Calcio
Montervino sugli spalti a Picerno non ha dubbi: “Due punti persi, ma il Benevento è fortissimo. Col Trapani spettacolo assicurato”

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Mercoledì sera, sugli spalti del Donato Curcio di Picerno, c’era anche Francesco Montervino. Ex centrocampista, in carriera ha indossato, tra le altre, le casacche di Napoli e Salernitana. In azzurro, nel 2005/06, ha vinto l’allora Serie C1, a Salerno ha invece giocato dal 2009 al 2014, vincendo un campionato di Serie D (2012) e di Lega Pro Seconda Divisione; di azzurri e granata è stato anche capitano. Pure ad Ancona, nel 1999/00, ha vinto in terza serie. Appesi gli scarpini al chiodo, Montervino è stato ds del Taranto dal 2014 al 2016 e dal 2020 al 2022, del Casarano, che ora milita nel girone dei giallorossi, dal 2022 al 2024, dg del Nola nell’annata 2019/20 e lo scorso anno direttore sportivo della Virtus Francavilla. L’ex centrocampista è stato anche delegato AIC. Ha rilasciato una interessante intervista a Il Mattino.
Avanti di due gol e in pieno controllo, il Benevento è uscito con un punto amaro da Picerno. I giallorossi pensavano forse di aver già vinto la partita?
“L’atteggiamento, dopo il raddoppio, è stato sicuramente superficiale e leggero, ma quando indirizzi una partita può capitare. La differenza tecnica tra le due squadre era abissale e il Benevento, nel primo tempo, ha dimostrato di poter essere devastante. Se si vogliono ottenere risultati, l’aspetto mentale va però migliorato, perché questi cali nel corso di un match sono già capitati e possono costare caro”.
In virtù anche degli altri risultati, ovvero del ko della Salernitana e del pari del Catania, sono 2 punti persi o uno guadagnato?
“Penso siano sicuramente due punti persi. Prima della partita, forse si poteva anche accettare un pari, ma poi, per come si era messa e per i risultati delle altre, la prospettiva è cambiata. Ripeto, è un 2-2 che può solo servire per futuro, per non avere più certe amnesia”.
Domenica al Vigorito arriverà il Trapani, penalizzato in classifica, ma che può essere la vera mina vagante del torneo…
“Sarà, per i giallorossi, una partita contro una pari livello. La differenza conta solo nella classifica, ma non nei 90’, dove conta il valore effettivo di una squadra. Sarà una bellissima partita, aperta a qualsiasi risultato”.
La società ha operato una vera e propria rivoluzione estiva. Giallorossi tra le favorite alla promozione in B?
“Certamente sì, non ci sono assolutamente dubbi. Probabilmente la squadra è più completa rispetto agli scorsi anni. A volte è più importante prendere calciatori vincenti, piuttosto che forti e il Benevento li ha presi. La squadra è fortissima e a gennaio si potrebbe anche fare altro, in base alle necessità che emergeranno. Carli ha la fortuna di avere un presidente come Vigorito che è stato saggio nel dare fiducia sia al direttore che al tecnico Auteri”.
Da ex centrocampista, Maita è un giocatore fuori categoria?
“Sì, parliamo di un calciatore straordinario; lui e Capomaggio sono i centrocampisti più forti del girone. Non vorrei però che sia stato messo a fare il geometra, quando lui è in realtà un manovale. Ha sempre giocato vicino ad un giocatore bravo a palleggiare e lui è più portato a fare l’interdizione e ad aggredire gli avversari per riconquistare il pallone. Per intenderci, non è un Pirlo, ma un De Rossi. A Picerno c’era Talia e mi aspettavo fosse lui a fare il palleggiatore, ma ho visto che solitamente con Maita gioca Prisco”.
Salernitana e Catania sono le altre pretendenti alla cadetteria?
“A mio parere la Salernitana è la più forte, ha avuto lo svantaggio, rispetto a Benevento e Catania, di partire in ritardo, ma ciò non si è visto sul campo. Perdere la gara col Cerignola è stato un vero peccato. Nei playoff ci sarà il Casarano che ha fatto investimenti importanti. Il Crotone non va sottovalutato”.
Con quali componenti si vince in Serie C?
“C’è bisogno di una squadra con gente che conosca il campionato e che lo abbia vinto e che sia anche in grado di fare gruppo. Insomma in campo servono i leader”.