Solidità e lucidità ma anche tanta personalità: così la Strega si è ripresa la leadership della classifica. Ora a Catania l’esame di maturità

“Non era affatto semplice dopo i risultati favorevoli di ieri e la contemporanea sconfitta della Salernitana, con l’aggiunta della pressione per non poter fallire l’appuntamento con l’allungo sulle dirette inseguitrici e il potenziale riaggancio alla vetta, imporsi contro un Potenza che sa giocare a calcio e prova a farlo anche se spesso è poco concreto. Il Benevento però ha scavallato l’ostacolo e ha dato ancora una volta prova di solidità e lucidità in un momento topico del campionato. Spesso infatti, le partite da vincere per forza si nascondono dietro un’abbordabile apparenza e rivelano delle vere e proprie bucce di banane su cui scivolare è facilissimo. I giallorossi si aggiudicano una partita dall’esito per nulla scontato, che andava risolta attraverso la solita coralità di gioco, ma anche gestita con personalità”. Lo scrive IL Mattino.

“Ed è quella la differenza tangibile che, almeno in questo primo scorcio di stagione, sta emergendo con lo scorso anno: la presenza in squadra di elementi che sanno cosa significa detenere una leadership, quando alzare e quando abbassare i ritmi (emblematico l’invito alla calma di capitan Maita allo scadere del sesto minuti di recupero del primo tempo, mentre i compagni gli chiedevano di lanciare palla in avanti per continuare ad attaccare), quando e in che modo ricorrere al fallo sistematico o spedire il pallone in tribuna. Segnali di crescita da parte dei giallorossi sempre più micidiali tra le mura amiche dove hanno sempre vinto, che ora fanno gol anche attraverso il gioco aereo, sfruttando i traversoni e riversandosi in area per colpire di testa. Il lavoro fatto nelle ultime due settimane sulle palle inattive di sicuro sarà tornato utile, anche se i gol sono arrivati da azioni manovrate e non fa calcio da fermo. Ma su corner e punizioni laterali, Pierozzi, Saio (in due circostanze) e Borghini sono arrivati ad impattare per vie aeree con il pallone come non accadeva prima”.

“Unica nota stonata, le troppe occasioni gettate alle ortiche, ormai una costante, che finiscono col tenere le partite a lungo in equilibrio e a stare sempre sul chi va là, quando potrebbero essere chiuse abbondantemente in anticipo. Solo nel primo tempo se ne contano 7 (3 per Lamesta, 2 per Salvemini, 2 per Manconi), cui vanno aggiunte le 6 della ripresa (2 per Manconi, una ciascuno per Della Morte, Salvemini, Pierozzi e Saio) per un totale di 13 opportunità pulite non capitalizzate. Il Potenza, soprattutto nella prima frazione, ha giocato una buona gara, anche se di chance ne ha create davvero col contagocce. I lucani si sono appellati due volte al FVS riuscendo ad avere torto in entrambi i casi: prima per un gol annullato a Selleri per fuorigioco di Petrungaro (sarebbe stato l’1-1, non paghi della decisione del quarto uomo su revisione automatica, hanno mandato al video anche l’arbitro) e poi per una richiesta di cartellino rosso su Vannucchi che aveva commesso fallo su D’Auria lontano dalla sua area, ma dietro al portiere giallorosso, giustamente solo ammonito, c’erano almeno altri due compagni e quindi non si configurava la scorrettezza da ultimo uomo. Il Benevento dal canto suo dopo aver segnato in avvio di gara con il solito Salvemini, ha continuato a macinare gioco e a seminare il panico nell’area rossoblù, mettendo in conto di correre qualche rischio. Nella ripresa il più che meritato bis di Pierozzi è arrivato un po’ tardivo, perché prima si era registrata la migliore occasione del Potenza col diagonale di Petrungaro finito a lato d’un soffio, che avrebbe potuto rimettere tutto, ingiustamente, in discussione. Nella giornata in cui l’irrefrenabile Lamesta ha tirato un po’ il fiato, sugli scudi Ceresoli, autore di 2 assist (uno di sinistro e l’altro col destro), il pacchetto difensivo con Borghini migliore dei tre, un immenso Maita e Pierozzi sempre più attaccante aggiunto. Il Benevento in casa è un rullo compressore: ha fatto percorso netto subendo una sola rete e adesso guarda nuovamente tutti dall’alto, anche se sul belvedere è affacciata pure la Salernitana, crollata a Catania. Gli etnei, terzi un gradino sotto, domenica aspettano proprio i giallorossi per uno scontro diretto che si preannuncia spettacolare come non mai”.