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Calcio

Piove sul bagnato in casa Turris: dopo l’inatteso esonero di Conte, la squadra diserta l’allenamento

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La crisi della Turris è da considerare tutt’altro che risolta. Proprio oggi si è registrata la protesta della squadra che non ha ricevuto per intero gli stipendi settembre e ottobre, ai quali sono state detratte indennità di trasferta e alloggio. I giocatori hanno disertato l’allenamento di questa mattina.

Come riporta il portale tuttoturris.com, è stata una “mattinata turbolenta in casa Turris, dove la squadra ha deciso di non svolgere interamente l’allenamento programmato come forma di protesta contro la proprietà. I giocatori si sono presentati in campo solo per un breve riscaldamento, scegliendo poi di interrompere l’attività tecnica e tattica prevista per oggi. Una scelta che non ha nulla a che fare con l’esonero dell’allenatore Conte, ma che è strettamente legata a problematiche economiche e gestionali interne al club”.

“La decisione del gruppo – precisa il sito – infatti, è una risposta diretta agli eventi di lunedì, giornata in cui si sono susseguiti frenetici tentativi per regolarizzare i pagamenti necessari a evitare l’esclusione dal campionato. Tuttavia, secondo le informazioni emerse, il rateizzo solo a metà dei contributi INPS ha sottratto parte della liquidità generata nelle ultime ore con il cambio crediti agevolato da Colantonio (circa 300 mila euro a fronte dei 570 richiesti), con la conseguenza che gli stipendi relativi ai mesi di settembre e ottobre sarebbero stati versati solo parzialmente, con un taglio significativo sulle indennità di trasferta e alloggio, voci contrattualizzate e normalmente incluse in busta paga. Questa mancanza ha creato un impatto diretto sulla vita quotidiana di molti giocatori, alcuni dei quali si trovano ora in difficoltà anche a coprire spese basilari come l’affitto”.

“Il mancato pagamento integrale – incalza il giornale online – ha scatenato un malcontento diffuso tra i giocatori, già messi a dura prova dalla complessa situazione societaria. A settembre, infatti, l’intera squadra aveva accettato di collaborare per la riduzione del monte ingaggi, un passaggio cruciale per evitare penalizzazioni e consentire la disponibilità quasi completa della rosa contro il Latina.

In una nota non ufficiale, i calciatori della Turris hanno definito la loro scelta “sofferta ma necessaria” per tutelare il gruppo sia a livello professionale che personale. Una presa di posizione che, a pochi giorni dall’inizio del girone di ritorno, evidenzia il clima di tensione che ancora regna in casa corallina, nonostante la morte scongiurata sul gong”.

Non esattamente un fulmine a ciel sereno, dopo l’inatteso esonero dell’allenatore Mirko Conte. Una decisione comunicata direttamente dall’attuale massimo dirigente del club biancorosso, Ettore Capriola, che aveva gettato ulteriori ombre e interrogativi sul futuro del club.

“Una doccia gelata – prosegue tuttoturris – per chi credeva che l’intervento fondamentale di Antonio Colantonio – decisivo nelle ultime ore con il cambio crediti per evitare la scomparsa del club – potesse aprire la strada a un vero e proprio reset societario. La sensazione generale, infatti, era che la gestione operativa, comprese le scelte tecniche, passasse nelle mani dell’ex presidente e del suo staff, segnando così un cambio di rotta necessario e ormai inevitabile.
Invece, questa mossa sembra andare in tutt’altra direzione: Capriola, con una scelta arbitraria e a quanto pare non convidisa con Colantonio, lascia intendere che continuerà a gestire la squadra autonomamente fino al termine della stagione. Una decisione che solleva interrogativi: con quali risorse economiche e progettuali intende farlo?”.

“La sensazione – spiega il portale – sempre più palpabile, è che il club stia procedendo in una spirale di confusione gestionale e incertezze, senza un progetto chiaro né prospettive concrete. La collaborazione con Colantonio, che avrebbe potuto rappresentare una svolta, sembra essersi già arenata sul nascere, lasciando la Turris nelle mani di una proprietà che finora ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza.

Insomma, il rebus continua e i tifosi, ancora una volta, restano in attesa di risposte che probabilmente non avranno. Ma mentre il campo chiama a una disperata rincorsa salvezza, fuori dal rettangolo di gioco regnano soltanto caos e decisioni incomprensibili”.

Insomma, l’esonero di Mirko Conte continua a far discutere, non solo per i tempi e i modi con cui è avvenuto ma anche per il vuoto comunicativo che ha caratterizzato l’intera vicenda. La decisione di sollevare dall’incarico il tecnico di Tradate è stata comunicata al diretto interessato proprio da Ettore Capriola già nella giornata di ieri, senza alcun annuncio ufficiale alla piazza. Un altro segnale di una gestione societaria sempre più confusa e frammentata.
Per il momento, la squadra è stata affidata al tecnico in seconda Ezio Forziati, che potrebbe addirittura guidare la Turris nella delicata trasferta di Monopoli, prevista fra appena due giorni.

Tra i nomi circolati per la successione di Conte, il più gettonato è quello di Guido Di Deo, ex vice di Leonardo Menichini nella scorsa stagione a Torre del Greco. Di Deo è ancora sotto contratto con la Turris, motivo per cui la scelta sembrerebbe dettata più da ragioni economiche che tecniche. Per l’ex centrocampista, infatti, si tratterebbe della prima esperienza assoluta da primo allenatore, in un contesto tutt’altro che semplice: la Turris è in una situazione di classifica disperata, con una nuova penalizzazione ulteriore in arrivo e una squadra che fatica a trovare serenità.

Intanto Rosario Primicile, storico uomo di fiducia di Antonio Colantonio, ha voluto chiarire la posizione dell’ex presidente e del suo entourage, proprio in rapporto all’esonero di Conte. “Assolutamente non è stata una decisione voluta né condivisa dal gruppo Colantonio. Ettore Capriola ha agito in prima persona e in totale autonomia, del resto ad oggi la gestione del club è legittimamente sua”.

“Garantita la liquidità ed effettuati i pagamenti, i Colantonio hanno dato la propria disponibilità a decorrere da oggi, martedì 17 dicembre. Capriola, dal canto suo, si è preso da oggi quarantotto ore di tempo per riflettere sul suo futuro alla Turris e sulla eventuale riorganizzazione societaria. Dovesse maturare questa scadenza senza segnali concreti da parte sua, il gruppo Colantonio si tirerebbe definitivamente fuori. A quel punto vorrà dire che Capriola avrà deciso di proseguire in totale autonomia nella gestione della Turris”.

Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e che aprono nuovi interrogativi sul futuro della società. “Quella di lunedì è stata una giornata convulsa, decisiva per il futuro della Turris. Per questo, su richiesta di Colantonio, mi sono reso disponibile a collaborare con l’attuale proprietà sul piano strettamente operativo in considerazione della difficoltà del momento. Senza nessun incarico, ho agito solo in virtù dell’esperienza e delle conoscenze acquisite negli anni”.

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