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Calcio

La Procura Figc si appella alla Corte Federale contro il proscioglimento di Letizia e Brignola: udienza ai primi di settembre

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A proposito della vicenda calcioscommesse, c’è un aggiornamento significativo. Come riporta Il Mattino “la Procura della Figc ha depositato qualche giorno fa il ricorso in Corte d’Appello contro i proscioglimenti di Letizia e Brignola. Stessa cosa hanno fatto i legali di Pastina e Forte contro le squalifiche comminate ai loro assistititi, rispettivamente di 2 anni e 9 mesi. L’organo di seconda istanza, a far data dalla presentazione dei reclami (avvenuta prima del 14 agosto) ha 30 giorni di tempo per fissare la data e l’orario dell’udienza, che si terrà sicuramente nella prima decade di settembre (per ovvie ragioni di decorrenza dei termini non si potrà andare certo oltre)”.

C’è da ricordare che le tesi della Procura Figc, che per Letizia e Brignola aveva chiesto 3 anni e mezzo al primo e 3 al secondo, si erano in pratica liquefatte come neve al sole in prima istanza: i due sono stati prosciolti da tutte le accuse. Pastina e Forte hanno pagato per tutti, perché le prove dicevano che il primo aveva scommesso in 141 circostanze su partite di calcio, il secondo 7 volte. Due anni e 15 mila euro di ammenda al difensore di Battipaglia, 9 mesi e 6 mila euro di multa al centravanti romano. Un epilogo inatteso soprattutto alla luce delle ipotesi della Procura, totalmente ribaltate dalla Sezione Disciplinare del Tfn (collegio giudicante composto, oltre che dal presidente Sica, dal vice Pierpaolo Grasso, e dai componenti Gianmaria Cammici, Francesca Paola Rinaldi, Valentina Ramella e Giancarlo Di Veglia, quest’ultimo in rappresentanza dell’Associazione Italiana Arbitri) che non ha neppure tenuto in considerazione le dichiarazioni spontanee rese da Pastina, che aveva spiegato come il suo conto gioco fosse in realtà anche nella disponibilità di Letizia. Una volta arrivate le motivazioni della sentenza, sia la Procura federale che i due calciatori hanno deciso di proporre appello alla Caf.

Si era capito che la richiesta di audizione del teste Covino da parte del Tribunale federale nazionale, era da leggere come un punto in favore degli avvocati difensori, soprattutto quelli di Letizia e Brignola. Ovvero i due a carico dei quali, stando agli atti in possesso della Procura federale, non risultano evidenze di scommesse sul calcio. Prevedibile anche il fatto che il giovane di San Salvatore Telesino, indagato dalla Procura di Benevento in qualità di presunto collettore di soldi e puntate, non si presentasse a deporre in un procedimento con il quale nulla aveva a che vedere, non essendo un tesserato.

Secondo il Collegio giudicante “il deferimento che ha dato avvio al procedimento, fondato esclusivamente su alcuni degli atti del processo penale promosso dalla Procura di Benevento, non risultando ancora esaurita la fase di indagini, appare parzialmente carente sotto alcuni profili e, in particolare, sotto quello dell’individuazione degli addebiti contestati ad alcuni dei deferiti e, più precisamente, dell’accertamento delle singole partite di calcio sulle quali costoro avrebbero scommesso in violazione del disposto dell’art. 24, commi 1 e 2, del CGS”.

“Il valore probatorio sufficiente per appurare la realizzazione di un illecito disciplinare – spiega il collegio – si deve attestare ad un livello superiore alla semplice valutazione di probabilità, ma inferiore all’esclusione di ogni ragionevole dubbio (come invece è previsto nel processo penale), nel senso che è necessario e sufficiente acquisire – sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti. Orbene, dall’esame degli atti acquisiti al procedimento in oggetto, ritiene il Collegio di poter affermare che riguardo alla posizione dei Sigg.ri Gaetano Letizia ed Enrico Brignola non possa essere raggiunta “una ragionevole certezza in ordine alla commissione dell’illecito” in quanto non risultano ricorrere quegli “ indizi gravi, precisi e concordanti”.

