Calcio
Auteri tra gioia e rammarico: “Vittoria meritata, peccato per qualche egoismo. L’arbitro? Cervellotiche le sue scelte”
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Sorride alla Strega il match di andata del secondo turno nazionale dei playoff di Serie C. A decidere la gara il primo gol in giallorosso di Angelo Talia, bravo a incunearsi nella difesa della Torres e a battere Zaccagno con un destro di potenza. Resta ovviamente aperto il discorso qualificazione ma adesso è il Benevento a poter contare su due risultati utili su tre. Le parole dei protagonisti del match:
Alfonso Greco, allenatore Torres
“Io ho visto una Torres fare una grande partita, abbiamo avuto tre/quattro occasioni che potevamo sfruttare meglio. Ci abbiamo messo grinta e carattere. Calati dopo l’inizio? Guardate che ci sono anche gli avversari in campo. Il rammarico c’è perchè la sconfitta è immeritata. Ma c’è un’altra partita ancora, sabato vedremo come andrà a finire contro un Benevento costruito con un budget diverso dal nostro. Come si fa a vincere? Stando in partita, si può segnare anche al centesimo minuto”.
Gaetano Auteri, allenatore Benevento
“Già prima del gol di Talia stavamo crescendo, poi l’abbiamo gestita meglio ma con una pecca: quando un compagno è in posizione migliore della tua la palla gliela devi dare. Ecco, c’è stato un pizzico di egoismo. La Torres? Ha dimostrato di essere una squadra importante, abbiamo vinto con merito e andremo a giocarcela anche lì, pure perchè non so come si fa a giocare per gestire un gol di vantaggio”.
“L’arbitraggio non mi è piaciuto, troppe decisioni cervellotiche. E poi addirittura Carli espulso per proteste: ma come fai a non arrabbiarti quando non ti fischiano un fallo per una trattenuta di sette secondi? I cambi? Lanini era un po’ stanco e poi in due/tre situazioni non ha dato la palla a un compagno messo meglio di lui. Poi ho preferito Carfora perché mi serviva un giocatore con la sua gamba: Starita ha caratteristiche diverse mentre Bolsius è un calciatore che un po’ c’è e un po’ no”.
Angelo Talia, centrocampista Benevento
“È andata bene, sul gol il movimento di Perlingieri mi ha aperto uno spazio e mi sono buttato dentro. Entrato in area mi sono detto “devo segnare”. È stata una grande gioia. La dedico alla mia famiglia, presente quasi al completo. E alla nonna che non c’è più ma avrà visto la partita da lassù”.