Calcio
Strega, ecco cosa accadrebbe se il 9 giugno i “dissidenti” non dovessero rispondere alla convocazione

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“Bisognerà attendere all’incirca una settimana per sapere come si concluderà la querelle tra il Benevento Calcio e i cosiddetti “dissidenti”, ovvero gli 11 (su 15) calciatori del primo gruppo che, posti in ferie dal club a partire dal 17 maggio scorso, si sono poi recati ai cancelli dell’Antistadio tutti i giorni in cui erano programmati allenamenti, a cui però avrebbero dovuto partecipare solo gli atleti del secondo gruppo”. Lo scrive Il Mattino.
“Su consiglio dei rispettivi avvocati, costoro – rileva il giornale nell’edizione di ieri – hanno sempre immortalato la propria presenza (Oukhadda quello incaricato di registrare video e scattare foto col telefonino) al fine di documentarla per poi fornire il materiale ai legali in vista di quello che si profila come una sorta di braccio di ferro, che potrebbe anche sfociare in una disputa dinanzi alla giustizia sportiva. La società giallorossa si è cautelata dando mandato all’avvocato Chiacchio di segnalare, attraverso una denuncia, il comportamento dei calciatori alla Procura federale che ora farà scattare le indagini per accertare la veridicità dei fatti”.
“Con il “rompete le righe” – precisa ancora il quotidiano – concesso al secondo gruppo (che resterà in ferie fino al 22 giugno) si è interrotta anche la (pacifica) protesta dei calciatori del primo gruppo, che, a quanto pare, rivendicavano parità di trattamento con il resto dei compagni e chiedevano che le date delle ferie fossero uguali per tutti. Manfredini, Lucatelli, Berra, Meccariello, Capellini, Oukhadda, Acampora, Agazzi, Pinato, Viviani e Lanini se sono andati in vacanza ma entro l’8 giugno dovranno rientrare perché il 9 mattina è stata fissata la prima seduta di allenamento post-ferie. Tutto ruota attorno a cosa faranno in quella giornata, e le alternative, in sostanza, sono due”.
“O rispondono regolarmente alla convocazione (ma appare improbabile, altrimenti quella andata in scena davanti ai cancelli sarà stata solo una pantomima e non avrà avuto senso) oppure – spiega l’articolo – non lo faranno. Anche perché in quel periodo quasi tutti hanno vacanze prenotate con le famiglie e profumatamente pagate, in molti casi senza possibilità di recedere, di farsi rimborsare o con penali elevate in caso di disdetta. La terza ipotesi, quella di assenza per malattia con invio di certificati medici, avanzata, per la verità in maniera alquanto fantasiosa, da qualche addetto ai lavori nei giorni scorsi, è impossibile da perseguire e non è mai stata presa in considerazione: sarebbero soggetti a visita fiscale e pertanto costretti a restare a casa. Ma cosa accadrebbe se gli 11 calciatori in questione non si dovessero presentare, senza inviare alcuna giustificazione o comunicazione il 9 giugno?”
“Il Benevento in tal caso – conclude Il Mattino – procederebbe ad un primo, formale richiamo sotto forma di ammonizione scritta. Se l’atteggiamento dovesse prolungarsi, scatterebbe anche il secondo richiamo e in quel caso anche i provvedimenti consequenziali, come la multa. Azioni che i calciatori potrebbero impugnare dinanzi al Collegio Arbitrale, lo stesso al quale può rivolgersi la società per chiedere l’inasprimento delle sanzioni, in caso di condotta reiterata, come la riduzione della retribuzione e, in casi estremi, la risoluzione forzata del contratto.