Calcio
De Zerbi continua a stupire: ha riportato il Marsiglia in Champions e ora lo vogliono Milan e Roma. Ma il suo futuro è ancora tutto da scrivere

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Roberto De Zerbi ha riportato l’Olympique Marsiglia in Champions League. La squadra guidata dal tecnico italiano ha vinto 3-1 sul campo del Le Havre, in quella che è stata la 33esima e penultima giornata di Ligue 1. Il club marsigliese è così aritmeticamente all’interno della Top 3 nel campionato francese, posizionamento minimo per l’accesso alla massima competizione europea.
Erano due anni che il Marsiglia non partecipava alla Coppa dei Campioni, ma il successo in trasferta contro il Le Havre ha garantito questa certezza alla formazione di De Zerbi. L’allenatore italiano centra dunque l’obiettivo prefissato dal club all’inizio della stagione, un traguardo arrivato non senza diverse difficoltà, come dimostra la decisione (e le conseguenti polemiche nate) di portare la squadra in ritiro in Italia, a Roma più precisamente.
Un provvedimento che non è stato dimenticato durante i festeggiamenti per la Champions, visto che i giocatori (al fischio finale della sfida) hanno portato in trionfo il proprio tecnico, saltando, cantando e urlando a squarciagola “Roma, Roma”, in riferimento proprio al ritiro vissuto nelle settimane precedenti. Un modo divertente e ironico per ricordare quei continuata passati nella Capitale a ricompattarsi. La festa per la qualificazione in Champions League è poi proseguita all’aeroporto di Marsiglia, dove i giocatori sono stati accolti da centinaia di tifosi e De Zerbi ha acceso un fumogeno in mezzo a tutti i sostenitori.
L’obiettivo della qualificazione diretta per la Champions League è stato raggiunto, già sabato, battendo il Le Havre (1-3). L’ex allenatore del Benevento però non si accontenta e vuole la certezza del secondo posto. Di fatto una sorta di scudetto bis in un campionato monopolizzato dal Psg. Rimane quindi l’ultima giornata per tenere staccato il Monaco, in scia a -1. Poi però il tecnico italiano, snobbato dai colleghi per la cerimonia dei trofei stagionali, farà le sue valutazioni sul futuro, al di là del contratto a scadenza 2027, tra riflessioni sul mercato e gestione dei rapporti interni.
È stata una stagione entusiasmante per l’allenatore bresciano, ma anche stremante. Il progetto marsigliese è cominciato dalle ceneri dell’ottavo posto della passata stagione. E con una rosa di nuovo rifondata dalle radici. Non era semplice dunque mantenere la squadra ad alta quota, di fatto sempre sul podio, a parte il momentaneo quinto posto alla seconda giornata, con 4 punti, ma con le prime quattro a sei. Insomma, il Marsiglia di De Zerbi ha vissuto gran parte dell’annata alle spalle del solo Psg, secondo per 23 turni, finora. E allo stesso tempo non sono mancati i picchi di tensione, come in autunno quando De Zerbi mise sul tavolo le sue dimissioni: uno sfogo dopo una sconfitta inattesa. Oppure questa primavera, con il rifiuto di allenare i suoi giocatori e un tentato ammutinamento nello spogliatoio. Il tutto prima di quel ritiro a Roma di cui sopra, che poi, alla fine della fiera, ha riportato serenità e motivazioni.
Non è mancata poi qualche incomprensione con la dirigenza nella gestione del mercato invernale che ha alimentato la diffidenza del d.s. Benatia. Mentre le voci che danno De Zerbi tra i candidati per la panchina del Milan o della Roma non sono state gradite ai piani alti. In ogni caso, l’italiano vuole blindare il secondo posto prima di sbilanciarsi sul futuro, anche per capire su che tipo di squadra potrà contare il prossimo anno. L’Equipe, per esempio, oggi mette mezza rosa marsigliese sul mercato, incluso il capitano Balerdi, oltre che l’esterno Luis Henrique, promesso all’Inter. E non ci sarebbero certezze neppure su Rabiot o, in caso di offerta importante, sul bomber Greenwood, autore di 19 reti: solo due in meno del capocannoniere Dembélé del Psg. Insomma, c’è il rischio che emergano altri attriti tra il club e un allenatore che, ricorda il quotidiano sportivo, è alla prima esperienza a questi livelli in carriera. E che comunque, insiste l’Equipe, guida una squadra seconda solo al Psg per budget e massa salariale. Ma che, come sottolinea spesso il tecnico, si era qualificata per la Champions appena tre volte negli ultimi dieci anni.
Nello staff di De Zerbi ci sono tanti connazionali. A partire da Andrea Maldera, vice allenatore che ha accompagnato RDZ anche nelle sue avventura in Ucraina e col Brighton. A seguire Marcello Quinto (Collaboratore tecnico) e poi i preparatori atletici Vincenzo Teresa e Marcattilio Marcattili, questi ultimi con De Zerbi anche nell’esprienza di Benevento. E ancora: Marcello Iaia (Performance Manager), Roberto Malfitano (Direttore area scouting), Gianluca Santaniello (Consulente strategico) e Giovanni Rossi (quest’ultimo, con il quale ha lavorato a Sassuolo, lavora nel settore giovanile come Club Manager).
Alla finestra come già detto ci sono la Roma, e soprattutto il Milan: De Zerbi potrebbe rappresentare il profilo ideale di un tecnico giovane, ambizioso, con una idea di calcio moderna ed europea. Le tre avventure all’estero (Shakhtar Donetsk, Brighton e Marsiglia) ne hanno accresciuto il pedigree internazionale, ma l’ostacolo del contratto triennale che ha in essere con il Marsiglia non è di quelli poco ingombranti: il futuro è tutto da scrivere.