Calcio
Turris, è notte fonda. Pignoramenti sul contro del club al momento dei versamenti Inps e Irpef: in arrivo altra pesante penalizzazione?
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“È notte fonda per la Turris. Per la quale all’orizzonte si prospetta un’altra pesante penalizzazione”. Lo riporta Il Mattino.
“Non è passata nemmeno una settimana dalla fumata bianca relativa al pagamento delle spettanze ai tesserati e dei relativi versamenti previdenziali, che in casa corallina è calato il buio. Di seguito – spiega il quotidiano – sono arrivati prima l’esonero dell’allenatore Mirko Conte, quindi la protesta dei calciatori per il mancato pagamento di una serie di accessori al salario, poi l’allontanamento del preparatore dei portieri Emanuele Maggiani e del match analyst Alessandro Borriello e infine un’altra sonora sconfitta, questa volta a Monopoli, dove gli atleti affidati ad Ezio Forziati hanno rimediato un rotondo 0-3, con tanto di espulsione di capitan Esempio. Se non bastasse tutto questo, all’orizzonte sembra potersi prospettare un’altra pesante penalizzazione, che sarebbe figlia dell’ennesima defaillance del gruppo che dall’estate ha preso le redini del club, con in testa il presidente Ettore Capriola”.
“Le voci – precisa il giornale – parlano di pignoramenti presenti sul conto societario al momento del versamento dei pagamenti di stipendi e trattenute Inps e Irpef (queste ultime in parte rateizzate). E quindi di operazioni che potrebbero non essere andate a buon fine. Se ciò fosse vero, sulle operazioni ultimate lunedì scorso potrebbero accendersi i fari della Covisoc, viatico ad una nuova decurtazione in classifica dopo il – 5 già comminato in due tranche (un punto di penalizzazione per la vicenda della mancata fideiussione aggiuntiva, quattro per il “papocchio” relativo alle ritenute previdenziali dello scorso 16 ottobre)”.
“Una nuova mazzata per l’ambiente, che a dire il vero – rileva l’articolo – crede sempre meno che questa stagione possa essere raddrizzata. E dire che ad inizio settimana l’intervento imprenditoriale dell’ex patron Antonio Colantonio aveva riacceso qualche entusiasmo, legato in particolare al possibile coinvolgimento del patron della promozione in un operazione-salvataggio. Speranza naufragata pochi giorni dopo, quando lo stesso Colantonio ha fatto capire che un suo ritorno era impossibile: «Gradirei non essere più contattato da nessun referente della Turris – le sue parole – a tutti i livelli. Insieme alla mia famiglia ho mostrato sin troppa disponibilità a collaborare e a sedermi a tavoli anche istituzionali insieme a Capriola e Giardino. In occasione dell’ultimo incontro, è vero che si era parlato principalmente di una disponibilità della nostra azienda a procurare liquidità alla Turris per affrontare le imminenti scadenze attraverso un’operazione, poi perfezionatasi, ma l’attuale proprietà aveva palesato una certa difficoltà operativa nel portare avanti la stagione. Da qui la nostra disponibilità a dare una mano anche sotto questo aspetto, mettendo a disposizione l’esperienza del direttore Primicile, che già nella giornata di lunedì è stato allo stadio per offrire una fattiva collaborazione»”.
“Da lì si sarebbero potuti poi sviluppare altri discorsi futuri? «Forse – ammette Antonio Colantonio – ma pensando nel frattempo prima a salvare la Turris anche sul campo, altrimenti di cosa stiamo a parlare. Detto questo, non c’è stato proprio modo di avviare questo tipo di discorso. Se non è gradita la collaborazione o se l’attuale gestione ritiene di avere forza e competenze per andare avanti da sola, ne prendiamo atto. Del resto, sono di strettissima attualità scelte tecniche importanti prese in assoluta autonomia dalla dirigenza Capriola. Rinnovo un grosso in bocca a lui e soprattutto alla Turris, che a me suscita ancora un forte trasporto emotivo. Sono amareggiato, ma devo fermarmi qua»”.
Rischia quindi di aprirsi ancora di più la voragine che si è creata in casa Turris, perché l’ultimatum lanciato dall’ex patron Antonio Colantonio è scaduto. Lo stesso imprenditore, data la mancanza di segnali concreti da parte del presidente Ettore Capriola, si è ufficialmente tirato fuori da un’ulteriore collaborazione per il traghettamento del club fino a fine stagione, dopo l’intervento decisivo per procurare parte della liquidità necessaria per affrontare le scadenze del 16 dicembre.