“Passando, quindi, a scrutinare – dice il Tfn – la posizione del Sig. Gaetano Letizia, soggetto afflitto da una gravissima forma di ludopatia certificata dalla ASL di Salerno con nota del 17.05.2024 e dallo stesso ammessa in sede di interrogatorio reso il 20.02.2024 al P.M. della Procura della Repubblica di Benevento laddove ha dichiarato di aver perso oltre 1.400.000 euro in vari giochi d’azzardo, dall’esame di quanto in atti il Collegio ritiene di non poter raggiungere alcuna ragionevole certezza che possa portare ad affermare, sia pure seguendo gli “standard” probatori minimi di cui si è detto, che il deferito abbia scommesso anche su gare di calcio direttamente o per interposta persona. Premesso che con annotazione del 29.01.2024 il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, rispondendo a precisa richiesta formulata dalla Procura Federale, testualmente riferisce: “In relazione a quanto richiesto con la comunicazione in riferimento, si rappresenta che, allo stato, non vi è evidenza di scommesse effettuate direttamente dal Letizia Gaetano, il cui nominativo è stato erroneamente riportato …”.

“Gli addebiti mossi dalla Procura Federale al Letizia – hanno affermato i giudici – dovrebbero trovare fondamento nelle dichiarazioni rilasciate dal Sig. Christian Diego Pastina in sede di audizione innanzi all’Ufficio inquirente in data 9.05.2024, dopo la notifica della comunicazione di conclusione delle indagini, e in quelle rilasciate dal Sig. Pasquale Pio Covino innanzi alla Procura della Repubblica di Benevento in data 5.02.2024. In merito il Collegio rileva che né il Pastina né, tantomeno, il Covino dichiarano esplicitamente che il Letizia ha effettuato, direttamente o loro tramite, scommesse su gare di calcio ma si limitano solamente a sostenere che quest’ultimo usava i conti gioco a loro intestati, che ricaricava periodicamente tramite vari metodi di pagamento, per la propria attività di scommettitore mai negata dallo stesso che anzi ha evidenziato come fosse solito effettuare scommesse su giochi ad esito istantaneo, i cosiddetti “quick games”, usufruendo di numerosi conti gioco intestati a persone di comodo sia al fine di aggirare la normativa sui limiti di plafond, ricaricando carte di debito di diversi soggetti compiacenti, sia i controlli dei suoi familiari”.

“Peraltro il Pastina – aggiungevano i magistrati – che avrebbe avuto tutto l’interesse ad accusare esplicitamente qualcun altro per le numerose scommesse calcistiche rinvenute sui conti gioco a lui intestati (in tal senso si veda l’annotazione del 22.11.2023 nonché l’annotazione del 12.01.2024 entrambe del NSPV della GdF), nelle dichiarazioni del 9.05.2024 rilasciate alla Procura Federale, mai accusa esplicitamente il Letizia ma si limita a insinuare un dubbio sui suoi comportamenti, dapprima dichiarando che in virtù di un rapporto molto stretto fra i due questi aveva tutte le credenziali e i documenti per poter aprire un conto gioco a nome del primo e poi, in merito alla contestazione di aver scommesso su 141 gare di calcio, affermando che le stesse non potevano essere state da lui effettuate perché le date delle giocate, risalenti al 10 e 11 dicembre 2022, combaciavano con la sua convocazione per la disputa della gara Benevento – Cittadella, gara alla quale il Letizia aveva assistito dalla tribuna in quanto non convocato, aggiungendo che in tale occasione “… mi veniva riferito dai miei parenti e amici, che Letizia invece di guardare la gara, era impegnato a usare il telefonino … il giorno dopo ho saputo che Letizia durante la gara giocava non so quale piattaforma e su cosa giocava … imprecava sul gioco che stava facendo”. Aggiunge poi il dichiarante “Non sono in grado di dire se Letizia, … e altri, scommettevano sul calcio”. Comunque, in disparte la compatibilità degli orari delle 141 scommesse con la disputa della gara di calcio, di cui si dirà in seguito, quanto dichiarato dal PASTINA non fa che confermare che il LETIZIA era affetto dal vizio del gioco evidenziando, peraltro, quanto da quest’ultimo sempre sostenuto e cioè che era solito cimentarsi in giochi d’azzardo ad esito istantaneo e non in scommesse su gare calcistiche posto che “imprecava sul gioco che stava facendo” e quindi aveva la percezione immediata dell’esito della scommessa, evidentemente negativo, e quindi incompatibile con le scommesse calcistiche che non consentono un riscontro immediato dell’esito”.

