obiettivo. Volevo riassaporare tutte queste sensazioni. Oggi, salire su un palco, significa ritrovare ogni volta quelle emozioni che ho vissuto sin da bambina.

Prima di arrivare alle emozioni di Valencia, vorrei capire qual è il tuo approccio a questo sport.
Allenamento personalizzato, alimentazione sana, riposo: sono i tre capisaldi.  E poi lo studio, la dedizione, la pazienza e la programmazione. La differenza la fa il modo in cui si affrontano le cose: io lo faccio perché questo stile di vita mi piace e mi fa stare bene. Permettimi di aggiungere anche una cosa.

Prego.
La salute deve essere messa sempre al primo posto. Sia quella fisica, ma soprattutto quella mentale. E poi la corretta alimentazione: con i miei allievi batto sempre su equilibrio e serenità per quanto concerne il cibo, ma soprattutto sulla qualità di ciò che si mangia. Molti credono che fare la dieta sia noioso e restrittivo o che bisogna mangiare sempre le cose. E’ sbagliato: la giusta alimentazione prevede la varietà. A fare la differenza è la qualità, roba non processata, niente cose chimiche o confezionate. Sfatiamo anche il mito del mangiare solo riso e pollo: la varietà è fondamentale. Dal punto di vista agonistico, quando preparo una competizione, evito ovviamente di mangiare fuori casa per tenere sotto controllo tutto ciò che mangio. Ma è sbagliato mettere in pratica continue restrizioni, altrimenti questo sport diventa semplicemente una ossessione.

Quali allora i consigli per lavorare sul proprio corpo con equilibrio?
Evitare diete drastiche e dannose che durano una settimana e poi si molla. La vera tristezza non è mangiare sano e allenarsi: la vera tristezza è quando ti guardi allo specchio e non ti piaci, quando ti senti stanco e stressato, quando prendi medicine e affronti quotidianamente problemi di salute. Non c’è miglior medicina naturale della corretta alimentazione e del sano movimento. E’ la fonte di prevenzione più potente che ci sia. Si parte da questo per stare meglio con se stessi.

Veniamo alla vittoria del Mondiale ICN: prima il titolo bikini Amateur e poi addirittura quello Pro…
Gareggio già da tre anni. Da quando ho messo piede sul palco è stato amore a prima vista. A luglio ho trionfato alla gara ‘The Night of Natural’, prestigiosa competizione di Perugia,. che mi ha permesso di qualificarmi ai mondiali di Valencia nella categoria amateur. La vittoria in Spagna nella stessa categoria mi ha permesso di accedere alle gare tra le professioniste e confrontarmi con atlete di altissimo livello. Il doppio successo è stato una emozione incredibile e il coronamento di un grande sogno. Sono da sempre convinta che la vita senza sogni sia qualcosa di veramente triste e credo di essere la dimostrazione che se lo puoi sognare lo puoi fare.
 
Una volta sul tetto del mondo, quale sarà il prossimo obiettivo?
Per essere ancora più competitiva e gareggiare ad altissimi livelli, ho deciso di prendermi due anni di stop dalle gare. In poco tempo non potrei chiedere al mio corpo di fare un ulteriore step di miglioramento. Questa pausa programmata mi darà le giuste motivazioni per ritornare ancora più forte e rivoluzionata. E poi, parliamoci chiaro, le gare non sono tutto, sono un di più che mi arricchisce: sono Aurora, una coach, una donna piena di progetti e di cose belle. Per quanto riguarda la vita professionale, con una laurea in tasca, non mi interessa l’insegnamento nelle scuole. Voglio continuare a lavorare come personal trainer e studiare con altri professionisti del settore e medici per specializzarmi sull’allenamento al femminile. Quando si parla di salute e di corpo umano, non si finisce mai di imparare e di studiare. Continuero a seguire le mie allieve per aiutarle a trovare il loro giusto equilibrio. Quando vedo che raggiungono risultati e obiettivi, sono la persona più felice del mondo.

Sei diventata un esempio positivo e anche seguitissima da tante ragazze. Il tuo approccio rivaluta anche uno sport bistrattato che godeva di una nomea non edificante…
“Ci tengo a precisare che le federazioni in cui gareggio sono federazioni Natural: noi atleti veniamo sottoposti ad ogni gara a test antidoping di Urine, test del poligrafo e a sorpresa durante l’anno sia urine che analisi del sangue. C’è ancora una brutta e vecchia concezione di questo sport, visto come quello del doping e degli steroidi anabolizzanti. Anche sui social posto tanto per spiegare che c’è un lato bellissimo del Body Building fatto di salute, equilibrio, benessere mentale, stile di vita corretto. Ci sono lo studio, la dedizione, un approccio sano e sostenibile all’allenamento. Per fortuna non c’è solo il doping.

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