Altri sport
Fair play, rispetto degli altri e integrazione: UsAcli e Palazzo Mosti insieme per un progetto di sport
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Lo sport come strumento educativo, ma anche come scuola di vita utile a crescere in maniera sana e corretta, imparando ad avere rispetto per sé stessi e per il prossimo. Sia che indossi la divisa da avversario sia che vesta i panni di compagno di squadra. Sensibilizzare, dunque, i giovani sull’importanza di fare sport è fondamentale ai fini della formazione individuale, attività attraverso la quali apprendere le regole di gioco ma anche le buone pratiche di integrazione nel tessuto sociale.
Questo l’obiettivo del progetto “Poli sportivi: per uno sport risorsa di comunità”, presentato dalla Us Acli del capoluogo e patrocinato dal Comune di Benevento.
Con una delibera di giunta di ieri, infatti, Palazzo Mosti ha autorizzato l’avvio della nobile iniziativa che prevede, in particolare, l’organizzazione di attività motorie e sportive dal carattere educativo e inclusivo rivolte a categorie specifiche come ragazze e ragazzi, disabili, anziani, detenuti, migranti e finalizzate anche a garantire un supporto organizzativo alle famiglie.
Un progetto che punta, inoltre, ad oltrepassare i confini provinciali e regionali con attività di respiro nazionale. Non solo: la finalità è anche quella di promuovere le Pari Opportunità, superando i preconcetti di genere, contrastando ogni forma di violenza e discriminazione.
Lo sport, nelle sue varie discipline, sicuramente può offrire un valido contributo in quanto
educa al rispetto delle regole, anche al di fuori del contesto sportivo, al controllo delle
emozioni negative, al rispetto di avversari, compagni di squadra, allenatori, giudici, genitori. Insegna a capire se stessi e i propri compagni di squadra. L’auto-disciplina è un
ingrediente fondamentale nella pratica dello sport; anche i bambini apparentemente più
indisciplinati subiscono l’effetto positivo dell’ambiente circostante se questo è sano,
imparano ad affrontare paure e incertezze, a controllare stati emotivi pericolosi come la
rabbia, a tollerare e gestire gli atteggiamenti provocatori degli altri che possono trasformarsi
in atteggiamenti antisociali. Lo sport, quindi, può fare tanto, perché toglie i ragazzi dalla strada, aiuta chi è più debole, favorisce l’integrazione sociale e insegna a contrastare le forme di intolleranza e discriminazione razziale. C’è questo e tanto altro ancora alla base del progetto UsAcli che vuole sensibilizzare giovani e famiglie al rispetto delle regole, ma soprattutto dell’altro, e non importa quale sia la lingua, la religione, il colore della pelle, se sia un diversamente abile o un normodotato (come si usa dire oggi): l’importante è promuovere lo
sport come mezzo di prevenzione riguardo questi temi, portando avanti valori di lealtà, onestà
e correttezza.