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Calcio

Serie C, dal 23 agosto la novità del Var a chiamata. Ogni squadra avrà due challenge per partita, fondamentale il ruolo della panchina

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A partire dal campionato 2025/2026, la Serie C italiana nei suoi tre gironi sarà protagonista di una svolta tecnologica significativa con l’introduzione del cosiddetto “VAR a chiamata”, ufficialmente denominato Football Video Support (FVS). Si tratta di una versione semplificata del VAR tradizionale, pensata per le categorie calcistiche con minori disponibilità economiche. L’obiettivo è quello di garantire maggiore equità e trasparenza nelle decisioni arbitrali, senza gravare eccessivamente sui bilanci dei club.

Ogni squadra avrà a disposizione due “challenge” per partita, attivabili direttamente dall’allenatore tramite il quarto ufficiale. Se la revisione conferma un errore evidente o un episodio rilevante sfuggito all’arbitro, la chiamata non verrà conteggiata, permettendo così un utilizzo più strategico e sereno del sistema. Sarà quindi la panchina, guidata dal tecnico e supportata dallo staff tramite dispositivi digitali come tablet, a decidere quando ricorrere al FVS.

Le situazioni oggetto di revisione ricalcano quelle previste dal protocollo VAR tradizionale: gol convalidati o annullati, assegnazione di calci di rigore, espulsioni dirette e scambi d’identità tra giocatori. Tuttavia, la decisione finale spetterà sempre all’arbitro in campo, che potrà visionare le immagini su un monitor a bordo campo, assistito da un operatore video.

La vera innovazione tecnologica consiste nel superamento della sala VAR centralizzata: basteranno da una a quattro telecamere installate nello stadio, in base alle possibilità tecniche e logistiche della struttura. Questo approccio consente di contenere i costi e di favorire una maggiore collaborazione tra staff tecnico e arbitri, coinvolgendo direttamente gli allenatori nel processo decisionale.

Daniele Orsato, designatore della CAN C e promotore dell’iniziativa, ha evidenziato come il FVS rappresenti una soluzione intelligente e sostenibile per superare le difficoltà economiche e organizzative che ostacolano l’adozione del VAR tradizionale nelle categorie minori.

“Questa – dice l’ex arbitro internazionale – è una ulteriore possibilità di comunicazione fra panchine e arbitri: se gli allenatori sono tranquilli difficilmente vediamo esondazioni o urla; e questo ‘video football support’ aiuterà i rapporti fra tecnico e componente arbitrale”. Orsato ha poi spiegato anche come verrà usato: “Questo strumento non è un’astronave ma è un computer con un operatore che dovrà portare avanti e indietro le immagini, saranno gli allenatori a richiedere una revisione. Gli allenatori vengono coinvolti come fossero ufficiali di gara: quindi non si dovranno più vedere scene di protesta. È una bella novità”.

Il Football Video Support ha già ricevuto l’autorizzazione ufficiale alla sperimentazione da parte di FIFA e IFAB, segnando un passo importante per il calcio italiano. Questo apre la strada all’eventuale estensione del sistema anche alla Serie D e al calcio femminile, con l’obiettivo di rendere la tecnologia arbitrale più inclusiva e capillare.

In sintesi, la Serie C si prepara a un cambiamento epocale: un sistema che unisce innovazione, sostenibilità economica e partecipazione attiva degli allenatori, per garantire una giustizia sportiva più equa e accessibile a tutte le realtà calcistiche, anche quelle più periferiche.

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