Calcio
Strega, rifondazione a metà dell’opera: arriveranno almeno altri sette rinforzi. E il monte ingaggi si sta notevolmente riducendo

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“Sette innesti e ancora non è finita. Anzi, la rifondazione è a metà dell’opera. Mancano ancora all’appello due difensori centrali (se non tre), un terzino destro, un centrocampista, un centravanti e un esterno destro offensivo di piede mancino. Il Benevento ha deciso di fare le cose in grande senza curarsi delle uscite, per non rischiare di andare a compromettere le eventuali entrate in attesa di trovare gli accordi per le risoluzioni. Ma la cosa più importante è che il monte ingaggi, nonostante i sette nuovi arrivi, si sta notevolmente abbassando”. Lo riporta Il Mattino.
“Già una prima sforbiciata – spiega il giornale – è arrivata con i mancati rinnovi dei vari Tosca, Lanini, Capellini, Veltri e Manfredini e il mancato riscatto di Oukhadda, nell’ordine di un milione e 300 mila euro risparmiati. A parte Maita (soprattutto) e Salvemini, per i quali è servito uno sforzo importante in termini contrattuali, gli altri calciatori arrivati hanno contratti relativamente bassi rispetto a quelli degli anni precedenti, vedi Vannucchi, Pierozzi, Romano, Saio, Tsingaras. Il problema restano i dissidenti, ovvero quei sei che hanno accordi economici elevati e cioè Berra, Meccariello, Agazzi, Acampora, Viviani, Pinato, che, tra le altre cose, in questo momento hanno poco o addirittura zero mercato. E pertanto non ci sono neppure i presupposti per cominciare a discutere delle rescissioni consensuali con incentivi all’esodo”.
“Per Berra – precisa il quotidiano – si erano fatti avanti Trapani e Catania, ma il club del presidente Antonini ha virato su altri obiettivi (Salines) mentre quello etneo non ha più affondato il colpo. Per Meccariello si era paventato un trasferimento alla Ternana di Liverani, allenatore che lo stima avendolo avuto a Lecce, ma poi la crisi finanziaria degli umbri, almeno per adesso, ha fatto saltare tutto. Per lui si sarebbe trattato di un ritorno visto che in Umbria ha già giocato e oltretutto la moglie è di Terni. Su Agazzi e Pinato c’è stato un timido tentativo del Gubbio che però poi non si è tradotto in nulla di concreto. Acampora è nel mirino del Pescara che però gli ha proposto un ingaggio pari a poco più di un terzo di quello che guadagna a Benevento, e siccome il club giallorosso non è disposto a mettere più 100 mila euro di buonuscita, dovrebbe rinunciare ad almeno 80 mila euro. Per Viviani invece tutto tace, il suo agente Tullio Tinti lo sta proponendo ma per ora senza successo, ancora non ci sono squadre mostratesi interessate”.
“Per questa ragione – osserva l’articolo – il club giallorosso ha deciso di andare avanti e non aspettare di risolvere le questioni in sospeso con costoro, stappando il mercato prima della concorrenza, inquadrando gli obiettivi e lavorando nell’ombra e soprattutto con estrema velocità (anche a costo di rimetterci qualcosina in più in termini economici) in modo da bruciare sul tempo altre società per diversi calciatori, come nel caso di Salvemini e Maita, ma pure di Vannucchi, Pierozzi e Saio”.