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Calcio

Strega al lavoro su rescissioni, incentivi e buonuscite. Linea dura con chi non rientra nel progetto e non accetta risoluzione

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Dopo il primo innesto, mentre iniziano a venire fuori altri nomi di calciatori che sono entrati nel mirino della dirigenza, il Benevento prova ad accelerare con gli addii per sbloccare quella che è a tutti gli effetti una situazione di stallo.

L’obiettivo è quello di arrivare alla partenza per il ritiro con un gruppo in parte già scremato e l’unico modo, onde evitare di aspettare proposte e offerte da altre squadre, è quello di procedere con le risoluzioni consensuali.

Marcello Carli sta parlando sia telefonicamente che di persona con calciatori e procuratori per tentare di trovare un accordo. Il direttore tecnico sta valutando singolarmente caso per caso, ma è evidente che per indurre alla rescissione anticipata quelli che sono in lista di sbarco ci sarà bisogno di incentivi all’esodo e buonuscite che coprano almeno la metà della cifra dovuta al giocatore nella prossima o nelle prossime due annualità a seconda del tipo di contratto.

E’ evidente che il Benevento parta da una percentuale più bassa e che il calciatori invece cerchi di spuntare il massimo possibile per salutare prima del tempo, siamo dinanzi al più classico dei giochi delle parti. Saranno vere e proprie trattative con diverse variabili prima di arrivare ad un accordo.

Volendo fare un media tra le prime proposte avanzate dal club sannita, siamo intorno al 40% delle spettanze. Una quota che non fa certo fare i salti di gioia ai calciatori creditori, ma che potrebbe anche essere ben accolta da chi ha già una squadra pronta a metterlo sotto contratto. Il problema è proprio questo: finora nessuno ha una società dietro l’angolo pronta ad ingaggiare e quindi la faccenda potrebbe trascinarsi ancora per giorni, settimane, se non addirittura mesi.

Tuttavia, se da un lato i tesserati si sentono in una botte di ferro per avere dalla loro i contratti firmati, dall’altro il Benevento può disporre del prosieguo delle rispettive carriere. E le intenzioni del club sono orientate alla linea dura: chi non rientra nel progetto e non dovesse accettare la risoluzione consensuale con incentivo e buonuscita, è destinato trascorrere, a mercato chiuso, almeno 4 mesi in tribuna.

Non saranno fatti sconti a nessuno: chi pensa di piazzarsi sul trespolo per spuntare più soldi, o di restare facendo rispettare il contratto in essere, può prepararsi a star fermo fino al 31 dicembre, e se non dovesse andar via neppure in occasione della finestra invernale, addirittura per l’intera stagione 2023/24. Dopo un anno di stop, trovare una squadra sarà oltremodo complicato.

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