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Calcio

Strega prevedibile e sciupona: dal calo di Prisco, Manconi e Lamesta ai nodi Acampora e Ferrara. I perché di una involuzione

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“Il brusco risveglio di una squadra che è arrivata col fiatone al giro di boa. E che ormai è prevedibile e scontata, soprattutto quando il giropalla veloce di qualche mese fa, che rappresentava il vero punto di forza, si è trasformato in un “tique taque” fatto di passaggi in orizzontale e arretrati perché lì davanti non si trovano idee e sbocchi. Il fortino del “Ciro Vigorito” è caduto dopo 9 mesi – e ci può stare – ma la realtà è che non si può approcciare in quella maniera ad una sfida così importante”. Lo riporta Il Mattino.

“Un Benevento senza grinta, mordente, e cattiveria agonistica. Serviva un assalto famelico – scrive il giornale – già dai primi istanti, e invece l’andatura al piccolo trotto, accettando i ritmi bassi che hanno mandato a nozze gli avversari, ha caratterizzato l’intero primo tempo. L’unico a provare qualche sgasata e qualche accelerazione è stato Lanini, che era apparso come il meno peggio degli attaccanti in campo, ma paradossalmente è stato il primo ad essere sostituito. Non ha convinto il suo avvicendamento così prematuro, soprattutto perché unico atleta tra quelli in organico dotato del guizzo per risolvere una partita bloccata”.

“Il Giugliano – analizza l’articolo – ha portato a casa tre punti facendo il minimo sindacale. Non ha accettato il confronto, Bertotto ha piazzato 10 uomini dietro la linea della palla (come hanno fatto tutte le avversarie dei giallorossi nelle ultime 7/8 gare eccetto il Trapani) ad attendere l’errore dei giallorossi, errore che prima o poi sarebbe arrivato. E non è un caso se ad essere fatale è stata ancora una palla inattiva. Come a Trapani, a Crotone, e via discorrendo. L’alibi dell’uomo in meno – altra ingenuità colossale far calciare il corner agli avversari con Oukhadda fuori dal campo – regge fino ad un certo punto. Manconi (e non Starita, come sembrava in un primo momento) era posizionato lì per difendere il vertice dell’area di rigore da un possibile movimento e si è fatto anticipare. Purtroppo l’inserimento di Meccariello non è stato sufficiente a migliorare la situazione sui calci da fermo. Auteri continua a sostenere che non esista il problema, ma questo non spiega perché in estate abbiano cercato (invano) un collaboratore di staff specialista delle palle inattive”.

“Stupisce la scelta di tenere dentro Perlingieri per 95 minuti, cosa mai accaduta in precedenza, neppure quando il giovane bomber – rileva il quotidiano – era in forma smagliante. Sempre in ritardo sul pallone, si vedeva che non era in condizione come la poca lucidità al momento della finalizzazione. Poi ci sono alcuni calciatori che non hanno dimostrato ancora nulla, vedi Ferrara, presentato da Capuano come il miglior esterno mancino dell’intera Serie C lo scorso anno e che a Benevento ha preso le sembianze di un onesto mestierante della categoria: passaggio ricevuto e scarico palla all’indietro, in quelle rare circostanze in cui arriva al cross colpisce l’avversario che ha di fronte. E ancora l’involuzione di Manconi, plastico anziché pragmatico, non più incisivo e risoluto come una volta, e di Lamesta, dal rendimento troppo altalenante. E poi Prisco in affanno, non più brillante, con Viviani però molto efficace quando subentra rispetto a quando parte titolare”.

“Il caso più emblematico – conclude Il Mattino – tuttavia è quello di Acampora, che è un vero rebus: dovrebbe alzare il livello di qualità eppure fallisce gol clamorosi e finisce con il rallentare il gioco piuttosto che accelerarlo. Squadra ieri già in campo per allenarsi, prima Auteri ha trattenuto a lungo i suoi in sala video per evidenziare i troppi errori. Da valutare Oukhadda (si attende esito esami, sospetta lesione muscolare). Oggi seduta a porte aperte, niente riposo, venerdì c’è la Cavese in trasferta per chiudere il 2024 e iniziare il girone d’andata ancora da capolista. Il vantaggio in classifica intanto si assottiglia: il Monopoli ha battuto il Taranto e si è portato a -2, oggi tocca al Cerignola che può andare a -3. La società si riunirà a breve per fissare le strategie di mercato e decidere se, come e soprattutto dove intervenire. Giornata cruciale quella odierna per Turris e Taranto che devono pagare debiti e stipendi: i corallini rischiano l’esclusione dal torneo (il Benevento perderebbe 3 punti), gli ionici un’altra penalizzazione”.

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