“Né a diversa conclusione – specificava il collegio – può giungersi dall’esame delle dichiarazioni rilasciate dal Sig. Pasquale Pio COVINO innanzi alla Procura della Repubblica di Benevento in data 5.02.2024. Questi, dopo aver ricostruito temporalmente i suoi contatti dapprima con il Letizia, poi anche con il Pastina e il Brignola, ai quali, fra l’altro, prestava la carta Postepay e quella Revolution per poter ricaricare i conti gioco, o anche apriva conti gioco con le proprie credenziali al fine di consentire una maggiore mole di scommesse, riferisce di aver completamente perso il controllo dei propri conti gioco e dei vari account che erano stati ceduti anche ad altri soggetti, che non indica. Dopo aver spiegato che rimetteva le somme relative alle vincite ai vari scommettitori tramite bonifici bancari disposti di volta in volta a favore del beneficiario indicato dal vincitore, in proposito alle numerosissime scommesse su gare di calcio rilevate dalla Guardia di Finanza sui suoi conti, dichiara che quelle di importo minimo erano certamente state fatte da lui stesso mentre quelle di importo più cospicuo non erano a lui addebitabili testualmente riferendo “Io non so direttamente se loro hanno giocato con le mie credenziali sul calcio, dovete controllare l’importo delle giocate, quelle grosse non le ho fatte io”.

“In tale contesto il Covino afferma anche “… ho visto che le giocate riguardavano giochi virtuali d’azzardo”, certamente cosa diversa dalle scommesse su gare di calcio che costituiscono eventi reali e non virtuali, e, infine, a precisa domanda, risponde “io non ho certezze di chi fra di loro tre faceva le singole giocate; peraltro accedevano anche contemporaneamente al medesimo account”. Orbene, anche a voler dare pieno credito alle dichiarazioni del Covino, non esiste, allo stato degli atti, alcun elemento che possa consentire di affermare che le scommesso sugli eventi calcistici che compaiono sui conti gioco intestati allo stesso, di importo cospicuo, siano state fatte dal Letizia, o dal Pastina, o dal Brignola, o da tutti e tre, o da due su tre. Si consideri, ancora, a proposito della posizione del Letizia, ma il ragionamento è valido anche per il Brignola, che la Procura Federale, pur avendo la possibilità di individuare e di indicare le partite di calcio sulle quali risultano aver scommesso il Sig. Francesco Forte e il Sig. Christian Diego Pastina, non avendo la possibilità di fare altrettanto per il Letizia e il Brignola, la cui posizione appare certamente più debole sotto il profilo dell’accertamento della responsabilità disciplinare, ha optato per contestare a tutti e quattro lo stesso identico capo di incolpazione, assolutamente generico, senza indicazione delle gare sulle quali il singolo avrebbe scommesso, differenziando le posizioni solo per periodi temporali e campionati oggetto di puntate”.

Ciò perché nei confronti del Letizia e del Brignola non è dato individuare neanche una gara calcistica sulla quale hanno scommesso. Infine, in questo contesto, occorre considerare che la difesa del Letizia ha prodotto, unitamente alla memoria depositata prima dell’udienza dell’11.07.2024, le varie movimentazioni sui conti gioco dallo stesso utilizzati per il gioco d’azzardo, intestati a lui medesimo e ai Sigg.ri D.D.A, S.F., A.L. e C.B.. Analizzando le giocate che compaiono sui singoli tabulati, i cui dati non risultano essere stati contestati dalla Procura Federale, si può riscontrare che tutta l’attività ludopatica del Letizia era esercitata sul “quick game” denominato “Aviator” e su qualche altro gioco istantaneo quale “Spaceman”, o “Black Mamba”, o altro. Conclusivamente, su oltre 22.000 puntate o scommesse, non è dato ravvisarne una sola che abbia ad oggetto una gara calcistica con la conseguenza che risulta per nulla credibile l’ipotesi che egli abbia scommesso sul calcio solo e esclusivamente sui conti gioco intestati al Covino che, sotto il profilo della “schermatura” riguardo alla violazione dell’art. 24 del CGS offriva pari garanzia, se non inferiore, a quella degli altri soggetti, alcuni dei quali familiari. Il Sig. Gaetano Letizia va dunque prosciolto dagli addebiti contestatigli. Ad analoga conclusione si deve giungere per il Sig. Enrico Brignola. Gli elementi che la Procura Federale individua a suo carico sono davvero labili e forse neanche indiziari”.

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