Calcio
Siracusa, il divorzio con Zenga finisce in tribunale: l’ex portiere mette in mora il club per stipendi e rimborsi non pagati
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ll divorzio Walter Zenga e il Siracusa, ultimo avversario del Benevento in ordine temporale, è finito in tribunale. A lanciare l’indiscrezione è stato il profilo instagram di Sport Italia. In ballo ci sarebbero 5 mensilità non saldate e i rimborsi previsti in quel periodo. Totale circa 25mila euro.
La peggior fine possibile di una storia che era cominciata bene esattamente un anno fa, nel settembre del 2024. Zenga era stato chiamato per svolgere il ruolo di brand ambassador della società azzurra e il rapporto con il presidente Alessandro Ricci sembrava sereno e tranquillo. Che qualcosa non andasse, però, si era capito a fine stagione, poi l’esplosione della vicenda sui social, con una serie di botte e risposte, smentite e contro smentite.
Il finale della breve storia d’amore tra il Siracusa e Walter Zenga conosce quindi una nuova puntata. L’ex portiere dell’Inter e della Nazionale ha inviato una lettera alla società con cui, attraverso il suo legale, chiede il pagamento di cinque mensilità ed alcuni rimborsi. Tecnicamente, si parla di messa in mora. Il credito vantato si aggirerebbe attorno ai 25mila euro.
“C’è una vertenza aperta. Ricordiamo al signor Walter Zenga che un contratto di lavoro subordinato prevede diritti e doveri, come ad esempio la presenza quotidiana sul posto di lavoro e non saltuariamente, cioè due weekend al mese completamente spesato. Rimaniamo sorpresi, soprattutto perché erano in corso interlocuzioni. Dispiace poi che Zenga debba trascinare tutto sui social”, fanno sapere dalla società del presidente Alessandro Ricci.
La querelle era esplosa questa estate proprio sui social. In una lunga storia Instagram, Zenga – brand ambassador del Siracusa – aveva espresso tutta la sua amarezza per l’interruzione, di fatto, del rapporto con la società siracusana, nonostante un contratto formalmente valido fino al giugno 2026.
“In tanti mi chiedono cosa sia successo tra me e il presidente Ricci. Ebbene, io avevo un contratto per promuovere il brand Siracusa, portando sponsor, contatti media, eventi. Avevo attivato collaborazioni per il torneo internazionale di Biella e per un’azienda di integratori. Tutto lasciato cadere dalla società”, scriveva Zenga prima di puntare le questioni economiche: “Cinque mesi di stipendi arretrati e un rimborso mai corrisposto per ottobre”.
Come tutte le storie d’amore, è iniziata con passione ed entusiasmo ed è finita in tribunale. Walter Zenga e il Siracusa Calcio sono finiti pertanto davanti al giudice. Tutto ruota attorno all’esperienza di Zenga come club manager dei “Leoni” durante la scorsa stagione sportiva, quando ha affiancato l’allenatore Marco Turati nella campagna del girone I di Serie D. Un’annata storica per il Siracusa, che ha segnato il ritorno al professionismo grazie alla conquista della serie C.
La rottura tra Zenga e la dirigenza è emersa già nel corso dell’estate, quando sui social e sui giornali sono rimbalzati i botta e risposta al vetriolo tra l’ex portiere il massimo dirigente aretuseo.
L’ingaggio di Walter Zenga aveva rappresentato un colpo di mercato importante per il Siracusa, società che militava in Serie D la scorsa stagione, ed è riuscita a vincere il campionato. La presenza dell’ex portiere della Nazionale doveva portare visibilità e competenza gestionale al progetto del club siciliano.
E dalle parole, si è passati ai fatti, dalle rivendicazioni al tribunale. Si, perchè Walter Zenga ha chiesto alla società azzurra il pagamento di diversi stipendi arretrati. Proprio come un matrimonio in cui, nella maggior parte dei casi, tutto gira attorno al denaro





