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Calcio

Strega, evidenti i danni prodotti dall’immobilismo di gennaio: le concorrenti hanno tutte incrementato il potenziale offensivo

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“Il Benevento non guarisce dalla pareggite e la stagione si sta purtroppo trasformando in un calvario senza fine: sesta gara di fila con il segno “X”, nona nelle ultime 11 (con 2 sconfitte), e problema del gol che sta diventando una sorta di scoglio insormontabile. I numeri sono sconcertanti e la dicono lunga sui danni prodotti dall’immobilismo di gennaio: tutte le squadre che si sono mosse sul mercato hanno tratto benefici e soprattutto hanno incrementato il potenziale offensivo grazie ai nuovi innesti, mentre il Benevento è in totale, inarrestabile regressione, i suoi attaccanti sono letteralmente scoppiati e la differenza la fanno addirittura in negativo”. Lo scrive Il Mattino.

“Nelle ultime 8 partite, i giallorossi – analizza il quotidiano – hanno messo a segno la miseria di 4 reti, con una media di 0,50 per match e si ritrovano, considerando questo scorcio di gare, non solo il peggior attacco del girone, ma dell’intera Serie C. Finanche la Clodiense, ultima in classifica del girone A, reduce da 8 sconfitte nelle ultime 9, ha segnato più dei giallorossi (7 reti). Stesso discorso per il Messina (7 gol nelle ultime 8), fanalino di coda del girone C, e per il Milan Under 23 (5 reti) e il Legnago Salus (9) le due squadre che chiudono il girone B. Gli errori clamorosi sotto porta non si contano, e non si riferiscono solo a quelli di Pinato e Manconi nella sfida di lunedì sera contro il Picerno. Basta fare un passo indietro per ricordarsi di quello che hanno combinato Starita e Lanini contro il Crotone, cosa è stato capace di divorarsi Perlingieri con Sorrento e Latina, per non parlare dello stesso Manconi col Messina o ancora di Lanini a Biella con la Juventus”.

“Giocatori sfiduciati e depressi, molti dei quali – evidenzia il giornale – palesemente non all’altezza della situazione, altri con la testa già in vacanza da settimane. Auteri è stato abbastanza chiaro sia nel pre-gara che nel post-gara: c’è gente che negli allenamenti non si impegna a sufficienza, e che dovrebbe pensare al “noi” anziché all’“io” ma invece è pervasa dall’egoismo e non si spende nell’interesse del gruppo. Nel frattempo la serie nera si allunga, tra un po’ saranno 3 mesi che la squadra non trova il successo e la domanda più ricorrente tra i tifosi si è tradotta in uno dei cori della Curva: ‘Perché non vinciamo più?’. Qualcuno dovrebbe pur provare a dare una risposta, perché le spiegazioni addotte da Auteri stanno in piedi fino ad un certo punto, cioè fino a quando si parla di gestione interna al campo. Se si esce da quei confini e c’è qualcuno che è disconnesso dal lavoro e non fa bene ciò per cui è pagato, tocca alla dirigenza intervenire”.

“La realtà dei fatti – osserva l’articolo – racconta che oggi il Benevento, senza i punti accumulati nel girone d’andata, sarebbe in lotta per evitare i playout. Una mortificazione senza precedenti per una squadra che ha dominato fino ai primi di gennaio e poi si è letteralmente liquefatta. Non a caso il campionato se lo stanno giocando le squadre che si sono mosse meglio sul mercato invernale, e quelle che qualche movimento assennato lo hanno fatto, hanno scavalcato in maniera abbastanza agevole, un passo alla volta, un Benevento in caduta libera”.

“Ad un certo punto, quando la partita non si sbloccava (come ormai capita di prassi), Auteri – conclude Il Mattino – si è girato verso la panchina nel tentativo di pescare la carta che potesse consentirgli di fare bottino pieno e scardinare il bunker del Picerno. Quando ha visto che gli unici cambi nel reparto avanzato (Perlingieri influenzato) erano Lamesta, Borello e Carfora, si sarà reso conto del perché il suo Benevento, dopo essere stato primo con 7 punti di vantaggio, adesso è quinto col fiato di Potenza e Catania sul collo. E difatti si è inventato un 4-3-2-1 con Pinato (una mezzala, che Pazienza impiegava addirittura da terzino) e Borello (che non ha mai inciso in questa stagione ed è stato sempre l’ultimo cambio in attacco) schierati da trequartisti alle spalle di Manconi, un giocatore che può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco fuorché quello di centravanti. Da oggi (ieri scarico) comincia la preparazione per il derby di domenica ad Avellino che può rappresentare l’ultimo sussulto di dignità. Ammesso che qualcuno ancora ce l’abbia”.

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