Calcio
Il Benevento ha incaricato l’avvocato Chiacchio di denunciare i dissidenti alla Procura Federale: condotta irrispettosa e lesiva dell’immagine del club

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“Volano gli stracci in casa Benevento. I dissidenti ancora non si arrendono. Continuano nel personale braccio di ferro con la società che, in tutta risposta, per tutelare la propria onorabilità, ha dato mandato all’avvocato Eduardo Chiacchio di denunciarli alla Procura federale per comportamento non consono, irrispettoso e lesivo dell’immagine del club. Allegati all’esposto (già inviato la scorsa settimana) e regolarmente trasmessi anche articoli di giornale con relative foto che dimostrano come, anziché accettare la suddivisione in gruppi e le ferie stabilite dalla dirigenza, costoro inscenino una forma di (pacifica) protesta, recandosi tutti i giorni dinanzi al campo di allenamento nonostante non abbiano ricevuto alcuna convocazione”. Lo ha rivelato Il Mattino.
“Anche lunedì mattina – ha spiegato il quotidiano nell’edizione di ieri – sono sbucati, puntuali, provenienti dal parcheggio del Mc Donald’s dove avevano lasciato le auto, esattamente alle ore 10.55, in carovana, per attraversare il piazzale degli Atleti e raggiungere a piedi l’ingresso dell’Antistadio. Presenti i soliti 11 su 15: Manfredini, Lucatelli, Berra, Meccariello, Capellini, Oukhadda, Acampora, Agazzi, Pinato, Viviani e Lanini. Smentite quindi le voci che davano il gruppo sfaldato e qualcuno di loro già in vacanza. Al momento gli unici che hanno accettato le ferie sono Tosca, Ferrara, Veltri e Borello che hanno abbandonato la città tra sabato 17 e domenica 18 maggio e sono andati a godersi un po’ di relax con le rispettive famiglie. Il resto dei calciatori del primo gruppo invece non demorde. Una mezz’oretta di sosta per selfie e video davanti ai cancelli dell’“Imbriani” da archiviare e trasmettere agli avvocati per dimostrare, a quanto pare “di essersi regolarmente presentati sul posto di lavoro ma che non è stata data loro possibilità di accedervi”. La situazione si protrae sin dal primo giorno in cui sono stati mandati in ferie anticipate dalla società, ovvero da sabato 17 maggio e con ogni probabilità andrà avanti fino al rompete le righe fissato per venerdì 30 maggio, quando cioè andranno in vacanza anche gli atleti del secondo gruppo e il campo resterà chiuso”.
“Non è ancora ben chiaro – osserva il giornale – dove intendano andare a parare i legali che hanno consigliato ai calciatori del primo gruppo tale strategia, così come non si è ancora capito se Berra e compagni il 9 giugno, giorno in cui è previsto il loro rientro dal periodo di ferie, risponderanno alla convocazione del club e si presenteranno all’“Antistadio” per allenarsi oppure sceglieranno di agire diversamente. L’unica certezza è che dalla diatriba in questo momento non escano vincitori o vinti, e che non sia certo il miglior viatico che chiudere un capitolo e aprirne uno nuovo. La società giallorossa prosegue dritta per la sua strada e non intende fare passi indietro, e la denuncia formalizzata presso la Procura federale testimonia come non abbia la minima intenzione di recedere dai propri intendimenti. Dall’altra parte gli atleti del primo gruppo, sentendosi discriminati rispetto al secondo gruppo, che andrà in ferie il giorno 31 maggio fino al 22 giugno, continuano, imperterriti, a mettere in pratica questa originale quanto inconsueta forma di dissenso”.
“La disparità di trattamento tra i due gruppi – conclude l’articolo – tuttavia è tutta da comprovare: i giorni di ferie assegnati sono gli stessi (22), il disagio rispetto a prenotazioni per le vacanze il medesimo (la maggior parte degli atleti aveva programmato partenze dal 15/20 giugno) e in lista di sbarco figurano elementi di ambedue i gruppi. Nel frattempo, mentre fuori andava in andava in scena la protesta, i calciatori del secondo gruppo all’interno della struttura cominciavano l’ultima settimana di lavoro agli ordini di Gaetano Auteri, appena tornato da un weekend in Sicilia dalla sua famiglia. Trascorsa in prevalenza in palestra, perché sul campo erano in atto le operazioni di taglio del manto erboso. Sul fronte uscite per ora non si muove nulla: i procuratori dei calciatori che non rientrano nei piani sono al corrente della situazione e sono in cerca di squadre per i loro assistiti. Mal che vada, c’è sempre il pragmatico istituto della risoluzione”.