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Calcio

Strega ripiombata in catalessi: ora meglio affrontare i playoff senza alcuna aspettativa per non illudersi nuovamente

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“Ancora un brusco risveglio per il Benevento che è ripiombato in catalessi dopo l’illusoria prestazione di Cerignola. I pugliesi evidentemente avevano già staccato la spina (sono crollati anche con l’Altamura) ed è per questa ragione che i giallorossi erano andati a nozze 9 giorni fa al “Monterisi”. Una reazione che è rimasta solo una parvenza, come testimonia l’imbarazzante prova col Trapani, che sulla carta avrebbe dovuto confermare i progressi e invece non ha fatto altro che mettere a nudo i limiti di personalità, struttura fisica, concretezza. Difetti di fabbrica mai corretti, che si sono amplificati strada facendo fino a diventare pesantissime zavorre”. Lo scrive Il Mattino.  

“Il Ciro Vigorito – sottolinea il quotidiano – è ancora una volta terra di conquista per una squadra come quella siciliana, che si è limitata a difendersi con ordine con cinque difensore centrali in campo, un centrocampo di sostanza, due mezzepunte di qualità e un centravanti vero. Il Trapani ha sfruttato l’ennesimo errore di un Nunziante sempre più inadeguato, e ha legittimato creando altre occasioni, approfittando anche dell’aiuto dell’arbitro (errore di valutazione imperdonabile su un rigore non concesso a Lanini che ha rimediato un calcio in faccia da Malomo, poi compensato col rigore assegnato per un fallo di mani inesistente di Sabatino) e dei vari Lamesta, Lanini, Pinato e Manconi”. 

“Questi ultimi 4 – precisa il giornale – tutti a segno a Cerignola ma in grado di fallire gol clamorosi, nel caso di Manconi ben due volte dal dischetto (caso più unico che raro e forse mai accaduto nella storia giallorossa). Ora non resta che provare a chiudere in maniera perlomeno dignitosa la stagione regolare, e affrontare i playoff senza alcuna aspettativa in attesa di un nuovo repulisti. Il Benevento visto contro il Trapani è un parente stretto di quello delle 12 gare precedenti a quella del “Monterisi” e al momento non ci sono segnali in merito al fatto che qualcosa possa cambiare negli spareggi. Meglio pensare a gestire i prossimi impegni vivendo alla giornata, in modo da chiudere al più presto una stagione che va bollata come quella della grande illusione. La posizione di classifica non è cambiata soltanto perché il sannita Alessandro Bruno, pupillo di Auteri, ha fatto una cortesia ai giallorossi battendo il Potenza (dopo aver fatto lo stesso col Picerno la settimana prima) con il suo Latina condotto alla salvezza con una giornata d’anticipo. Il Benevento è ancora sesto e ci rimarrà se batte il Giugliano all’ultima giornata al De Cristofaro”. 

“Se avesse sconfitto il Trapani – conclude l’articolo – avrebbe potuto addirittura conquistare il quarto posto saltando il primo turno dei playoff, ma l’attuale casella in graduatoria è anche troppo benevola rispetto a ciò che (non) si è visto nel girone di ritorno. Al quinto meglio non pensare proprio per non rischiare di restare delusi un’altra volta, ma bisognerebbe vincere a Giugliano e sperare che il Catania non faccia lo stesso a Potenza. Un pari non basterebbe perché anche se il Catania perde in Lucania, poi sarebbe il Potenza a sopravanzare entrambe le contendenti. Mantenendo l’attuale posizionamento in graduatoria, i giallorossi ai playoff il 4 maggio incontrerebbero al “Ciro Vigorito” la nona, al momento la Juventus Next Gen. Il fatto di giocare tra le mura amiche non è esattamente un motivo per cui gioire. Negli ultimi 170 giorni una sola vittoria interna, 3 mesi e mezzo fa contro il Catania. Lo stadio di casa è ormai diventato un tabù, ma per qualificarsi al turno successivo, per fortuna può bastare anche il pari. Il difficile verrebbe a seguire, perché il sesto posto non garantisce il vantaggio del campo (e di passare il turno con il segno X) nella seconda gara, quella del 7 maggio che mette in palio il lasciapassare per la fase nazionale. La squadra si è allenata anche a Pasqua, l’atmosfera è tesa: Auteri ha rimproverato apertamente i suoi, ma ha colpe evidenti anche lui se in campo ognuno fa un po’ come gli pare e la testa di molti elementi è altrove. Per non parlare del portiere: di questo passo l’unica cosa che si finirà con l’ottenere è di bruciarlo anzitempo”. 

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