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Rossella Vetrone, dai trionfi con la ginnastica aerobica allo yoga: ‘Oggi porto la meditazione nei luoghi di bellezza’

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Rossella Vetrone è una delle campionesse beneventane più amate di sempre. Con la ginnastica aerobica, sotto l’ala protettrice di Cristiana D’Anna, in Italia ha vinto tutto quello che si poteva vincere. E per poco, nel 2006, non ha beffato anche le fortissime cinesi in casa loro, a Nanjing, agli Aerobic Gymnastics World Championships. La sua vita è sempre stata in continua evoluzione, un’altalena tra gli applausi scroscianti dei palazzetti dinnanzi alle sue esibizioni e il silenzio meditativo di un respiro profondo. Una storia straordinaria la sua: sin da piccola, con la curiosità che la portava a scalare trampolini, parallele e sbarre, Rossella ha vinto e scalato vette, ma ha anche trasformato ogni caduta in un volo verso nuovi traguardi. Oggi, invece, grazie allo yoga, incarna la perfetta sintesi tra la forza dinamica del movimento e la calma rigenerante della meditazione. Fare una chiacchierata con lei significa intraprendere un viaggio emozionante che ci invita a riscoprire il potere della trasformazione e a credere che, dietro ogni sfida della vita, si nasconda l’opportunità di evolversi e di rinascere…
Come nacque l’amore per la ginnastica?
Al mondo della ginnastica mi sono avvicinata grazie a mia madre. Andava a prendere mia sorella in palestra ed io avevo appena 3 anni, ma in attesa che finisse la lezione già mi arrampicavo dappertutto, in primis sul trampolino del Club Ginnastico Benevento. A quel punto l’insegnante Cristiana D’Anna disse a mamma che avrei già potuto provare. Iniziai un po’ per gioco; poi a 6 anni i primi allenamenti di preagonistica, successivamente a 8 anni entrai già nell’agonistica perché Cristiana si era resa conto che ero promettente. E infatti non si sbagliava…
Cosa ti ha insegnato questo sport?
La ginnastica mi ha insegnato a non fermarmi, a non paralizzarmi di fronte alle difficoltà, anzi a fare delle difficoltà una risorsa e un’opportunità di crescita. Mi ha insegnato ad essere disciplinata e questa è una cosa che mi sono portata anche a scuola, dove ho conseguito dei buoni risultati proprio perché ero ben organizzata. E poi mi ha insegnato a sopportare bene il dolore fisico perché bisogna allenarsi anche quando si hanno dei dolori e degli acciacchi degli affaticamenti, non bisogna fermarsi quindi sicuramente la sopportazione e la resistenza fisica.
Dal 2003 al 2014 hai vinto tutto a livello italiano, togliendoti delle belle soddisfazioni anche sul piano internazionale…
Nel 2003 ho vinto il campionato italiano assoluto individuale e da lì ho iniziato ad indossare la maglia azzurra e l’ho fatto per dieci anni, fini al 2013. In oltre 10 anni di nazionale ricordo un argento in Cina nella categoria trio nel 2006 e un’altra bella medaglia nella coppa del mondo alle Azzorre con un altro beneventano, Antonio Lollo, nel 2011. Podi difficilissimi che mi hanno visto competere con fuoriclasse provenienti da Spagna, Francia, ma soprattutto cinesi, russe e rumene.
Qual è stata l’emozione più grande nella tua carriera da ginnasta?
La più grande emozione in realtà non è legata ad una medaglia o ad una vittoria. Nel 2010 abbiamo debuttato ad un campionato italiano sull’isola di Procida- tra l’altro vinto – con un medley di canzoni napoletane. Mi ricordo che ad un certo punto tutto il palazzetto si è alzato in piedi a cantare perché in questo mix che accompagnava la nostra esibizione c’era ‘Reginella’: siamo rimasti lì a continuare ad esibirci perché il palazzetto era tutto in piedi e non la smetteva di battere le mani. E’ stata decisamente l’emozione più bella di questi anni.
Abbandonata la ginnastica, nel 2017 – in tempi precovid – lanci a Benevento un’idea originale: ‘Fit in the street’. Di che cosa si trattava?
Avevo già abbandonato un po’ la ginnastica quando mi sono trasferita in Portogallo nel 2014 per l’Erasmus, per sono ritornata in Italia un breve periodo e ripartire subito dopo per la Spagna. Proprio lì partecipavo a dei gruppi di allenamento all’aria aperta che si chiamavano Entrenar en el verde. Quando sono ritornata in Italia ho pensato che, pur non avendo la quantità di parchi che ci sono a Siviglia, abbiamo comunque tantissimi monumenti belli. A quel punto ho detto: ‘Perché non fare un po’ di attività fisica all’ombra dei monumenti di Benevento?’. Un’idea semplicissima con l’obiettivo di fare esercizi a corpo libero all’aria aperta, valorizzando le nostre bellezze storiche e artistiche. Creai subito un evento sui social e ricordo che aderirono in tantissimi. Continuammo tutto l’autunno e poi in inverno ci fermammo perché faceva molto freddo. La primavera successiva riprendemmo girando anche nei rioni un po’ meno frequentati. Al Rione Libertà facemmo attività vicino alla chiesa. Il gruppo era carino, appassionato ed affiatato, c’era anche chi veniva con dei regalini, dei gadget.
