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Calcio

Strega, Pazienza cerca un rimedio per il mal di gol: l’attacco più prolifico della C adesso è quinto del girone e ottavo assoluto

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“Un rimedio per il mal di gol da cui è afflitto il Benevento. Lo cerca Michele Pazienza, che si ritrova tra le mani una squadra in profonda metamorfosi: da implacabile macchina da gol alle polveri bagnate delle ultime tre gare. I giri di lancette (recuperi esclusi) di digiuno sono 290: l’ultima rete porta la firma di Lanini a Foggia al minuto numero 70”. Lo scrive Il Mattino.

“C’è stato un momento, tra novembre e dicembre, in cui il Benevento – ricorda il giornale – aveva il miglior attacco della Serie C, come pure del girone C. Adesso i giallorossi hanno l’ottavo reparto più prolifico della terza serie e quinto del raggruppamento (dietro a Crotone, Avellino, Cerignola, Trapani e a pari merito con il Potenza). Nelle ultime 9 partite la miseria di 8 gol segnati (media partita 0,88), contro i 36 delle precedenti 18 (2 a gara). Per trovare una simile crisi sul piano delle marcature bisogna tornare indietro alla scorsa stagione, allorquando il Benevento di Andreoletti, tra il 27 novembre e il 23 dicembre 2023 rimase a secco per ben 426 minuti (tra il gol di Ferrante contro il Monterosi, le sfide senza segnare con Juve Stabia, Avellino, Latina e Catania che costarono la panchina al tecnico bergamasco e il ritorno al gol il 6 gennaio con la Turris alla prima di Gaetano Auteri)”.

“L’allenatore – incalza il quotidiano – è a caccia di soluzioni, ma innanzitutto dovrebbe smetterla di pensare a non prenderle, considerato il divario in termini di qualità della rosa che c’è con il Latina. Già contro il Messina, ha schierato una squadra eccessivamente prudente e il risultato è stato zero tiri nello specchio della porta. Tanto più che a questo punto del campionato, il punticino al “Francioni” non servirebbe a nulla”.

“Una delle ipotesi al vaglio – si legge nell’articolo – potrebbe essere qualche rotazione in attacco. Ma è evidente che potrebbe non bastare. Il gruppo ha perso certezze e il reparto offensivo non è esente da questa condizione. Il morale è sotto i tacchi e ci sono calciatori molto provati sotto il profilo mentale, alcuni di questi bersagliati dalle critiche. Bisogna lavorare sulla testa degli stessi, ma non è detto che mandando in campo quelli per i quali l’aria è più pesante, il problema si risolva. Anzi, il pericolo è che si acuisca. In gruppo non ci sono personalità tali da garantire una reazione forte alle contestazioni. Significherebbe prendersi un rischio e occorre capire se ne valga la pena”.

“La squadra – conclude Il Mattino – ha bisogno di una ventata di freschezza, di un ritorno a quella spensieratezza con cui giocava ad inizio stagione. Non di musi lunghi o di quelle facce tristi che, in questi giorni, sull’eremo di Venticano, prevalgono. Latina è l’occasione giusta per ripartire: Boscaglia deve fare i conti con l’infermeria piena (out Capanni, Serbouti, Antonello Vova, Cortinovis, Ciko e Ciciretti, a rischio la presenza di Crecco e Zuppel che, ammesso che recuperino, non saranno al top) e quindi sarà alle prese con scelte forzate, mentre Pazienza ritroverà Berra e Oukhadda in difesa. In attacco potrebbe trovare spazio dal primo minuto Starita, già in predicato di essere mandato in campo dall’inizio contro il Messina. Si profila invece l’esclusione per Manconi, che sta attraversando un periodo particolarmente negativo (appena 2 gol nelle ultime 15 gare), mentre non se la passa meglio Perlingieri (una sola rete nelle ultime 14). Alla fine a Latina, Pazienza può rilanciare Lamesta (che, contro il Messina, al netto di quei due passaggi folli, qualcosa di buono ha fatto vedere) con Lanini (il quale, vuoi o non vuoi, rimane l’unico che vede la porta) e magari dare fiducia a Starita, ridisegnando un tridente in linea e schierando giocatori offensivi, visto il fallimentare esperimento di Simonetti dietro le punte. Acampora e Talia sono finiti in diffida e si aggiungono a Oukhadda e Capellini”.

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