Calcio
Strega, Prisco e Simonetti in gruppo ma Salvemini è quello che incide di più: corsa contro il tempo per poterlo avere a Foggia
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“Il Benevento ha ripreso ad allenarsi con un Prisco e un Simonetti in più. Ancora da definire la posizione di Ciccio Salvemini, che cercherà di essere almeno in panchina domenica a Foggia. Per quanto riguarda Prisco, il centrocampista sarà nuovamente a disposizione nella sfida contro i satanelli e questa rappresenta già di per sé una buona notizia considerato che è il principale artefice dello sviluppo della manovra, nonché interprete autorevole della filosofia di gioco di Auteri. Quanto a Simonetti, fermo addirittura dal mese di luglio, dopo il ciclo di cure riabilitative a Cesenatico dal fisioterapista Marco Cola, è rientrato in città pronto per unirsi ai compagni. Ha ripreso a correre con gli altri, ma è chiaro che sotto il profilo della condizione atletica, non avendo disputato neppure uno spezzone di partita quest’anno e avendo saltato a piè pari il romitaggio precampionato, abbia ancora da lavorare. Può darsi che Auteri decida ugualmente di convocarlo per fargli cominciare a respirare l’aria dello spogliatoio e del ritiro pre-gara. Così come può essere che il tecnico opti per lasciagli ancora qualche giorno per mettere benzina nelle gambe, in modo poi da aggregarlo per il successivo match interno contro il Monopoli del 16 novembre prossimo”. Lo scrive Il Mattino.
“Corsa contro il tempo invece per recuperare Salvemini, che è troppo importante nell’economia della manovra, per non parlare della finalizzazione: il Benevento non segna in trasferta dalla partita con il Picerno e cioè da circa un mese e mezzo. Oltretutto sono appena 5 i giallorossi che sono andati in rete quest’anno: oltre al capocannoniere del torneo, hanno timbrato il cartellino Lamesta, Manconi, Pierozzi e Mignani. Lo scorso anno, di questi tempi, si verificava esattamente il contrario, perché il Benevento era una delle squadre che mandava in rete più calciatori dell’intera Serie C e non solo del girone C. Questo vuole dire che mancano non solo i gol degli altri attaccanti (Mignani è a quota uno, Tumminello, Della Morte e Carfora addirittura a zero), ma soprattutto le reti degli atleti di altri reparti, quello difensivo, quello mediano (entrambi ancora a bocca asciutta) e del resto del pacchetto degli esterni, dove solo Pierozzi finora è riuscito a gonfiare la rete”.
“La tanto agognata svolta in trasferta passerà anche dalla mutazione di queste condizioni, ovvero da una maggiore prolificità dei giocatori che magari hanno meno confidenza con la porta. Per invertire il trend negativo fuori casa, serve più pragmatismo e lucidità nella gestione delle gare, come pure occorrono più mordente e cattiveria agonistica nell’approccio alle stesse. Va detto, ad onor del vero, che a dispetto di un ruolino di marcia non esaltante che parla di 3 sconfitte, un pari e 2 vittorie in trasferta, nessuna formazione avversaria ha messo mai sotto il Benevento lontano dal “Ciro Vigorito”. A Casarano i giallorossi fallirono almeno 3 occasioni limpide nel primo tempo incassando un gol in contropiede nella ripresa, a Picerno erano avanti 2-0 dopo aver dominato e si fecero rimontare da due gol assurdi, a Latina Salvemini si divorò la rete del vantaggio solo davanti al portiere prima di subire la torsione aerea di Ekuban che decise la sfida e infine a Catania si sono arresi ad un rigore molto dubbio, vedendosi negato a loro volta un penalty di sicuro più evidente. L’occasione dello “Zaccheria” è pertanto quantomai propizia per riprendere a macinare prestazioni e punti, anche perché a Foggia regna il caos in seguito alle dimissioni dell’allenatore Delio Rossi, e l’avversario è davvero poco consistente sul piano dell’organico. Inoltre, il terreno di gioco in erba naturale e le misure dello stesso dovrebbero rendere giustizia, a differenza di altri campi su cui si è andati a giocare, all’attitudine del Benevento ad impostare la partita, orchestrare la circolazione, detenere il possesso e creare opportunità. Stavolta, si spera, accompagnata anche dalla concretezza”.