Un’idea originale per un allenamento diverso da quello che si fa in palestra…
Il concetto era allenarsi principalmente all’aria aperta: questa era la cosa che più mi piaceva quando vivevo in Spagna, perché lì stavano tutti molto tempo fuori. Rientrata in Italia, mi ero resa conto invece che trascorrevo molto tempo dentro: d’estate si usciamo un po’ di più, però in autunno e in inverno ci di rintanava in casa e non si usciva perché si aveva quasi paura del freddo. Dunque, l’obiettivo era allenarsi all’aria aperta, stimolando il sistema immunitario e facendolo con un panorama d’eccezione che sono i monumenti della nostra bellissima città.
Dal benessere fisico a quello mentale. Oggi porti lo yoga e la meditazione nei luoghi di bellezza. Ti prepari ad un ciclo di eventi in un posto suggestivo come il Giardino del Mago. Qual è l’obiettivo?
Credo sia l’evoluzione naturale di quello che ho vissuto. Nel senso che piano piano mi sono staccata dalla ginnastica, ho iniziato a conoscere questo nuovo mondo, dove il benessere è più completo, a 360 gradi e non riguarda solo il corpo. Anzi il benessere del corpo diviene una piacevole conseguenza di uno stato che è più profondo. Allo yoga ci sono arrivata tramite il corpo come buona parte degli occidentali, poi però ho scoperto delle radici più profonde che affondano in posti millenari: ho iniziato a studiare testi specifici e, già da diversi anni, ho deciso di portare questa ventata di spiritualità a Benevento. Non sono l’unica perché finalmente e, menomale, è una realtà che si sta espandendo. Il movimento sta crescendo tantissimo. Ci sono scuole e palestre che praticano, anche se l’idea di essere chiusi in una palestra non mi affascina tanto. Ecco perché sono andata a cercare sempre dei posti che incarnassero bene l’idea che ho io della pratica: penso alla montagna o alcuni giardini, alla Rocca dei Rettori, abbiamo fatto vari eventi alla libreria Masone, alla Solot, al Caffè Letterario Il Funambolo. Nel mese di aprile farò un ciclo di incontri nel suggestivo Giardino del Mago: è un luogo speciale, che mi è sempre piaciuto. C’è un albero bellissimo che racconta l’alternarsi delle stagioni.
Qual è la tua idea di yoga?
Una domanda che apre un mondo. Rappresenta tutta la mia vita, così come credo lo sia un po’ per tutti. E’ uno studio profondo di sé, è un rapporto sano con se stessi, con il proprio corpo, con gli altri, con l’ambiente, con gli animali, con le proprie emozioni, con i propri pensieri. Yoga viene da Yuj che è la radice sanscrita che significa ‘unire’, ‘tenere insieme’ e molti si sono interrogati sul tenere insieme cosa: corpo e anima? spirito e mente? In realtà è un congiungersi a un qualcosa di più grande che non si sa bene cosa sia e non è neanche Dio perché lo yoga non parte da alcuna religione di base, anzi. E’ essere un tutt’uno con? … con quello che vuoi tu. Io lo vedo un tutt’uno con il mondo, con la natura, essere allineati ai cicli della natura quindi per me yoga è essere rispettosi di tutto.
Sei anche una docente di scienze e una biologa nutrizionista. Quanto è importante l’alimentazione per trovare il giusto equilibrio corpo/mente?
Ciò che mi piace anche molto dell’ yoga è che è molto scientifico, cioè io ho una formazione scientifica, mi piace che non sia tutto campato in aria, c’è un fondamento scientifico. È importantissimo nutrirsi bene, cioè noi siamo quello che mangiamo quindi nutrirsi bene è fondamentale, mangiare prodotti di stagione, magari a km zero: questo non significa demonizzare i cibi che vengono da fuori, ma nutrirsi al meglio che possiamo.
Un’ultima domanda: a Benevento ci sono posti che invitano alla meditazione?
I posti qui da noi ci sono, vanno scoperti, però ci sono, esistono. Se qualcuno ha voglia di stare con i propri pensieri può andare all’Hortus Conclusus del maestro Mimmo Paladino, per me quello è un luogo magico, andare lì, stare 15 minuti senza telefono concentrandosi sul rumore della fontanella e dell’acqua, per me è fare la miglior pratica che esista. Ripeto: i posti ci sono, basta volerlo e soprattutto è fondamentale prendersi del tempo per sé.