Calcio
Carli, è tempo di ‘sforbiciate’ agli stipendi: non solo Strega, viaggio nei monte ingaggi più alti della C
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Un monte ingaggi elevato in Serie C non è quasi mai garanzia di successo. Se poi hai quello più alto in assoluto, allora è consigliabile una sensibile riduzione. Al momento, il costo aziendale del Benevento Calcio per la stagione 2023/24, ammonta a 8 milioni 156mila euro (considerando soltanto 21 calciatori e includendo, tra coloro che rientrano dai prestiti, solo Moncini, Masciangelo e Talia) tra parte fissa (buste paga calciatori) e parte variabile (bonus, rimborsi, clausole speciali).
Nel campionato concluso con la vittoria del Lecco ai playoff a detenere il primato è stato il Crotone reduce dalla doppia retrocessione dalla A alla C, con 7 milioni 490 mila euro. Sul podio anche Virtus Entella (6 milioni 646 mila) e Vicenza (6 milioni 157 mila). Nessuna delle tre è andata oltre i quarti di finale agli spareggi, dopo essere giunte rispettivamente seconda nel girone C, terza nel girone B e settima nel girone A.
E così anche per le squadre dal terzo al sesto monte ingaggi più alto, ovvero Triestina (6 milioni 15 mila, diciottesima nel girone A e salva solo grazie ai playout, ribaltando il pronostico contro il Sangiuliano City che gli era arrivato davanti), Padova (5 milioni 666mila, quinta nel girone A e fuori ai sedicesimi) e Cesena (5 milioni 645, secondo nel girone B ed eliminato in semifinale).
Bisogna arrivare al Catanzaro col settimo monte ingaggi (5 milioni 519 mila) per trovare la prima squadra promossa in B. All’ottavo il Pordenone (5 milioni 204 mila, secondo nel girone A ed estromesso ai quarti di finale) che dopo aver fallito l’assalto alla cadetteria e ai suoi contributi, si è ritrovato in una grave crisi finanziaria che lo costringerà a ripartire dalla D o dall’Eccellenza.
La seconda delle quattro promosse (la Reggiana) è solo nona con 4 milioni 904 mila euro, a seguire Avellino, Siena e Novara con salari tra i 3,5 e i 4 milioni che hanno fallito miseramente (solo i piemontesi ai playoff da decimi e out al primo turno), mentre il Pescara, anch’esso in questa forbice di spesa, è riuscito ad arrivare fino alla semifinale playoff e ad un passo dalla finalissima. Ne deriva che una drastica sforbiciata a mensilità così eccessive, sarebbe più che opportuna in casa giallorossa, ed è su questa linea che si sta muovendo Marcello Carli.