Pallavolo
Montesarchio: la palestra a servizio degli istituti comprensivi intitolata al docente Carlo Buono, motore del movimento pallavolistico caudino
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La palestra a servizio dell’Istituto Comprensivo I° e dell’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi” di Via Vitulanese, a Montesarchio, sarà intitolata al prof. Carlo Buono. Nell’ottobre 2023 il sindaco Carmelo Sandomenico aveva accolto la proposta presentata dagli eredi del docente in occasione del decennale dalla scomparsa. Nei giorni scorsi, invece, erano arrivati gli ok dei consigli di istituto delle due scuole in merito alla richiesta di intitolazione.
“Il prof. Carlo Buono – si legge nel documento – è stata una meteora durata più di 30 anni nel sociale del nostro amatissimo paese. Usciva di notte e nelle ore più impensate del giorno per recuperare i ragazzi che, per qualsiasi motivo, si stavano allontanando dalla strada maestra. Nel 1983 fondò una Società Sportiva senza scopo di lucro per avvicinare alla pallavolo centinaia e centinaia di ragazzi. Da quel lontano anno ad oggi quel movimento, esiste ancora e
coinvolge decine e decine di giovani della Valle Caudina.
Vale la pena sottolineare anche i meriti sportivi, ha portato la nostra cittadina ai vertici nazionali del volley. Nel 1986 la ‘pallavolo Montesarchio’ diventa campione d’Italia di categoria. Nel ‘92 la stessa società partecipa ai campionati interregionali contro avversarie molto più blasonate come Palermo, Bari e tante altre, portando la città di Montesarchio su un palcoscenico di notevole rilievo nel campo del volley nazionale. Ma a prescindere dai suoi grandi e ben noti meriti didattici ci preme ricordare il suo tratto gentile ed ottimista, la capacità di riuscire a mediare in funzione dell’aggregazione sociale.
Il Prof. Carlo Buono ha fortemente contribuito alla crescita e alla sua definitiva affermazione del movimento pallavolistico di Montesarchio e di tutta la Valle Caudina, ottenendo profondo rispetto e affetto da almeno quattro generazioni di ragazzi e resta per tantissimi un esempio da ricordare con gratitudine. Carlo, come si faceva chiamare da tutti i ragazzi e colleghi, è stato un Maestro, ha fatto crescere in intere generazioni la cultura dell’inclusione, della condivisione oltre alla volontà di allargare sempre di più i nostri orizzonti perché lo sport non ha confini’.