Calcio
Strega, ancora nessun contributo da subentrati e palle inattive. In tre anni mai vinto uno scontro diretto con il primo posto in palio
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“Tutto da rifare. Per la terza volta, il Benevento non riesce a sostare per più di una settimana in testa alla classifica. Giallorossi spodestati ancora, e adesso costretti nuovamente a rincorrere. La risalita si fa più dura perché adesso le squadre davanti sono due, ossia Salernitana (avanti di 3 dopo aver battuto, sempre di misura – mai i granata sono riusciti a vincere una partita con più di un gol di scarto – la Casertana nel derby) e Catania, ora secondo ad un solo punto di distacco dalla capolista. I giallorossi scivolano al terzo posto, incassano la terza sconfitta su 6 gare lontane dal “Ciro Vigorito” confermando il mal di trasferta e l’incapacità di rimettere in piedi la contesa dopo essere andati sotto (era già successo a Casarano e Latina)”. Lo scrive Il Mattino.
“Un arbitraggio ai limiti della decenza – si legge ancora – ha compromesso l’andamento della gara con l’assegnazione di un penalty a dir poco discutibile agli etnei (errore in uscita d’area di rigore di Salvemini che tocca appena appena Cicerelli) ed un altro, di eguale entità (ma sicuramente più evidente di quello concesso agli etnei), non decretato ai sanniti per una trattenuta di Di Gennaro su Mignani. Ma nel complesso i giallorossi, arrivati al “Massimino” da primi della classe, non si sono comportati da tali e hanno sfoderato una prestazione da minimo sindacale, di quelle che, ben che ti vada, porti a casa lo 0-0 o l’1-1 nel migliore dei casi. Benevento pertanto ancora rimandato all’esame di maturità e purtroppo, dura da constatare, in questo triennio di C mai vittorioso negli scontri diretti con in palio il vertice della graduatoria. Oltre al danno, la beffa: come se non bastasse, si è fatto male anche il bomber Salvemini, abbattuto da un intervento rude del solito Di Gennaro, neppure sanzionato con il cartellino giallo. Per il centravanti, uscito claudicante, una distorsione alla caviglia (il piede gli è rimasto sotto) che andrà approfondita nel corso della settimana”.
“Certo, ricominciare tutto daccapo – precisa il giornale – non sarà semplice. Essere costretti ancora ad inseguire, a non sbagliare nulla, è tanto frustrante quanto dispendioso. I giallorossi però non hanno alternative. Il tempo per recuperare il terreno perduto c’è, ma fuori casa bisogna cambiare registro. Sette punti in 6 gare sono un bottino magrissimo per una squadra che ambisce a tagliare per prima il traguardo. Stavolta non c’è il campo gibboso di Latina o quello trappola di Picerno cui appellarsi. Al netto degli episodi indirizzati dalle scelte della giacca nera, che nel caso del Catania ha cambiato la sua decisione dopo aver rivisto l’azione al Fvs, mentre è rimasto sulle sue posizioni quando al video l’ha richiamato il Benevento, c’è da dire che nella prima parte di gara gli uomini di Auteri, pur facendo buona guardia in fase difensiva, non sono stati mai pericolosi. In una sola circostanza, Manconi ha avuto la palla buona in area rossoazzurra, ma ha fallito maldestramente il controllo”.
“Nella ripresa, dopo il vantaggio etneo arrivato sul finire del primo tempo, nonostante una frazione intera a disposizione, non c’è stato verso di riprenderla. Il Catania, impostato da Toscano nell’unico modo in cui sa giocare (aggressività e riconquista, tutto molto prevedibile) pur lasciando il fraseggio – sterile per lunghi tratti, come spesso accade in trasferta – al Benevento, ha saputo difendersi con ordine e solidità (non a caso gli etnei ancora non subiscono un gol in 6 gare interne). Anche stavolta nessun contributo dalle palle inattive (due gialli spesi su ripartenza nate da altrettanti corner a favore) e apporto quasi vicino allo zero da parte dai subentrati: male Mignani e Tumminello (che ha calciato addosso al portiere nell’azione del rigore non fischiato), malissimo Mehic (che ha avuto l’unica vera opportunità, sciupando di testa a porta spalancata), compitino per Della Morte. Troppo poco per una (fu) capolista, che al big-match avrebbe dovuto presentarsi con ben altro atteggiamento. Oggi subito in campo: c’è la Coppa a Giugliano, domenica il Sorrento al Vigorito”.





