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Calcio

Ora il Benevento ha il miglior attacco della serie C: nessuno segna quanto i giallorossi, che si sono riappropriati di altri primati

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“Il Benevento con la cinquina rifilata alla Salernitana nel derby si riprende il secondo posto a 2 punti dal Catania capolista e, in un sol colpo, stacca il Cosenza di 3 lunghezze e scavalca i granata sopravanzandoli di un’incollatura. I giallorossi, nello stesso tempo tornano anche riappropriarsi di alcuni primati, come il miglior attacco non solo del girone C ma dell’intera Serie C con 32 reti all’attivo”.

“Nessuno – si legge ancora – ha segnato più gol della formazione sannita, neppure l’imbattuto Vicenza nel girone A (che ne ha collezionati 29), e le leader a braccetto del gruppo B (Arezzo e Ravenna ferme rispettivamente a quota 30 e 29 reti). Gli uomini di Floro Flores possono vantare anche la miglior differenza reti del girone (+20, contro i +19 del Catania), che è anche il secondo valore assoluto della Lega Pro dietro Vicenza e Arezzo (ambedue a +21). Sempre per quel che riguarda il proprio raggruppamento, il Benevento detiene la seconda miglior difesa (solo 12 reti al passivo, contro le 8 del Catania), il maggior numero di vittorie (10, come gli etnei), il maggior numero di punti conseguiti in casa (22, come il Catania, in C solo il Vicenza ha fatto meglio con 27, ma ha anche giocato una gara interna in più) e il record di marcature realizzate dinanzi al pubblico amico (ben 21 in 8 gare), che è pure lo score più alto dell’intera terza serie considerato che il Vicenza ha timbrato gli stessi gol casalinghi ma su 9 gare contro le 8 giocate dai giallorossi al Ciro Vigorito”.

“Una scia di primati – sottolinea il giornale – che ricorda quelli infilati lo scorso anno più o meno a questo punto del campionato, ma che tuttavia, a differenza del torneo 2024/25 quando il Benevento di Auteri era avanti a tutti con un buon distacco, stavolta non vale la vetta della classifica a causa del rendimento più che claudicante in trasferta. E difatti, per dar seguito all’exploit contro la Salernitana e non vanificarlo, ora serve la svolta anche fuori dalle mura amiche: domenica prossima, alle 17,30, al Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni, è lecito attendersi un vero e proprio cambio di passo. Finalmente decisivo il contributo di chi finora aveva avuto meno spazio, come nel caso di Della Morte e Tumminello, entrambi decisivi nel derby d’alta quota”.

“Bisogna dire – osserva il quotidiano – che Floro Flores si è preso un gran bel rischio con la scelta del 4-2-3-1 contro una squadra forte, organizzata e soprattutto esperta come quella di Raffaele, ma se non altro il suo lo si può identificare come un vero e proprio atto di coraggio, ampiamente ripagato dalla prestazione e in special modo dal risultato finale. Al netto di una prima mezz’ora di sofferenza (come lo stesso allenatore ha precisato dinanzi a microfoni e taccuini nel post-gara, gli ospiti meritavano qualcosa in più e c’è stato uno spezzone di partita in cui ogni pallone riversato nell’area sannita equivaleva ad un brivido), il Benevento ha sciorinato una grossa prova di carattere andando in vantaggio (con il solito Pierozzi, una sentenza su palla inattiva, al quarto sigillo stagionale) dopo il primo legno colpito dagli avversari, subendo poi il ritorno granata con il palo di Capomaggio e la contestata rete del pari dello stesso centrocampista argentino, ma trovando la forza, a differenza delle precedenti occasioni in cui era stato rimontato, di riprendere a macinare gioco fino a piazzare quel micidiale uno-due che ha letteralmente tagliato le gambe alla Salernitana”.

“Una gagliarda esibizione collettiva (con Prisco e Lamesta incontenibili più Tumminello che ha ritrovato l’istinto da killer), che ha condotto nella ripresa a suggellare con altre due reti (avrebbero potuto essere anche di più) un trionfo che resterà scolpito negli annali del calcio sannita. Unica nota stonata il quarto gol di fila originato da corner (come con Monopoli e due volte con il Cosenza). Ora mente rivolta alla Cavese e niente riposo: ieri seduta di scarico, questa mattina sgambatura a porte aperte (ore 11.00 all’“Imbriani”). Da valutare le condizioni del bomber Salvemini, per il quale il rientro sembra ancora lontano e di Borghini, che non era neppure in panchina causa febbre alta”.

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