Calcio
Strega, niente più rotazioni e gerarchie per la fascia: si torna ad un solo capitano in pianta stabile. E sarà Maita, con Scognamillo vice

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“La promessa di portare al braccio la fascia da capitano del Benevento è stato uno dei motivi che ha convinto Mattia Maita a scendere di categoria per sposare il progetto giallorosso. L’intenzione del club e anche dell’allenatore, che lo conosce molto bene, è quella di farne non solo un leader tecnico ma anche caratteriale. D’altronde chi meglio del centrocampista, che può vantare ben 291 presenze in terza serie e anche 104 in Serie B, può ricoprire questo ruolo”. Lo scrive Il Mattino.
“Una responsabilità – sottolinea il quotidiano – che Maita sa reggere, essendo stato capitano sia a Catanzaro – proprio con Auteri -, sia in alcune occasioni nei cinque anni trascorsi a Bari. Sarà fondamentale nel far capire l’importanza del ruolo, il team manager Fabrizio Melara, che è stato, in varie occasioni, capitano tra il 2014 e il 2018. Andranno poi designati anche i vice capitani; pure chi non avrà la fascia avrà voce in capitolo nello spogliatoio e nel dialogo con la società. Maita raccoglierà quindi l’eredità di Filippo Berra che, lo scorso anno quando è sceso in campo, ha sempre indossato la fascia (34 partite). Il difensore friulano, arrivato nell’estate del 2023 e che quindi non vantava una lunga militanza con la strega, si era guadagnato questo onere a suon di prestazioni e dimostrando serietà”.
“Per mesi, nel girone di andata, l’immagine di Berra – ricorda il giornale – che sventolava, sotto la Curva Sud, la bandiera dell’indimenticato Carmelo Imbriani a fine partita era divenuta un must. L’ex Pisa si è poi perso, insieme a tutta la squadra, nel girone di ritorno, abbassando l’asticella delle prestazioni, ma anche dimostrando meno personalità in campo: imperdonabile, per un capitano, la leggerezza commessa nella gara playoff contro la Juventus Next Gen. Nella scorsa stagione il Benevento non ha potuto appoggiarsi neanche a chi ha indossato la fascia, quando Berra non era in campo. Gli altri due designati erano Riccardo Capellini e Niccolò Manfredini che, per Auteri, potevano essere un esempio da seguire per gli altri calciatori. Il portiere, con le sue stagioni nel Sannio, si era sicuramente guadagnato considerazione grazie alla militanza ma, nello scorso campionato, ha giocato appena 7 volte. Poche volte (3) ha indossato la fascia Capellini che ha, pure lui, dimostrato limiti di personalità. Tra i designati dal tecnico c’era pure Biagio Meccariello, in quanto sannita, ma il difensore è stato tartassato dagli infortuni: appena 5 le gare giocate nello scorso torneo. Da dopo la retrocessione dalla Serie B, il Benevento si è trovato nella condizioni di non avere più un capitano fisso. Dal 2021 al 2023 lo è stato Gaetano Letizia che poi ha detto addio; prima di lui Nicolas Viola, Pasquale Schiattarella, Christian Maggio e Fabio Lucioni. Nella prima stagione in Serie C, la società era riuscita ad affidarsi a giocatori con una certa militanza in giallorosso. Alberto Paleari (dal 2021 al 2024, 114 apparizioni col Benevento) era il primo capitano, dietro di lui Riccardo Improta (dal 2018 al 2024, 203 presenze), Camillo Ciano (dal 2022 al 2024, 54 gettoni) e Alessandro Marotta (nel 2012/13, dal 2014 al 2016 e nel 2023/24, 102 presenze). Tornando al presente, anche in questa stagione andranno designati vari leader. In rosa mancano giocatori con una lunga militanza in giallorosso, ma gente come Vannucchi, Manconi e Salvemini potranno essere punti di riferimento, grazie alla loro esperienza e al loro carisma; doti che ha anche Stefano Scognamillo candidato al ruolo di vice capitano. Tra i giovani c’è certamente Angelo Talia, cresciuto nel settore giovanile”.